È San Francisco la città con il miglior ecosistema di mobilità urbana del mondo, seguita da Stoccolma e Helsinki. Lo sostiene l’Urban Mobility Readiness Index (UMR), rapporto annuale che analizza 60 grandi centri in base a criteri di efficienza, sostenibilità e innovazione.
Lo studio, relativo al 2022, è stato realizzato da Oliver Wyman Forum e University of California Berkeley. I due istituti hanno preso in considerazione un elenco di città selezionate in base alle loro dimensioni – si va da megalopoli come Delhi e Pechino a realtà più contenute come Oslo e Dublino – e a come affrontano le nuove sfide della mobilità.
Nell’UMR Index figura una sola italiana, Milano, al 31° posto. Tuttavia è messa meglio nei sotto-indici riguardanti mobilità sostenibile (introdotto dal 2021) e trasporto pubblico (novità di quest’anno), aspetti centrali per la qualità della vita.
Si sono inoltre evidenziate le difficoltà con cui numerosi centri fanno tuttora i conti in seguito alla pandemia, che ha costretto alla riduzione o alla sospensione di vari servizi. Permangono infatti criticità in quattro trend principali: connettività, trasporto pubblico, mobilità elettrica, automazione.
Urban Mobility Readiness Index: le città migliori e peggiori
Lo studio sulla mobilità urbana si basa su 57 indicatori chiave di prestazione (KPI), raggruppati in cinque dimensioni: infrastrutture, impatto sociale, attrattiva del mercato, efficienza del sistema e innovazione. In generale le città che hanno registrato le migliori performance sono in Europa, Nordamerica e Asia-Pacifico. Queste le prime dieci:
- San Francisco;
- Stoccolma;
- Helsinki;
- Singapore;
- Zurigo;
- Amsterdam;
- Monaco;
- Berlino;
- Parigi;
- Londra.
Nelle successive quattro posizioni figurano New York, Chicago, Boston e Washington. In fondo, invece, Africa e Sudamerica: le ultime cinque sono Lima, Quito, Manila (eccezione in negativo nell’Asia-Pacifico), Nairobi e Lagos.
San Francisco: perché è prima nella mobilità urbana
La statunitense San Francisco è al primo posto dell’Urban Mobility Readiness Index. Questo grazie a una forte concentrazione di imprenditori e accademici che hanno reso la città un hub globale per i principi MaaS (Mobility as a Service) e lo sviluppo di tecnologie per veicoli smart e a guida autonoma.
D’altronde è vicina alla Silicon Valley e a università di prestigio quali Stanford e la stessa Berkeley. Ed è in grado di accogliere le innovazioni provenienti da tali realtà, inoltre in uno stato come la California che investe molto nel settore.
Tuttavia, San Francisco è al 16° posto nel trasporto pubblico e al 22° nella mobilità sostenibile. Paga infatti il numero limitato di stazioni e fermate della sua rete e la loro inadeguatezza di fronte a terremoti e incendi, minacce particolarmente frequenti nella zona.
La situazione di Milano
La posizione numero 31 di Milano rappresenta comunque un buon risultato, in un panorama che include le maggiori aree urbane del pianeta. È inoltre risultata l’unica città d’Italia a possedere i requisiti minimi per essere inserita nell’UMR Index. Non solo: nella graduatoria della mobilità sostenibile è al 28° posto, mentre per quanto riguarda la qualità del trasporto pubblico locale sale al 18°.
Gioca a suo favore la disponibilità di un sistema di trasporto intermodale, ben connesso, veloce ed efficiente, caratterizzato da importanti hub centrali ben bilanciati da una rete di stazioni suburbane di scambio.
Secondo lo studio di Oliver Wyman Forum e University of California Berkeley, rispetto alle città dell’Europa settentrionale Milano sconta invece il ritardo dell’Italia nell’adozione della mobilità elettrica e il numero limitato di aziende e brevetti nel comparto.