In queste ore sta circolando una notizia secondo cui Milano sarebbe la città più inquinata del mondo. Le cose però non stanno esattamente così.

L’inquinamento atmosferico è un problema sempre più urgente: ci sono città dove l’aria in certi giorni diventa quasi irrespirabile, ed è per questo motivo che le amministrazioni pubbliche incentivano sempre di più la mobilità sostenibile e l’uso di mezzi di trasporto non inquinanti. In queste ore sul web è però circolata una notizia che andrebbe perlomeno spiegata meglio, e che in sintesi può essere riassunta così: Milano terza città più inquinata del mondo. Diversi articoli hanno tratto spunto da questa classifica di IQ Air, senza però commentarla nel modo giusto. Facciamo dunque un po’ di chiarezza.

Milano terza città più inquinata del mondo: il report di iQ Air

IQ Air è un’azienda svizzera che produce tecnologie per la qualità atmosferica, in particolare prodotti per proteggere dagli inquinanti atmosferici e per monitorare la pulizia dell’aria. Molto frequentemente, sul suo sito, aggiorna un report in cui stila una classifica delle 100 città più inquinate del mondo.

Lo fa tenendo conto di alcuni criteri, tra cui il livello di PM 2,5. Questo dato si riferisce alla quantità di polveri sottili presenti nell’aria, ovvero quelle particelle solide e liquide che stanno sospese e causano l’inquinamento. La classifica considera inoltre altri aspetti, come le quantità di PM10 (materiale particolato) SO2 (biossido di zolfo), CO (monossido di carbonio), NO2 (biossido di azoto) e O3 (ozono).

Parametrando tutti questi dati, IQ Air stabilisce una classifica delle città più inquinate a seconda della loro qualità dell’aria, che può essere: buona, moderatamente buona, insalubre per persone sensibili, insalubre, molto insalubre e pericolosa. Ecco, Milano è comparsa in questa classifica, addirittura al terzo posto. Tuttavia, il report in questione viene aggiornato con grandissima frequenza, e cambia i suoi risultati con facilità da un momento all’altro.

Perchè Milano compare nel report

Il capoluogo lombardo è solo l’epicentro di una situazione che coinvolge tutta la Pianura Padana. Questa zona compare spesso nei report sull’inquinamento per via di diversi fattori: la densità della popolazione, la forte industrializzazione e alcune sue caratteristiche geografiche (è delimitata da catene montuose su tre lati, che riducono la forza del vento e la circolazione dell’aria).

A Milano, martedì 21 marzo, i livelli di inquinamento hanno superato notevolmente le soglie massime, raggiungendo una media di PM 2,5 di 47.75 µg/m³. Ma questo solo nella giornata del 21 marzo (e solo per poche ore), perchè già ieri i valori sono tornati nella norma. Nel momento in cui scriviamo infatti, IQ Air classifica come “Buona” la qualità dell’aria nella città meneghina. I valori sono ben al di sotto della soglia, con il livello di PM 2.5 che raggiunge i 12µg/m³.

Qualità dell'aria a Milano
Immagine tratta dal sito ufficiale IQAir

Non a caso, anche con riferimento alla classifica, il confronto con le altre città del mondo è cambiato: Milano in questo preciso momento occupa la posizione numero 37 (Roma lo precede al numero 36). Sul podio ci sono Tehran, Kabul e Shanghai. Ma, ribadiamo, si tratta comunque di un report molto volatile, anche se la situazione di allarme in alcune città del mondo è sicuramente più presente e ricorrente.

Il problema inquinamento rimane

Detto questo, il problema dell’inquinamento atmosferico, a Milano come in altre città italiane, resta. E bisogna combatterlo sul lungo periodo, aumentando la copertura dei mezzi pubblici, incentivando la mobilità elettrica condivisa, creando zone a zero emissioni e riqualificando gli edifici per migliorarne l’efficienza energetica.