La sensazione che lascia Malaga è di piacere complessivo, al di là del motivo principale (arte, mare, cibo) che può aver spinto a visitarla. Ecco che cosa succede camminando per le strade della capitale della Costa del Sol.
«Vedi, qui a Malaga non è neanche merito dei 300 giorni di sole all’anno. Sono la brezza del mare e le montagne alle spalle a rendere il suo clima unico». Il segreto della città andalusa lo svela un expat italiano all’amico in visita, appena sconfitto su una “pista de padel”: si riprenderà presto davanti a cerveza e conchas finas gustate al tavolo di un bar del centro città.
Non solo per il clima, la capitale della Costa del Sol sta diventando una delle mete più desiderate della Spagna. Nonostante la grande concorrenza di città come Granada, Siviglia e Cordoba, è stata capace negli ultimi anni di ritagliarsi la propria fetta di attenzione. A volte riscoprendo e valorizzando tesori che aveva già in casa, altre rilanciando il brand cittadino con proposte turistiche fedeli all’autenticità locale e proiettate sul futuro.
Malaga si allunga lungo un tratto della costa sud della Spagna a 100 chilometri dallo stretto di Gibilterra. E si insinua verso l’interno, prima che il territorio si inerpichi nel Parque Natural montuoso alle sue spalle. Il fiume Guadalmedina la taglia a metà, separando idealmente il nucleo urbano storico dalla parte nuova. Gli elementi naturali fungono da elementi di orientamento molto semplice per ogni percorso si intenda intraprendere alla scoperta della città. Le proposte che seguono sono tematiche, ma l’intreccio di una con tutte le altre è profondamente radicato. Malaga è bella da scoprire anche in “ordine sparso”.
Attraverso la storia di Malaga
Così vicina al continente africano, Malaga ha una storia che intreccia il dominio romano con quello arabo. Del primo c’è testimonianza nel teatro risalente al I secolo e rimasto sotterrato fino agli anni Cinquanta del secolo scorso. Ora ospita spettacoli e introduce alla visita della fortezza moresca dell’Alcazaba sulla collina omonima. Risale all’VIII secolo e offre una splendida vista panoramica sulla città. Il suo sistema di difesa è un intricato sistema composto da mura, bastioni e torri perfettamente inserite nell’ambiente circostante.
Alle spalle dell’Alcazaba, sorge il Castello di Gibralfaro. Dalla collina domina la città di Malaga: la sua posizione strategica lo rendeva un’importante struttura difensiva durante il periodo moresco. Nel 1487 ha dato vita a leggendaria difesa durante l’assedio di Malaga nel 1487 durante l’offensiva guidata dai Re Cattolici contro il Sultanato di Granada. Oggi, il perimetrale percorso di ronda consente una vera immersione nella storia e, dalla collina, una vista spettacolare su tutta la città.
La Cattedrale di Malaga è nota come la “La Manquita” (la monca), per via di una delle due torri rimasta incompiuta. Svetta nel centro storico con la sua impressionante facciata gotica e il mix di stili architettonici.
Il pesce re della tavola
Il pesce è il re della proposta gastronomica malaguena. Se il fritto misto è imperdibile, da non perdere sono le conchas finas, vongole giganti da mangiare crude. Altro must della tavola sono i Boquerones, le alici fritte dopo essere state impastate nella farina: è così tipico come piatto da essere diventato il soprannome della squadra di calcio di Malaga e dei suoi tifosi.
A base di zuppa di pesce, e patate, è anche il gazpachuelo, a cui viene aggiunta la tipica maionese all’aglio; la variante ajoblanco ha invece come ingredienti di partenza mandorle e mollica di pane. Un discorso a parte meritano gli espetos, pesce cotto (spesso sardine) alla brace infilzato da spiedini di canna o legno che conferiscono un particolare tocco di affumicatura. Lungo i merenderos e chiringuitos affacciati sul mare (assolutamente da non perdere un pranzo qui) vengono preparati all’interno di piccole imbarcazioni utilizzate come giganteschi bracieri, su cui con maestria vengono fatti girare perché cuociano perfettamente.
Dentro il Mercado
Un luogo ideale dove mangiare è il Mercado Central Atarazanas, nato nel XII secolo come cantiere navale arabo e oggi mix affascinante di sapori e prodotti. Entrando da una spettacolare vetrata pitturata, si entra in una vera esperienza sensoriale e si può gustare un campero, panino farcito al momento, oppure spiedini di pesce preparati sul momento. Il tutto accompagnato da birra fresca.
L’arte: a casa di Picasso
Pablo Picasso è nato a Malaga. Oggi è possibile visitare sia la casa natale dell’artista che il MPM, Museo Picasso Malaga, che racconta l’evoluzione del genio spagnolo durante la sua lunga carriera di pittore e scultore. La locale e splendida Plaza de Toros ospita una volta all’anno la Corrida picassiana, con costumi ispirati al suo estro.
Negli ultimi anni hanno aperto i battenti due spazi diventati subito punti di attrazione. Il primo è il Museo Carmen Thyssen, dedicato alla celebrazione dell’arte spagnola e andalusa in particolare. Il secondo rappresenta la prima sede all’estero del Centre Pompidou. Sovrastato da uno spettacolare cubo di vetro multicolore, lungo il porto turistico, ospita opere di Frida Kahlo, Francis Bacon e René Magritte, tra gli altri.
Urban life: spiagge e muri
Il centro di Malaga è ricco di ristoranti e localini, alcuni più turistici, altri più autentici. È piacevole dedicarsi ad una esplorazione strada per strada del centro, alla scoperta di angoli nascosti. In uno di questi si trova la Casa Invisible, uno spazio sociale dove generazioni differenti si trovano per chiacchierare, bere una birra, visitare mostre dentro uno spazio libero. Soho è, invece, il quartiere riqualificato grazie al progetto di arte urbana MAUS.
Chi ama la vita in spiaggia, qui la troverà in perfetta simbiosi con la città che si affaccia su chilometri e chilometri di mare. Il punto di ritrovo iconico è la Malagueta, ma chi preferisce un’atmosfera più tranquilla e familiare può recarsi a La Caleta. Gli abitanti del posto è più probabile trovarli a Playa Pedregalejo o El Palo.
Tradizioni secolari: Feria e Semana Santa
La Feria de Malaga celebra a passo di flamenco la riconquista della città nel 1487 dei re cattolici Isabella e Ferdinando nel 1487. Si svolge da un sabato all’altro nel cuore di agosto. Di carattere religioso è, invece, la Semana Santa, che precede la Pasqua, a cui partecipano diverse confraternite e la popolazione locale, con la processione di grandi statue per le vie della città. Esistono alcuni locali dove mangiare dedicati ai riti di questa tradizione. Un consiglio su tutti, Las Merchanas.
Fuori porta: il Caminito del Rey
Il Caminito del Rey, a un’oretta di macchina da Malaga, è una delle escursioni più spettacolari e avventurose da fare nei dintorni della città. Si trova all’interno del Desfiladero de los Gaitanes, una spettacolare gola formata dal fiume Guadalhorce. Il percorso, originariamente costruito per i lavoratori di una centrale idroelettrica, è stato restaurato ed è ora accessibile ai visitatori che camminano su passerelle montate sul fianco di pareti rocciose, sopra il fiume che scorre a valle.
Per chi ama maggiormente scoprire le città, Granada, Siviglia e Cordoba rappresentano le altre mete imperdibili dell’Andalusia. Per chi viaggia d’estate, sarà allora più chiara la differenza climatica tra Malaga e il resto del Sud della Spagna.