L’Italia è il paese europeo più propenso a cambiare abitudini sulla mobilità sostenibile. Da una ricerca effettuata da Freenow emerge che il 42% degli intervistati preferirebbe utilizzare i mezzi pubblici.
È il valore più alto registrato in Europa. Dove le preferenze per le forme alternative di mobilità si sono fermate al 33%. Il sondaggio effettuato dall’app per spostamenti Freenow in Germania, Austria, Grecia, Italia, Irlanda, Regno Unito, Polonia e Spagna non lascia margini di dubbio. Una fetta consistente di italiani sceglie il trasporto pubblico. Meglio ancora se integrato da veicoli di micromobilità condivisa. E da scelte di sostenibilità ambientale.
Settimana Europea della Mobilità: gli italiani scelgono quella sostenibile
L’indagine è stata commissionata all’istituto di ricerche di mercato Kantar ed è stata presentata in occasione della Settimana Europea della Mobilità, il cui tema di quest’anno è incentrato proprio sui consumi e le emissioni derivanti dalla mobilità urbana.
Dalla ricerca emerge non soltanto la preferenza, tutta italiana, per il trasporto pubblico, ma anche la volontà, del 27% degli intervistati, di integrare il classico bus o tram con la sharing mobility. E cioè con tutte le forme di micromobilità in condivisione già attive in molte città italiane. Ma non in tutte, come dimostra il rapporto MobilitAria 2023, sulla base del quale molte realtà del Belpaese fanno fatica ad adeguarsi agli standard europei in tema di mobilità alternativa.
In generale, a scoraggiare l’uso dei mezzi pubblici c’è soprattutto la limitata disponibilità di orari, unita ai tempi di percorrenza talvolta eccessivamente lunghi. Motivazioni valide per il 55% degli europei intervistati e per il 63% degli italiani, che continuano a utilizzare l’auto privata.
Mobilità ed European Mobility Week
Consumi energetici derivanti dalla mobilità urbana e impatti sulla qualità dell’aria. E sulla collettività. È questo il tema centrale della European Mobility Week. Partita già il 16 settembre scorso, questa full immersion sulla sostenibilità dei trasporti in Europa si concluderà il prossimo 22 settembre.
L’obiettivo resta quello di abbattere le emissioni di gas serra entro il 2050, come indicato nel “Green Deal” europeo. Ma per poterlo fare, occorre la cooperazione di tutte le parti in causa. I “Golden Criteria” per partecipare sono tre:
- Organizzare una settimana di attività;
- Attuare almeno una nuova misura a carattere permanente;
- Istituire una “Giornata senz’auto”;
I Comuni aderenti possono scegliere uno o tutti gli obiettivi, da sviluppare in modo libero e senza vincoli. L’unica condizione da rispettare è che le iniziative presentate o realizzate siano coerenti con il tema del risparmio energetico scelto per quest’anno. Micromobilità elettrica: la scelta del futuro soffre la carenza di infrastrutture
La micromobilità elettrica, sebbene in aumento, non è tra le modalità di trasporto preferite dagli utenti europei.
Per quanto concerne l’uso della e-bike, le condizioni metereologiche rappresentano un limite oggettivo in molti paesi europei. Lo sono in Irlanda (per il 68%), in Polonia (per il 77%) e in Germania (per il 53%).
A disincentivare il bike sharing, inoltre, ci sono i costi troppo elevati e la carenza generalizzata di infrastrutture. Lamentata soprattutto dagli italiani intervistati. Tra loro, il 65% ritiene che il mezzo di trasporto del futuro sarà la bici elettrica. A pari merito coi mezzi pubblici. Ma l’opzione, ad oggi, non è ancora considerata tra le più convenienti.
Infine, la ricerca svela che più della metà degli italiani crede che la micromobilità condivisa e il car sharing avranno un ruolo sempre più rilevante. Specie nell’ottica di rilanciare una mobilità sempre più sostenibile.