Mobilità elettrica è sinonimo di mobilità sostenibile nell’accezione comune. Ma è davvero così? In parte sì, ma la questione è aperta e più complessa. Scopri quali sono le tendenze del 2023 e cosa ci dicono sui prossimi scenari.

Da qualche anno le grandi capitali a livello globale hanno fatto i conti con la necessità di approcciarsi a una mobilità alternativa rispetto a quella tradizionale. Sostenibilità e condivisione sono le parole chiave per agire nell’interesse del Pianeta e della vivibilità urbana.

Sono perciò diventati popolari il car sharing e il bike sharing e abbiamo assistito al boom dei monopattini e delle biciclette elettriche, favorito da incentivi e bonus mobilità.

E adesso, cosa ci aspetta? Ecco le possibili tendenze in fatto di mobilità elettrica e mobilità sostenibile per il 2023.

I trend 2023 per la mobilità elettrica

Investire nei pilastri della mobilità elettrica

La mobilità elettrica si basa su principi universali. Affinché funzioni, a Helsinki come a Roma, è necessario agire su:

  • Integrazione: le infrastrutture sono collegate per facilitare l’accesso al trasporto pubblico e ai servizi di mobilità condivisa come bike sharing e car sharing;
  • Multimodalità: le persone scelgono quali mezzi di trasporto usare in alternativa all’auto privata, per esempio bus e bicicletta elettrica, oppure scooter elettrico e mezzo pubblico.
  • Connettività: con le app sullo smartphone gli utenti prenotano e pagano i diversi servizi di mobilità in modo immediato e semplice.

Il sistema funziona in modo efficace se sono ottimizzati i servizi MaaS (Mobility as a Service), ovvero la Mobilità come Servizio: piattaforme digitali che consentono di organizzare gli spostamenti in modo funzionale alle esigenze di ogni singolo utente.

Contestualmente le amministrazioni locali devono pianificare la costituzione dei Mobility Hub: luoghi strategicamente ripartiti sul territorio, dove lasciare l’auto, prendere il bus, il treno, oppure le auto elettriche in car sharing o le bici in bike sharing.

Come spiega Lidia Signor, combined mobility and Maas manager dell’Associazione internazionale per il trasporto pubblico (Uitp): «Più la mobilità pubblica si avvicina alla gente, più si riduce la possibilità di usare un’auto privata. L’aspetto cruciale sta nella creazione di reti».

Gestire lo smaltimento

Se, come sembra, la mobilità elettrica continuerà anche nel 2023 a essere la punta di diamante della mobilità sostenibile, diventa urgente la questione piano di smaltimento. La mobilità elettrica non è a impatto ambientale zero. Le batterie al litio, infatti, richiedono procedure speciali per il loro smaltimento. Istituti di studio superiore, come il Politecnico di Milano, in collaborazione con aziende private, sono al lavoro per ridurre l’impatto ambientale nel processo di smaltimento.

In quale modo? Cercando materiali green e materie prime riciclabili ed efficientando il metodo produttivo per la riduzione di emissioni di anidride carbonica nell’estrazione del litio. Soltanto quando sarà in atto un ciclo virtuoso per le batterie elettriche al litio – estrazione, produzione, smaltimento – potremo parlare di mobilità elettrica sostenibile al 100%.

Il ruolo cruciale del trasporto pubblico sostenibile

Il trasporto pubblico resta anche nel 2023 centrale per la mobilità sostenibile: condividere mezzi alimentati da fonti rinnovabili abbatte l’inquinamento pro capite durante gli spostamenti. Per tale motivo anche bus e treni stanno andando incontro a cambiamenti radicali.

Dopo l’introduzione dei bus elettrici, è ora il momento dei bus a idrogeno: a Roma è in corso la prima fase di sperimentazione, mentre a Bolzano sono già in servizio.

E dopo il bus sarà il turno del treno. Il mezzo simbolo della prima rivoluzione industriale ha per decenni sfruttato l’acqua trasformata in vapore. Oggi la stessa materia prima, l’acqua, è usata nel processo di elettrolisi per ricavare l’idrogeno, un elemento che ha le potenzialità per muovere anche mezzi pesanti.

Condivisione: chiave del futuro della mobilità elettrica

In conclusione, se volessimo identificare la tendenza principale nel 2023 per la mobilità elettrica e non soltanto, potremmo parlare di mobilità condivisa. Un cambio di mentalità che ci impone di pensare in modo comunitario e non più come singoli individui.

Mezzi pubblici e condivisi sono al momento le formule più collaudate e funzionali per una mobilità nuova rispetto al passato. Car sharing, biciclette elettriche, monopattini e scooter elettrici, in abbinamento con il trasporto pubblico, sono una risposta sostenibile e funzionale, a patto che siano inseriti in un contesto connesso e organizzato.

E anche il concetto di proprietà dell’auto sembra destinato a perdere peso: le auto in abbonamento sono una tendenza in crescita. Per quale motivo? L’idea di un’automobile al bisogno e non fissa ha il vantaggio di limitare il numero di veicoli privati circolanti, nonché di abbattere i costi fissi come assicurazione e bollo.