La mobilità green è un tema di crescente attualità. Investimenti strutturali e piani strategici di gran parte dei governi europei hanno come obiettivo prioritario quello di promuovere un sistema di spostamenti privati e pubblici più efficiente ed ecologico. E in Europa c’è chi sta sperimentando soluzioni innovative per un futuro più verde, come il Montenegro.

Il piccolo Stato dei Balcani sta investendo risorse per favorire sul proprio territorio progetti di mobilità sostenibile e per dare il suo contributo al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo: avere almeno 100 città climaticamente neutre, come le NetZeroCities, entro il 2030 e ridurre del 90% le emissioni legate ai trasporti entro il 2050. Vediamo quali sono le opere realizzate o di prossima realizzazione.

Mobilità green: in Montenegro la prima cabinovia ‘mare&monti’

L’opera più recente finalizzata alla promozione turistica, ma in ottica di mobilità green in Montenegro, è la funivia della Baia di Cattaro, che collega la baia di Kotor (Cattaro), patrimonio UNESCO, al parco naturalistico del monte Lovćen (1.348 metri) in appena 11 minuti. Un bel risparmio di tempo se pensiamo che le due località sono collegate dalla tortuosa strada di Njeguš in un percorso che, a seconda del traffico, dura non meno di 45 minuti.

Questa infrastruttura innovativa, si tratta della prima cabinovia mare-montagna dell’Adriatico e di uno dei pochissimi esempi in Europa, punta a ridurre drasticamente il traffico su strada a tutto vantaggio della qualità dell’aria e della conservazione dell’ambiente.

La mobilità elettrica nei porti del Basso Adriatico

La spinta del Montenegro verso lo sviluppo della mobilità green trova conferma nella partecipazione dello Stato balcanico a progetti di respiro internazionale, come il progetto SuMo “Sustainable Mobility in the Port Cities of the Southern Adriatic Area”, finalizzato a migliorare la sostenibilità della mobilità in alcune aree del Basso Adriatico. In particolare, le città portuali coinvolte sono:

  • Brindisi (Puglia-Italia);
  • Bar (Montenegro);
  • Termoli (Italia);
  • Valona (Albania).

Le azioni pilota previste dal progetto sono le seguenti:

  • Motobarca elettrica per il trasporto pubblico a Brindisi;
  • Bus ibrido per il servizio di trasporto pubblico nell’area del porto di Bar;
  • Allestimento di una pista ciclabile di circa 1,4 km con partenza dal porto di Valona;
  • Installazione nel Comune di Termo di due pannelli per il monitoraggio del traffico e ambientale per fornire informazioni sulla viabilità nell’area del porto e della stazione ferroviaria.

Lo scopo è quello di sensibilizzare le persone, cittadini e turisti, a utilizzare sistemi di spostamento intelligenti e ‘verdi’, avvalendosi se possibile di dispositivi per la mobilità integrata che consentono – telematicamente o tramite app – di comprare i biglietti dei mezzi pubblici, fare la ricarica dell’auto alle colonnine elettriche, avvalersi dei servizi di micromobilità elettrica nelle città, oppure acquistare i biglietti per i traghetti.

L’agenda europea per la mobilità green nei Balcani Occidentali

Per quanto siano i Paesi del Nord Europa spesso a primeggiare nella classifica delle città con la mobilità sostenibile più avanzata, anche nella zona balcanica si nota un certo ‘fermento’. I Paesi sotto i riflettori sono:

  • Albania;
  • Kosovo;
  • Montenegro;
  • Serbia;
  • Bosnia-Erzegovina;
  • Macedonia del Nord.

Con i governi locali l’Unione Europea ha creato un’agenda green con i seguenti punti all’ordine del giorno:

  • Promozione dell’economia circolare;
  • Miglioramento della gestione del ciclo dei rifiuti;
  • Adozione di metodi più efficienti di produzione e consumo.

È nato così il Western Balkans Investment Framework (WBIF), che prevede uno stanziamento di 13 miliardi di euro destinati a 59 progetti tra i quali, prioritari, quelli finalizzati a realizzare una rete di mobilità green, implementando un sistema multimodale di trasporti a basso impatto ambientale.