Il paesaggio vitivinicolo del Piemonte è famoso in Italia e all’estero per la produzione di vini pregiati quali Barolo, Dolcetto, Nebbiolo, Barbaresco e tanti altri: ci troviamo nella zona di Langhe-Roero e Monferrato, un meraviglioso territorio considerato patrimonio dell’umanità che si snoda tra piccoli borghi e verdi vigneti, ricchi di paesaggi mozzafiato e prelibatezze enogastronomiche. Abbiamo già visitato i borghi più belli del Piemonte: questa volta partiamo insieme alla scoperta di quelli più suggestivi e importanti a livello vitivinicolo, suddividendo il territorio delle Langhe in tre itinerari a seconda dei gusti e degli interessi di ognuno: l’itinerario dei castelli, per chi ama tornare indietro nel tempo e visitare le fortezze più belle delle Langhe; l’itinerario del vino, per coloro che vogliono assaggiare le più importanti etichette piemontesi e carpirne tutti i segreti; l’itinerario dell’arte, un tour che vi svelerà le opere langarole più affascinanti e suggestive, immerse tra vigne e colline. Bicchiere alla mano e pronti per partire, dunque! Avete scelto il vostro itinerario preferito?
L’itinerario dei castelli, tra le incantevoli fortezze e i panorami mozzafiato delle Langhe
Il castello di Novello
Il tour dei castelli inizia dal piccolo borgo di Novello, situato in provincia di Cuneo a 70 km a sud di Torino.
Il castello di Novello è considerato l’icona del paese perché domina l’intera rocca, affacciandosi su uno spettacolare panorama che guarda su boschi e vigneti: se ci capitate verso l’ora del tramonto, approfittate della vista e del colore rosso del cielo per scattare fotografie memorabili. Durante la visita al castello potrete ammirare le sue ottocentesche forme neogotiche, le imponenti torri merlate che si stagliano sulla facciata in cotto, lo scalone in marmo bianco che conduce all’entrata e gli interni decorati con sfarzo e maestria. Dopo la visita rilassatevi nel giardino medievale, uno dei pochi luoghi che rimangono dell’originario complesso, dai cui potrete fare delle foto panoramiche sulle colline circostanti. Dal momento che, circa 50 anni fa, un’ala del castello è stata adibita a hotel ristorante, potrete approfittarne per pranzare o cenare direttamente qui, gustando i tipici piatti locali serviti con dell’ottimo Barolo.
La vostra visita può poi continuare nel centro storico di Novello, con una tappa alla Chiesa di San Michele Arcangelo, che risale al XVIII secolo e ospita al suo interno splendidi affreschi del Vangelo e l’organo Vittino.
Per la cena e il pernottamento potrete affidarvi a Casa Baricalino, una cantina con camere dove potrete passare la serata in relax assaggiando i migliori vini del territorio e passeggiando, rigorosamente con il calice in mano, tra tre ettari di vigneto.
Il castello di Sinio

Dopo aver visitato il castello di Novello, vi sposterete di circa 20 km per arrivare a Sinio, un piccolissimo borgo delle Langhe che conta poco più di 400 abitanti ma che val bene una visita di qualche ora a passeggio tra il centro storico medievale e il suo castello. Siamo immersi nella Bassa Langa, tra colline di vigneti, uliveti e noccioleti, dove trascorrerete una piacevole giornata tra storia e natura.
Il castello di Sinio risale al Quattrocento e sorge proprio sopra il borgo antico. Fu commissionato in stile tardo-gotico dai marchesi del Carretto, che la vollero come propria dimora. Potrete ammirare con calma il grande arco ogivale situato all’ingresso che sostiene lo stemma del casato, e, una volta entrati, visionare gli affreschi delle stanze interne e una scultura del celebre artista Umberto Mastroianni. Dal castello si gode di una splendida vista panoramica sulle colline circostanti, da cui è possibile vedere anche il castello di Castiglione Falletto e la torre di Albaretto.
Se avete appetito e volete provare le specialità locali, consigliamo di scendere in paese e entrare in una bottega artigianale, dove potrete trovare le paste di meliga, il salame del Papa, un ottimo bonet oppure il torrone locale servito in vari gusti, tra cui la tipica nocciola. Dopo colazione potrete fermarvi nella piazza, per una tappa alla Parrocchiale di San Frontiniano dove visionare diversi dipinti di pittori locali, e la cappella di San Sebastiano Martire che sorge proprio di fronte, costruita nel Seicento per invocare protezione dalla peste.
Dove pernottare e mangiare bene a Sino e dintorni? L’Azienda Agricola Rivetto è quello che fa per voi: si trova a Lirano, a pochi km da Sinio, e vi accoglierà con una cena a base di prodotti tipici locali, tra cui i deliziosi formaggi piemontesi. Non mancherà, di certo, anche un’ottima bottiglia locale selezionata dalla fornitissima cantina: dovrete solo scegliere la vostra preferita tra Barolo, Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba o Dogliani DOCG.
Il castello di Castiglione Falletto
L’itinerario alla scoperta dei castelli delle Langhe prosegue verso Castiglione Falletto, a poco più di 10 km da Sinio, un piccolo borgo medievale situato all’interno del territorio delimitato dal disciplinare della DOCG del Barolo, precisamente tra i borghi di Barolo, Alba e La Morra.
Nel nostro itinerario alla scoperta dei castelli delle Langhe non può certamente mancare il castello di Castiglione Falletto, che ha origini incerte anche se fonti documentali a noi pervenute lo menzionano già nell’anno 1000. Quello che si sa è che nel medioevo fu la dimora del Marchese di Saluzzo, conosciuta come “Castrum et Villa”. Il castello ha pianta irregolare e si affaccia sulle vie principali del paese. Appena arriverete all’ingresso noterete subito i due torrioni rotondi agli angoli, intervallati da un ampio torrione centrale. Questa è una caratteristica unica del castello, perché rispetto ai borghi nelle vicinanze è l’unico ad avere torri di forma circolare. Il castello è visitabile dal 2015, quando il comune ha deciso di aprirlo al pubblico dopo il restauro. Salendo la maestosa scala seicentesca, dall’ingresso arriverete alla terrazza panoramica, da cui potrete ammirare il borgo dall’alto, per poi proseguire verso il salone centrale e le stanze attigue in cui fermarvi per qualche minuto ad osservare meravigliosi camini e soffitti affrescati. Scendendo al piano inferiore visiterete invece le cucine dove venivano preparati i pasti per la guarnigione, la sala d’armi e le prigioni. All’uscita dirigetevi verso la cinta muraria: troverete un bellissimo giardino con vista sulla vallata della Langhe, dove potrete scattare fotografie uniche.
Come potete ben immaginare, come gli altri borghi che abbiamo visitato, anche Castiglione Falletto è immerso tra vigneti e uliveti nelle dolci colline delle Langhe. Se avete un intero giorno a disposizione, non perdete l’occasione di noleggiare una bicicletta e scoprire pedalando i meravigliosi dintorni di questo piccolo borgo che offre tanti itinerari per mountain bike.
Un’opportunità da cogliere al volo durante la vostra visita a Castiglione Falletto è quella di prenotare una degustazione presso l’Azienda Vitivinicola Cerretto, per due ottimi motivi: il primo è la decennale gestione familiare unita alla sapiente tradizione vitivinicola, che vi saranno letteralmente servite in un calice: siete pronti per una verticale di deliziosi Barbaresco, Langhe DOC, Barolo e – per chi ama il dolce – Moscato? Il secondo e interessante motivo è che in quest’azienda agricola è anche possibile ammirare le opere di Valerio Berruti, il famoso artista originario di Alba conosciuto per le sue opere che raffigurano principalmente la spensieratezza infantile. All’Azienda Vitivinicola Cerretto potrete ammirare alcune creazioni di Berruti proprio all’entrata della cantina, nel cancello di acciaio che raffigura due bambini abbracciati, e nascoste nella vigna, in corrispondenza dei quattro punti cardinali, dove troverete quattro sagome in ferro di bambini alte due metri, tutte da ammirare e fotografare.
Il castello di Grinzane Cavour
Questo piccolo borgo della provincia di Cuneo immerso nei verdi vigneti delle Langhe si trova a 10 minuti di auto da Castiglione Falletto e deve il suo nome allo statista Camillo Benso, che ricoprì la carica di sindaco per diciassette anni, dal 1832 al 1849. Sin dalla strada è possibile scorgere l’imponente castello di Grinzane Cavour, che si erge maestoso su un colle circondato da ordinati vigneti. Il recente restauro gli ha restituito tutto lo splendore di un tempo è ora è possibile ammirare i meravigliosi saloni, tra cui spicca il Salone delle Maschere con il particolare soffitto a cassettoni in cui sono raffigurati ritratti di cherubini, bambini e figure mostruose. All’interno del castello è presente l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, che non passa assolutamente inosservata: consigliamo l’area delle degustazioni dove scoprire, dopo le meraviglie storiche del castello, quelle enogastronomiche delle Langhe.
Forse non tutti sanno che il castello di Grinzane Cavour è anche sede dell’asta mondiale del tartufo bianco di Alba, un evento esclusivo in cui le maggiori piazze mondiali e i più famosi personaggi del mondo politico e dello spettacolo fanno a gara per accaparrarsi il frutto più pregiato e profumato del nostro pianeta: il prelibato tartufo bianco.
Il castello di Roddi
Terminiamo il nostro itinerario alla scoperta dei castelli delle Langhe visitando il borgo di Roddi, che dista meno di 6 km da Grinzane Cavour e si erge sulla sommità di una collina, affacciato su un panorama suggestivo che contempla i paesi e i vigneti circostanti.
Roddi è un curatissimo paese di origine medievale, le cui case abbracciano in un anello il castello e il campanile, per scendere dolcemente verso la vallata ricca di vigne e noccioleti. Il maestoso castello di Roddi è il primo edificio che si nota, alto e imponente, già dalla strada. Risale al XI secolo ed è appartenuto a varie casate nel corso dei secoli, tra cui i conti della Mirandola, parenti del celebre filosofo Pico. Dal 2001 è proprietà del comune di Roddi, che lo ha aperto alle visite. Il corpo centrale si sviluppa su tre piani in cui potrete ammirare affreschi e soffitti in legno a cassettoni del Trecento, per passare poi alle quattrocentesche cucine e alle due massicce torri cilindriche, una alta e snella e una più bassa, modificata nel corso degli anni. Dal 1880 il castello ospita l’Università dei cani da tartufo, molto visitata dai turisti di tutto il mondo per avere informazioni sulle origini e sulla storia della cerca del tartufo, ma anche per vivere una vera e propria “caccia al tartufo” in prima persona, prenotando un’escursione organizzata. All’interno dell’università è allestita anche una sala degustazioni, che offre la possibilità di assaggiare i deliziosi tartufi del periodo con crostini e creme, oppure affettati e formaggi tartufati.
Prima di rientrare, fermatevi qualche minuto davanti al muro di cinta del castello e godetevi l’atmosfera: vi sembrerà di essere dentro a un dipinto, completamente immersi nella magia dei piccoli borghi e delle verdi colline circostanti, che si fondono magicamente nella luce del tramonto.
L’itinerario del vino, un tour tra borghi e cantine tra i vigneti delle Langhe
Chi preferisce concentrarsi principalmente sull’enogastronomia langarola, potrà invece seguire l’itinerario del vino per spaziare tra musei, cantine e degustazioni che renderanno sicuramente felici anima e pancia. Dedicherete il vostro tour all’assaggio di vini eccellenti e prodotti tipici, trascorrendo le notti nelle migliori cantine del territorio. Da dove iniziamo il nostro viaggio enogastronomico? Ma da quello che è ritenuto il must dei musei langaroli, naturalmente: il Wimu di Barolo.
Il Museo del vino e l’Enoteca Regionale di Barolo
Barolo è sicuramente conosciuto in tutto il mondo più come vino che come borgo. Questo non deve stupirci, dal momento che il Barolo rientra tra i vini pregiati più esportati del 2022.
Per prepararvi degnamente alla scoperta dell’enogastronomia delle Langhe, iniziare dal Wimu: sarà sicuramente la scelta perfetta. Nei quattro piani del Museo del Vino di Barolo, che si trova all’interno del castello comunale Falletti, sarete i protagonisti di un percorso multimediale che vi porterà, attraverso i cinque sensi, alla scoperta delle tradizioni e delle persone che hanno contribuito a costruire la storia del Piemonte e del vino Barolo, portandolo dalle tavole dei re europei fino alle nostre case. Il percorso che alterna luce e buio è stato ideato dall’allestitore museale François Confino per «scendere in profondità nella cultura del vino»: la visita termina, infatti, nei sotterranei del museo che una volta ospitavano le cantine dove invecchiavano, quiete, le prime botti di Barolo.
Un altro luogo amato dagli intenditori e dagli amanti del vino è l’Enoteca Regionale del Barolo, adiacente al Museo del Vino, in cui potrete fare numerosi assaggi scegliendo tra195 etichette e – perché no? – acquistare la bottiglia che preferite, da esporre con orgoglio nella cantinetta di casa. Avrete solo l’imbarazzo della scelta, perché qui troverete esclusivamente bottiglie prodotte negli undici comuni “genitori” del famoso vino: Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Roddi, Serralunga d’Alba, Verduno e, ovviamente, Barolo.
Dopo le visite, se l’appetito vi stuzzica ancora un po’ potrete scegliere di fermarvi a Easy Così Vineria, un’enoteca con cucina e camere nel centro di Barolo che propone piatti tipici delle Langhe e una ricca carta di vini locali. Oppure, poco distante, si trova La Vite Turchese, un’enoteca e Wine Bar di stile vintage, che «trasformerà i vostri pensieri in vino» e vi accoglierà con prelibatezze degne del miglior Aperiwine serale.
Per il pernottamento potrete optare per Ca’ San Ponzio, immersa nel verde della Strada del Barolo, a pochi km dal borgo, che vi farà risvegliare il giorno dopo con il delizioso profumo delle torte fatte in casa e dei prodotti locali serviti per la colazione.
Il Langhe Rossese Bianco di Roddino
Dai territori soggetti al disciplinare del Barolo passiamo ora a quelli famosi per il Dolcetto e il Nebbiolo: arriverete a Roddino, un piccolissimo borgo immerso nelle Langhe che dista circa 10 km da Barolo e che conta poco meno di 400 abitanti. Sulle sue colline sfilano, anche qui, verdi ed eleganti vigneti, ma si inizia a vedere anche qualche pascolo. La sua posizione a quasi 600 metri di altezza e la particolare composizione del terreno regalano alle uve forza e personalità, tanto da assomigliare molto al vitigno Barolo.
Dopo una passeggiata nel borgo e una visita alla quattrocentesca Chiesa di Santa Margherita di Antiochia, recatevi alla Cascina La Castella, se avete voglia di provare qualcosa di molto speciale e non troppo noto: qui vi verranno serviti assaggi dei migliori Nebbiolo e Dolcetto, e anche un vino raro: si tratta del Langhe Rossese Bianco, un vitigno a bacca bianca poco conosciuto, che è stato recuperato e sottoposto a sperimentazioni con il fine di produrre un nuovo e speciale vino, molto adatto all’invecchiamento.
Degustazioni da non perdere a La Morra e Monchiero
La Morra è un piccolo borgo piemontese di 3.000 abitanti, a circa 20 km da Roddino e 7 da Barolo, molto conosciuto in Italia e all’estero perché incluso nel Patrimonio mondiale Unesco come parte dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte-Langhe, Roero e Monferrato, e anche premiato dalla Bandiera Arancione del Touring Club come borgo d’eccellenza dell’entroterra italiano.
Prima di alzare i calici per le nostre degustazioni, approfittate del tempo libero della mattina per visitare un gioiellino di architettura unica e insolita: la Cappella del Barolo, una piccola e coloratissima chiesa acquistata nel 1970 dalla famiglia Cerretto e mai consacrata, ristrutturata dagli artisti Sol LeWitt e David Tremlett che la trasformarono in un’opera d’arte contemporanea. Salite poi sul Belvedere di Piazza Castello, dove potrete ammirare un bellissimo panorama sulle Langhe e sulla Valle del Tanaro. Se sarete fortunati, riuscirete a vedere anche le Alpi all’orizzonte.
Adesso, però, è ora della degustazione, e dopo il giretto turistico è doverosa – e meritata – una sosta alla Cantina Ballarin, in cui potrete deliziare il palato con dell’ottimo Barolo e, se non avete prenotato altrove, anche di fermarvi per la notte presso l’adiacente agri-camping o nelle eleganti camere della tenuta.
Un’altra possibilità è quella di fermarsi alla Cantina Ballarin per la sola degustazione e pernottare alla Cantina Rocche Costamagna, produttrice di Barolo dal 1841 dove potrete cenare, visitare le cantine e dormire nelle Art Suites, ampie camere affrescate con terrazzo-solarium affacciato sulle verdi colline delle Langhe.
Il giorno successivo sarete pronti per ripartire alla volta di Monchiero, un borgo situato a circa 11 km da La Morra, nella Bassa Langa, dove potrete visitare la cantina Avignolo che vi mostrerà il processo di produzione del vino per terminare con piacevoli chiacchiere davanti, come ovvio, a un ottimo calice di vino accompagnato da salumi e formaggi locali.
Vinum, la festa del vino di Alba
La ridente cittadina di Alba è famosa per il suo tartufo pregiato e le nocciole, conosciute a livello nazionale grazie alla golosa produzione della locale Ferrero SpA. Potevamo non citarla? Quella che in epoca romana era conosciuta come Alba Pompeia, e che in dialetto langarolo è semplicemente Ârba, sorge in una valle circondata da colline e vigneti tra Langhe e Roero ed è stata riconosciuta nel 2017 come Città Creativa per la Gastronomia dall’Unesco.
Rimanendo focalizzati sulle nostre degustazioni, è importante sapere che ad Alba, ogni anno, si tiene Vinum, la più importante Festa del Vino che ha come protagoniste le più importanti e deliziose etichette piemontesi e oltre 400 produttori. L’avete già segnato in agenda per il prossimo anno?
I piatti tipici delle Langhe assolutamente da provare
Langhe non è solo sinonimo di vino e spettacolari paesaggi, ma anche di convivialità e buon cibo. Durante il vostro viaggio, qualsiasi sia il luogo che sceglierete per il pranzo o la cena, assicuratevi di ordinare i piatti dell’eccellenza langarola: il brasato e il risotto al Barolo, il vitello tonnato, il bollito misto alla piemontese, il salame cotto e la bagna cauda, la tipica salsa a base di aglio e acciughe. Il tutto accompagnato, ovviamente, da una bottiglia di ottimo vino locale.
Dove dormire e mangiare nelle Langhe? I nostri consigli
Le Langhe pullulano di splendide cantine, casali e B&B in cui è possibile mangiare e pernottare, in molti casi anche in mezzo ai vigneti, rendendo l’atmosfera del viaggio ancora più magica. Quasi la totalità dei produttori vitivinicoli apre le porte a chi è curioso di visitare le cantine e capire come funziona la produzione del vino, ma in questo caso scegliamo di soffermarci su quelle più storiche che hanno contribuito a sviluppare, in Italia e nel mondo, la cultura del vino delle Langhe. Tra esse è doveroso citare Marchesi di Barolo, dove è stato inventato, appunto, il Barolo. Qui potrete degustare le migliori annate del famoso vino e anche fermarvi alla Foresteria per pranzo o cena.
Anche i Poderi Einaudi vi accoglieranno con meravigliosi assaggi e visite guidate, e se vorrete, anche per il pernottamento nell’elegante relais. Oppure potrete scegliere l’affascinante storia d’amore tra il Re D’Italia e la sua amata che avvolge Tenuta Fontanafredda, dove potrete godere dei grandi vini delle Langhe e pernottare nello splendido Villaggio Narrante della tenuta.
L’itinerario dell’arte, un percorso tra le opere più famose e inusuali delle Langhe
Per gli appassionati di arte abbiamo creato un itinerario ad hoc, che si snoda tra le famose panchine giganti sparse tra le verdi colline delle Langhe e arriva fino all’arte di Valerio Berruti, il celebre e poliedrico artista di Alba. Una suggestiva full immersion nell’arte langarola, dunque, ma che ugualmente contempla, nemmeno a dirlo, un calice di ottimo vino tra un’attrazione e l’altra.
Le panchine giganti di Monforte d’Alba
Avete mai sentito parlare delle Big Bench? Se è la prima volta che leggete il loro nome, oppure le conoscete di fama ma non avete mai avuto la fortuna di ammirarle, il vostro viaggio nel cuore delle Langhe è l’occasione perfetta per vederle dal vivo. Si tratta di colorate panchine giganti ideate dal designer americano Chris Bangle nell’ormai lontano 2010, dislocate in varie zone panoramiche delle Langhe con l’obiettivo di sostenere le comunità e l’artigianato locale. Le Big Bench sono talmente enormi che anche la persona più piazzata, a confronto, si sente molto piccola: l’idea di Bangle era, infatti, far tornare gli adulti un po’ bambini, anche solo per qualche minuto. Le panchine giganti sono il luogo perfetto per fare una sosta insieme ad amici e famiglia e fotografarsi tutti insieme nei meravigliosi punti panoramici su cui sono state installate.
Potrete trovarne una a Monforte d’Alba, un delizioso borgo medievale famoso, nemmeno a dirlo, per la tradizione vitivinicola. Il borghetto sorge su una collina immersa tra i vigneti del Barolo, arroccato intorno al campanile medievale che si apre in un labirinto di viuzze e muri di pietra. Approfittate della visita alla Big Bench per fermarvi qui e assaggiare i vini locali (abbiamo sempre il calice in mano, ricordate?), dopo aver visitato anche il suggestivo Anfiteatro Horszowski che sorge sulla piazza centrale, da cui si può godere di un’affascinante vista sui vigneti sottostanti. Dopo la visita alla panchina e al centro storico, potrete rilassarvi visitando Cascina Sòt, un produttore di Monforte d’Alba che non utilizza diserbanti chimici e che vi offrirà un’ottima degustazione di prodotti e vini locali. Per il pernottamento potete scegliere Ca’ Brusa, un agriturismo con cantina in cui potrete anche rifocillarvi e acquistare la vostra bottiglia preferita.
L’arte di Valerio Berruti
L’itinerario alla scoperta dell’arte delle Langhe continua sulle tracce di Valerio Berruti, che abbiamo già citato in precedenza per le opere che ha creato per l’azienda vitivinicola Cerretto di Castiglione Falletto. Berruti è un artista poliedrico nato e vissuto ad Alba, che ha il suo “atelier generale” in una chiesetta sconsacrata di Verduno, un piccolo borgo non lontano da Alba. Il suo rapporto con le Langhe è molto profondo e ama celebrarlo in ogni sua opera. Tra le sue creazioni più famose troviamo Frammenti, un’opera monumentale installata a Monticello d’Alba proprio ai piedi del castello, che conta oltre 100 bassorilievi; e l’elegante e imponente scultura in acciaio inox alta 12 metri installata nella piazza centrale di Alba.
Il museo dei cavatappi di Barolo
Sono cavatappi, ma anche opere d’arte. La città di Barolo non poteva non dedicare un intero museo allo strumento simbolo del territorio del vino: il Museo dei Cavatappi è un interessantissimo percorso che illustra la storia e l’evoluzione del cavatappi e tutti i modelli esistenti, suddivisi per nomenclatura, forma, materiale e dimensioni. Un’intera sezione è dedicata ai cavatappi più preziosi, realizzati dai mastri orafi e artigiani con materiali di qualità, su cui i nobili e i religiosi di un tempo facevano incidere lo stemma del casato o le iniziali del nome. Cosa raccontare di più curioso agli amici, quando mostrerete loro le foto della vostra vacanza nelle Langhe?
Alla ricerca dei panorami più belli delle Langhe
Dove scattare foto bellissime durante il vostro tour nelle Langhe? Ogni borgo di questo affascinante territorio, come abbiamo già visto, offre aree panoramiche e viste mozzafiato, in cui gli occhi e il cuore si perdono tra colline, vigneti, ulivi e a volte arrivano anche alle Alpi. Se però volete andare sul sicuro, abbiamo selezionato per voi i luoghi che, a nostro avviso, si affacciano sui panorami più belli e memorabili delle Langhe. Preparate il cellulare o la macchina fotografica, perché le foto da scattare saranno veramente tante.
Belvedere di La Morra
Se passate per La Morra, dopo aver passeggiato tra i graziosi vicoli fermatevi a fare fotografie con amici o familiari davanti allo splendido panorama del belvedere di Piazza Castello: sovrasterete verdi vallate ricche di vigneti, paeselli arroccati in cima alle colline e arriverete, più in lontananza, alle alte montagne. Se la vista dalla piazza non vi basta e volete arrivare ancora più in alto, non c’è alcun problema: da marzo a novembre potrete salire fino alla cima della Torre Campanaria. Attenzione però, perché potreste davvero toccare il cielo con un dito.
Torre del borgo di Barbaresco, in provincia di Cuneo
Entrando nella Torre di Barbaresco non troverete solo l’interessante Museo del Vino: se salite fino alla cima, godrete di un panorama sulle Langhe, il Roero, l’Astigiano e il Monferrato che vi toglierà il fiato. Quando l’aria è pulita, si riescono a vedere anche le Alpi. È sicuramente un luogo perfetto per scattare fotografie superbe, da mostrare a famiglia e amici.
Belvedere di Diano
Il borgo di Diano è considerato il balcone delle Langhe, ma il paese possiede anche un balcone panoramico vero e proprio che offre una vista a 360° sulle colline circostanti, da cui si riesce a vedere anche la Valle D’Aosta. Le foto da scattare, come potete immaginare, qui non saranno mai abbastanza… nemmeno di notte.
Belvedere di Verduno
A Verduno esiste un luogo che si affaccia sulle colline coltivate a vigna delle Langhe, in cui lo sguardo si perde e vorrebbe non tornare più. Siamo nel Belvedere di questo piccolo borgo, chiamato anche “la Piazza Erbosa”: qui giungerete solo a piedi, partendo dalla piazza del paese. Vi troverete immersi in luogo verde e silenzioso, che domina le quiete vallate sottostanti, in cui vi rilasserete per qualche ora e scatterete una foto più bella dell’altra, da pubblicare rigorosamente sui social.