Il treno a levitazione magnetica Maglev, capace di raggiungere i 600 km/h, potrebbe rappresentare una vera rivoluzione nei trasporti per velocità e sostenibilità. Ad oggi sono solo sei nel mondo le tratte operative di Maglev. E da noi?

Anche in Italia il salto nel futuro dei trasporti è iniziato: il nostro modo di viaggiare è destinato a cambiare.

Come funziona il Maglev, il treno a levitazione magnetica?

Maglev, abbreviazione di “magnetic levitation” (levitazione magnetica), è una tecnologia che utilizza campi magnetici per levitare e propulsione magnetica per spostare convogli lungo una guida: il sistema Maglev si basa sul principio dei magneti che si respingono a vicenda.

Un treno Maglev è equipaggiato con magneti superconduttori, posti sul fondo del veicolo, che si oppongono al campo magnetico generato da una guida, creando così un effetto di levitazione. In pratica, il treno si “solleva”, eliminando la necessità di ruote o binari: una sfida alla forza di gravità che per mantenere l’equilibrio sfrutta le forze gravitazionali e quelle elettriche, oltre alla polarità dei magneti.

Una volta che il treno è in fase di levitazione, la forza magnetica lo spinge in avanti lungo la guida: la propulsione così generata permette al treno di raggiungere e superare i 600 km/h.

Il sistema Maglev inoltre utilizza sensori e algoritmi di controllo per mantenere la stabilità del treno. Questi sensori monitorano costantemente la posizione del treno rispetto alla guida e regolano l’alimentazione dei magneti per garantire una corretta levitazione e propulsione.

I punti di forza di un treno Maglev

I punti di forza dei treni a levitazione magnetica sono certamente allettanti, soprattutto in un’ottica di sostenibilità e maggiore efficienza rispetto ai trasporti convenzionali:

  1. Velocità elevata: grazie all’assenza di attrito con il suolo, i treni Maglev possono raggiungere velocità molto elevate, superando i limiti dei treni tradizionali. Questo permette tempi di viaggio significativamente ridotti, rendendoli ideali per collegamenti ad alta velocità tra le città;
  2. Comfort e silenziosità: poiché i Maglev non utilizzano ruote o binari, la guida senza contatto riduce notevolmente le vibrazioni e il rumore all’interno del treno, offrendo un’esperienza di viaggio in treno più confortevole e silenziosa per i passeggeri;
  3. Efficienza energetica: i Maglev richiedono meno energia rispetto ai treni convenzionali grazie all’assenza di attrito tra il veicolo e la guida. Inoltre, durante la frenata, l’energia può essere rigenerata e riutilizzata, migliorando l’efficienza complessiva del sistema, che potenzialmente può produrre più energia di quanta ne consuma;
  4. Maggiore capacità di pendenza: i treni Maglev possono affrontare pendenze più ripide rispetto a quelli tradizionali, consentendo di superare ostacoli naturali o di attraversare aree geograficamente complesse senza dover costruire costose infrastrutture aggiuntive come tunnel o ponti;
  5. Ridotti costi di manutenzione: la mancanza di attrito riduce l’usura dei componenti meccanici del treno, riducendo i costi di manutenzione e prolungando la durata operativa dei veicoli.

Di contro l’implementazione dei sistemi Maglev comporta sfide tecniche e costi infrastrutturali molto significativi. Ciononostante, i vantaggi in termini di velocità, sostenibilità ed efficienza hanno portato allo sviluppo di diverse linee Maglev in vari Paesi come soluzioni di trasporto innovativo.

I treni Maglev operativi

Ad oggi sono sei i treni a levitazione magnetica operativi, tutti in Cina, Giappone e Corea del Sud, su tratte brevi e molto frequentate: il più noto è in Cina e collega il centro di Shanghai con l’aeroporto principale della città, coprendo una distanza di 30,5 chilometri in 7 minuti e 20 secondi. Attivo dal 2004, questo treno è in grado di raggiungere velocità massime di 500 km/h, ma la velocità media “di crociera” è di 250 km/h.

Il record di velocità al momento appartiene al Giappone: nel 2015, sulla Yamanashi Maglev Test Line, un treno sperimentale Maglev ha raggiunto la velocità di 603 km/h.

A che punto sono i treni a levitazione magnetica in Italia?

L’Italia non sta certo a guardare: proprio all’inizio di quest’anno la società Ironlev ha brevettato il primo sistema a levitazione magnetica italiano.

La startup, nata dalla collaborazione tra Girotto Brevetti e Ales Tech (che a sua volta sta sviluppando la tecnologia hyperloop) vuole sfruttare soluzioni innovative e molto più economiche rispetto ai sistemi Maglev esistenti.

La caratteristica che contraddistingue il sistema Ironlev è quella di montare una piattaforma ferro-magnetica direttamente su una rotaia tradizionale, cioè su binari già esistenti. L’enorme potenzialità del brevetto dunque è di essere accessibile e immediatamente utilizzabile.

Come abbiamo visto, i costi maggiori della messa in pratica dei treni a levitazione magnetica pesano soprattutto sui materiali e sulle infrastrutture dedicate.
Questo sistema non solo usa materiali a basso costo, come acciaio e magneti permanenti, ma sfrutta anche energia passiva: per levitare infatti non richiede elettricità esterna, infilandosi così a gran velocità nella rivoluzione green dei trasporti.

Certo per un po’ dovremo ancora accontentarci di viaggiare su rotaia, ma a questo punto è chiaro che si tratta solo di avere pazienza. Nel frattempo, la tecnologia ci sta già aiutando ad acquistare i biglietti del treno più comodamente e velocemente tramite app. In più, possiamo andare in controtendenza e, aspettando i treni superveloci, goderci il fascino retro di un viaggio su un convoglio storico.