Bologna, una città dalle mille anime. Eclettica, creativa e cosmopolita, è la meta ideale per chi ama i luoghi ricchi di storia. Se vuoi scoprire i segreti del meraviglioso capoluogo emiliano, ma ti preoccupano il traffico e il problema del parcheggio, il monopattino elettrico a Bologna è la soluzione che fa per te! Grazie a questo mezzo di trasporto comodo, funzionale ed ecologico puoi spostarti in tutta autonomia, senza stress e rispettando l’ambiente, per un tour alternativo ed emozionante alla scoperta di una città davvero unica.

Monopattini elettrici Bologna: come visitare la città in modo green e divertente

È chiamata “la Dotta” perché ospita la più antica università del mondo occidentale, che ancora oggi richiama studenti da ogni parte d’Europa e del mondo, mentre il soprannome “la Grassa” è un riferimento alla sua straordinaria cucina, ricca di sapori e tradizioni, che secondo Pellegrino Artusi, scrittore, gastronomo e critico letterario, merita una riverenza ogni volta che se ne parla. Infine, l’appellativo “la Rossa” deriva dal colore dei mattoni con cui sono stati costruiti torri e palazzi fin dal Medioevo, ma è legato anche alla sua storia politica e alle fiammanti carrozzerie dei marchi di auto più famosi al mondo: Ferrari, Ducati, Lamborghini e Maserati.

Di chi stiamo parlando? Naturalmente di Bologna, un luogo dove si respira cultura, storia e tradizione ad ogni angolo: dalle torri simbolo della città, al suggestivo e ben conservato centro storico, fino alle lunghe arcate che caratterizzano i meravigliosi portici riconosciuti nel 2021 patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Il capoluogo emiliano è la meta ideale per coloro che amano i monumenti e l’arte, ma anche per chi ama la cucina e il buon vino, senza dimenticare gli appassionati di motori. Una città per tutti i gusti quindi, ma come visitarla se non si dispone di un mezzo di trasporto proprio? Se stai cercando in modo alternativo ed eco-sostenibile per muoverti tra le sue strade e scoprire quali e quanti segreti custodisce, il monopattino elettrico è la soluzione che fa per te.

Con il monopattino elettrico a Bologna puoi visitare tutti i monumenti e le attrazioni turistiche che più ti interessano, senza doverti preoccupare del traffico o di cercare un parcheggio. Non solo: puoi anche scegliere il percorso che preferisci e fermarti quando e dove vuoi, per una visita veramente personalizzata e allinsegna della massima libertà. Inoltre, grazie alla sua eccezionale autonomia, il monopattino elettrico ti permette di girare per la città in totale tranquillità.

E se non hai uno puoi sempre utilizzare i servizi di noleggio monopattino elettrico Bologna che ti permettono di avere a disposizione il mezzo per la durata che preferisci, in base alle tue esigenze. Insomma, con il monopattino elettrico a Bologna e le nostre indicazioni potrai visitare la città, senza doverti preoccupare di nulla: non ti resta che salire a bordo, agganciare il tuo cellulare al supporto per smartphone, aprire l’app di Google Maps e inserire i riferimenti dell’itinerario che ti proponiamo. Se il monopattino non è dotato del supporto per smartphone allora dovrai indossare gli auricolari per seguire le indicazioni del navigatore: in questo caso ricordati di regolare il volume per non distrarti durante la guida del mezzo.

Dalla stazione di Bologna alle due Torri, passando per il Parco della Montagnola e Piazza Maggiore

Scalinata del Pincio, Bologna

Il nostro itinerario parte dalla stazione di Bologna, tra i luoghi simbolo della storia d’Italia e tristemente noto per essere stato protagonista di uno degli episodi più tragici della nostra epoca: l’attentato del 2 agosto 1980. La memoria collettiva per rimanere viva e in buona salute deve essere alimentata continuamente e di questo processo così importante fanno parte anche gli oggetti che servono a non dimenticare ciò che è accaduto.
Per questo motivo, prima di iniziare il tour, ti suggeriamo di raggiungere l’ala ovest della stazione, dove si trova l’orologio rimasto fermo alle 10:25, l’ora in cui avvenne l’esplosione che segnerà per sempre la storia di Bologna e dell’intero Paese.
Oggi la stazione è uno dei principali snodi ferroviari italiani e il punto di partenza ideale per scoprire la città in monopattino elettrico. Percorrendo via dell’Indipendenza, prima di arrivare in Piazza Maggiore, incontrerai una delle più antiche aree della città, ovvero il Parco della Montagnola, considerato il primo vero giardino pubblico di Bologna e aperto per la prima volta nel XVII secolo. Al giardino si accede in due modi: tramite la scalinata del Pincio oppure dall’ingresso posto su via Irnerio, di fronte a piazza VIII agosto, ai lati del monumento al Popolano. All’interno del parco potrai ammirare i gruppi scultorei di Diego Sarti che impreziosiscono la vasca circolare e costruita nel 1888 in occasione dell’Esposizione emiliana del 1888.
Se il vintage è la tua passione e ami fare acquisti second hand, ogni venerdì e sabato, dalle 8:00 alle 19:00, nella piazza antistante il parco, piazza VIII agosto, si tiene lo storico mercato della Piazzolla, comunemente conosciuto come il mercato della Montagnola, una tappa obbligata per chiunque decide di trascorrere un fine settimana a Bologna.
Dopo un giro nello storico parco è arrivato il momento di salire di nuovo in sella al monopattino: destinazione Piazza Maggiore, la piazza principale della città, circondata splendidi edifici di epoca medievale. Il più antico è Palazzo Podestà, che chiude la piazza a nord, risalente al XIII secolo e sormontato dall’imponente Torre dell’Arengo, accanto al quale si trova il Palazzo Re Enzo. A ovest, invece, la piazza è chiusa dal Palazzo Comunale, detto anche Palazzo d’Accursio, sede del Comune di Bologna e delle Collezioni Comunali d’Arte che si trovano al secondo piano dell’edificio. Inoltre, il monumentale complesso architettonico di origine trecentesca confina con Piazza del Nettuno, al centro della quale sorge la fontana omonima detta anche “il Gigante”. A sud, di fronte al Palazzo Podestà, si eleva la facciata incompiuta della Basilica di San Petronio, la più grande di Bologna e tra le più vaste d’Europa, con il suo campanile alto 65 metri.
Quello che forse non sai è che la basilica non fu mai terminata perché, secondo alcune fonti che mescolano storia e leggenda, la chiesa sarebbe diventata la più grande del mondo, superando il primato della Basilica di San Pietro in Vaticano. Papa Pio IV bloccò quindi i lavori e, nello stesso luogo dove doveva sorgere la Basilica di San Petronio, autorizzò la costruzione dell’Archiginnasio, uno dei palazzi più significativi di Bologna e sede dell’università fino al 1803.
Ma è davvero andata così? In realtà, gli storici addebitano l’impossibilità di portare a termine il mastodontico progetto della basilica a un motivo ben più banale: la mancanza di fondi. Infine, a est, la piazza è chiusa da Palazzo Bianchi, edificato nella seconda metà del Cinquecento. Piazza Maggiore, oltre ad essere un tripudio di bellezze architettoniche, ospita anche un evento imperdibile per tutti gli amanti della settima arte: da giugno ad agosto, infatti, si trasforma in un cinema “under the stars” grazie alla rassegna estiva Sotto le Stelle del Cinema che propone un cartellone di grandi classici restaurati, cineconcerti e incontri con ospiti nazionali e internazionali, tutti gratuiti. Ti consigliamo di non perdere la possibilità di vivere una straordinaria esperienza collettiva amplificata dalle emozioni che solo il cinema è capace di regalare. Il nostro itinerario si conclude in piazza di Porta Ravegnana, facilmente raggiungibile con il monopattino elettrico, dove si trovano le due famose torri medievali, entrambe pendenti, simbolo indiscusso della città felsinea: la Torre degli Asinelli e la Torre della Garisenda. La prima è l’unica visitabile, mentre la seconda è citata più volte da Dante nella Divina Commedia.

3 musei che puoi raggiungere facilmente con il monopattino elettrico

Accademia di Belle Arti, Bologna

Bologna è una città dove l’arte e la cultura la fanno da padrone: basti pensare che sono 40 i musei presenti sul territorio nei quali, accanto alle collezioni permanenti, sono organizzate mostre temporanee. Senza dimenticare le fondazioni di arte contemporanea che sono ormai una realtà affermata anche a livello internazionale. Se non sai da dove cominciare, ecco una selezione di tre luoghi d’arte imperdibili che puoi raggiungere comodamente a bordo del tuo monopattino elettrico. Per rendere più facili gli spostamenti, prendiamo ancora una volta come riferimento la stazione di Bologna:

Pinacoteca nazionale di Bologna: nata nel 1808, in seno all’Accademia di Belle Arti, la pinacoteca è ospitata negli spazi dell’ex noviziato gesuitico di Sant’Ignazio, in via Belle Arti 56. Al suo interno custodisce dipinti che vanno dal Trecento fino al Settecento, tra cui la Madonna con bambino di Giotto, l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello, Gesù Cristo e il buon ladrone di Tiziano, la Visitazione di Tintoretto e la Madonna di Santa Margherita del Parmigianino. Lungo il percorso che collega la stazione con la pinacoteca incrocerai Porta San Donato, detta anche Porta Zamboni, una delle porte della cinta muraria di Bologna, edificata nel XIII secolo. Inoltre, se vuoi dedicare un’intera giornata ai musei, dopo la visita alla pinacoteca, con il monopattino elettrico puoi raggiungere facilmente e in pochi minuti altri poli culturali di grande interesse: la Collezione delle Cere Anatomiche, in via Irnerio 48, la Collezione di Mineralogia “Museo Luigi Bombicci”, in Piazza di Porta San Donato 1, e il Museo Palazzo Poggi, in via Zamboni 33. In più, poco distante dalla Pinacoteca nazionale di Bologna, in via Irnerio 42, trovi anche l’Orto Botanico ed Erbario, uno dei più antichi d’Europa, dove sono conservate collezioni di piante essiccate raccolte a partire dal sedicesimo secolo;

MAMbo (Museo d’Arte Moderna di Bologna): a bordo del tuo monopattino elettrico, ti serviranno poco meno di cinque minuti per coprire la distanza che separa la stazione di Bologna da uno dei musei italiani più importanti dedicati al contemporaneo. Il MAMbo si trova in via Don Giovanni Minzoni 14, nello storico edificio dell’ex Forno del pane, e ripercorre la storia dell’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi. Inaugurato nel 2007, il museo sorge nel cuore del distretto culturale della Manifattura delle Arti, al centro di una serie di realtà dedicate alla ricerca e all’innovazione, tra cui la Cineteca di Bologna. Il percorso espositivo della collezione permanente si articola in aree tematiche che documentano gli aspetti più innovativi della pratica artistica, dalla seconda metà del Novecento fino a oggi, inoltre dal 2012 gli spazi del MAMbo ospitano la collezione del Museo Morandi. Anche le opere che raccontano l’attività del celebre pittore e incisore Giorgio Morandi sono esposte per aree tematiche: Oltre il genere, Tempo e composizione, Il Paesaggio, La poetica dell’oggetto, L’Incisione. Al MAMbo non mancano anche esposizioni temporanee programmate;

Museo per la memoria di Ustica: ha sede negli edifici dell’ex deposito tranviario della Zucca, nel rione della Bolognina, in via di Saliceto 3/22.  La storia di questo museo, inaugurato nel giugno 2007, è legata a doppio filo con il tragico evento dello schianto aereo del DC-9, avvenuto la sera del 27 giugno 1980 al largo dell’isola di Ustica, in cui persero la vita 81. Il museo ospita infatti i resti del relitto del DC-9, così come fu ricostruito durante le indagini, circondati dall’installazione permanente “A proposito di Ustica” dell’artista Christian Boltanski: 81 lampadine sospese sulla carcassa dell’aereo, che si accendono e spengono al ritmo di un respiro, e 81 specchi neri, posti accanto alla passerella ove transitano i visitatori, che riflettono l’immagine di chi percorre il ballatoio. Dietro ogni specchio è stato posizionato un altoparlante che emette frasi sussurrate, pensieri comuni e universali, che servono a sottolineare la casualità e l’ineluttabilità della tragedia. Intorno ai resti, Boltanski ha anche disposto 9 grandi casse nere contenenti decine di oggetti appartenenti alle vittime della strage di Ustica.
All’interno del museo, inoltre, una proiezione video raccoglie filmati e testimonianze riportate da agenzie giornalistiche e telegiornali a partire dal momento della tragedia sino ad arrivare alla realizzazione del museo.

Street art a Bologna: in monopattino elettrico tra le strade della città alla scoperta dei murales più belli

A Bologna l’arte murale è una tradizione molto viva e a bordo del tuo monopattino elettrico puoi girare senza difficoltà per le strade della città alla scoperta dei più bei murales che decorano le pareti di palazzi e vicoli. Ecco gli indirizzi dei dieci da non perdere:

  1. 500 Anni dalla Conquista dell’America di Luis Gutiérrez – Via Zamboni 38;
  2. Le lacrime della giustizia di Collettivo FX – Via Camillo Casarini 19
  3. Il ponte dipinto di Via Stalingrado ad opera di una sessantina di artisti, tra cui Luis Gutierrez e Juan Contreras
  4. Untitled (wall painting for the City of Bologna) di Peter Schuyff – Via Passarotti 26;
  5. La Galleria d’Arte Pubblica Pratello che invade l’intera Via del Pratello con opere di diversi artisti, tra cui Ericailcane e Bastardilla;
  6. La strada colorata di Dado, Mambo e Collettivo BLQ – Via Martelli;
  7. Murales di Honet – Via del Lavoro;
  8. Murales M-City – Via Scipione del Ferro;
  9. Murales di Daim – Via Fioravanti;
  10. Murales di Dado – Via San Donato.

Itinerario Lucio Dalla in monopattino elettrico: i luoghi del cantautore bolognese

Via d'Azelio, Lucio Dalla, Bologna

Quando si parla di Bologna il collegamento con Lucio Dalla è inevitabile: il cantautore, infatti, è nato e cresciuto in questa città che ancora oggi, a distanza di anni dalla morte di uno dei più grandi artisti della musica italiana, lo ricorda e lo celebra. Se vuoi scoprire i luoghi che hanno ispirato le sue canzoni e vivere una Bologna diversa, ecco a te un suggestivo itinerario in monopattino elettrico alla scoperta di alcuni dei posti più iconici:

La statua in Piazza Cavour: al civico 2 di Piazza Cavour, Dalla nacque il 4 marzo 1943. Nella piazza che ha ispirato la celebre canzone “Piazza Grande”, che ancora oggi da molti viene erroneamente confusa con Piazza Maggiore, si trova la statua di Lucio Dalla, seduto su una panchina con le gambe incrociate, il clarinetto di fianco e lo sguardo assorto che sembra contemplare quegli amori, sbagliati e no, di cui parla nel brano del 1972;

Piazza e Basilica di San Domenico: l’elegante piazza bolognese è stata centrale nella vita del cantautore che qui giocava da bambino, mentre da adulto andava a pregare nella basilica. Un motivo in più per visitare la Basilica di San Domenico sono le statue e statue di San Petronio, San Procolo e dell’Angelo reggi candelabro del monumento sepolcrale Arca di San Domenico, opera del genio di Michelangelo Buonarroti;

La strada del Jazz: la Walk of Fame del jazz, si trova nel cuore di Bologna, in Via degli Orefici, ed è stata ribattezzata così per le stelle bianche e dorate che riportano i nomi dei più grandi jazzisti di sempre, tra cui Lucio Dalla che iniziò giovanissimo a muovere i primi passi nel mondo del jazz, dopo aver ricevuto un clarinetto in regalo per il suo decimo compleanno. Imparerà a suonare lo strumento da autodidatta e negli anni duetterà con importanti figure del jazz: Chet Baker, Bud Powell, Charles Mingus ed Eric Dolphy. Non avrai difficoltà ad individuare la stella dedicata a Lucio Dalla sulla Walk of Fame del Jazz: è quella che si trova al centro della strada;

L’omaggio in Piazza de’ Celestini: la piazza è un’altra tappa obbligata per chi vuole percorrere i luoghi simbolo della vita di Lucio Dalla. Qui, infatti, si trova la Chiesa di San Giovanni Battista dei Celestini, dove l’artista venne battezzato. Inoltre, se alzi gli occhi al cielo, accanto al balcone dello studio del cantautore, puoi scorgere l’opera dell’artista Mario Martinelli che lo ha ritratto mentre suona il sax tra i gabbiani;

La Casa Museo di Lucio Dalla: sorge nella centralissima Via d’Azeglio, al civico 15, a due passi da Piazza Maggiore. La visita guidata alla casa-museo, che si trova al piano nobile di un pregevole palazzo bolognese del Quattrocento, attraversa tre stanze: la “Stanza Caruso”, ancora oggi sede della Pressing Line, etichetta discografica fondata da Dalla, la “Stanza delle Colonne”, uno dei tanti salotti della casa, con alti soffitti affrescati e opere che rimandano al sud Italia, Napoli, Capri e Sicilia, e lo “Studio di Lucio”, ufficio  e studio personale dell’artista che qui riceveva i suoi collaboratori o gli ospiti per riunioni “ristrette”.

Trattoria da Vito: la storica trattoria, in Via Mario Musolesi 9, dagli anni Settanta è il punto di riferimento degli artisti bolognesi e non che qui si ritrovano per mangiare e trascorrere la serata tra chitarre e vino. Alla Trattoria da Vito Lucio Dalla, come Francesco Guccini, Giorgio Gaber e Fabrizio De Andrè, aveva il suo tavolo prenotato. Ricordi il verso “Non so se hai presente una puttana ottimista e di sinistra”, del celebre brano Disperato erotico stomp? Sembra che Dalla abbia incontrato la donna citata nella canzone alle tre del mattino dopo aver trascorso la serata alla Trattoria Da Vito. Questo luogo magico, che conserva il ricordo di un’epoca che non c’è più, non è solo una tappa obbligata nell’itinerario alla scoperta della Bologna di Lucio Dalla, ma anche il ristorante dove puoi gustare le vere ricette della tradizione che celebrano profumi e sapori della cucina emiliana;

PalaDozza e stadio Renato Dallara: il primo è l’impianto sportivo che ospita le partite di basket della Virtus Bologna, il secondo è lo stadio della squadra felsinea. Dalla era un appassionato di sport, da giovane praticò il basket e per celebrare l’impresa di Roberto Baggio nella stagione 1997-98, scrisse la canzone Baggio Baggio. Inoltre ha cantato, insieme agli amici Andrea Mingardi, Luca Carboni e Gianni Morandi, Le Tue Ali Bologna, l’inno ufficiale del Bologna;

Cimitero Monumentale della Certosa: l’ultima tappa del tour dedicato a Dalla è il monumento funebre presso il cimitero monumentale, opera di Antonello Paladino, autore della statua in Piazza Cavour. La lapide riporta i versi della canzone Cara “Buonanotte anima mia, adesso spengo la luce e così sia…” e l’incisione “Musicista, poeta e maestro di vita”.

I segreti di Bologna a portata di monopattino elettrico: 7 posti da vedere

Finestrella di Via Piella, Bologna

La città di Bologna nasconde molti segreti e tesori che spesso sono poco conosciuti dai turisti. Se vuoi scoprirli tutti, affitta un monopattino elettrico per un tour alternativo e davvero emozionante alla scoperta di una Bologna che non ti aspetti. Ecco i posti che non puoi perderti:

  1. La finestrella di Via Piella: c’è un posto a Bologna noto come la “piccola Venezia”. Si trova al numero 16 di Via Piella: qui, se apri la piccola finestrella posta al centro del muro, puoi ammirare uno scorcio del canale delle Moline, una prosecuzione del canale di Reno, con l’acqua che scorre tra i palazzi antichi della città;
  2. Cannabis protectio: all’angolo tra Via Rizzoli e Via Indipendenza, sotto la Torre Scappi, sulla volta del Canton de’ Fiori, se alzi la testa sul soffitto del portico potrai leggere la frase latina Panis vita, canabis protectio, vinum laetitia (Il pane è vita, la cannabis è protezione, il vino è gioia). Cosa significa? La storia racconta che nell’antichità gran parte delle ricchezze di Bologna derivassero proprio dal commercio della canapa;
  3. Le tre frecce: al civico 26 di Strada Maggiore, nel portico d’ingresso di Corte Isolani, si trovano 3 frecce conficcate sul soffitto di legno a cui è legata una leggenda. Si racconta che un giorno tre briganti si trovassero sotto il porto per regolare i conti con un signorotto bolognese. Quando i tre imbracciarono gli archi per scoccare le frecce, una donna senza veli si affacciò a una finestra, distraendoli. Le tre frecce finirono così per colpire il soffitto al posto del signorotto;
  4. La statua del Nettuno: la famosa statua, situata nell’omonima piazza, fu scolpita dal Giambologna verso la metà del 1500. Leggenda vuole che l’artista volesse dotare il Dio Nettuno di dimensioni intime pari alla sua magnificenza divina, ma fu osteggiato dalla Chiesa. Giambologna allora ideò uno stratagemma basato su un perfetto gioco di proporzioni e prospettiva: costruì la statua in modo tale che il pollice della mano sinistra di Nettuno, se inquadrato da una particolare angolazione, restituisce l’immagine di un fallo eretto. Qual è il punto esatto da cui devi osservare la statua? La posizione migliore si trova distanziandosi di qualche passo in direzione ovest dall’ingresso principale di Sala Borsa;
  5. Il telefono senza fili: per scoprire questo segreto avrai bisogno di un compagno d’avventura. Raggiungete il Voltone del Podestà, in Piazza Maggiore, e posizionatevi ai due angoli opposti, con la faccia rivolta verso le colonne. A questo punto prova a dire qualcosa e… la persona dall’altro lato sentirà forte e chiaro il tuo messaggio nonostante il trambusto del centro cittadino;
  6. Il vaso rotto sulla Torre degli AsinellI: si dice che in cima alla torre ci sia un vaso rotto, ma la leggenda non spiega né da quanto tempo si trovi lì né come ci sia finito. L’oggetto starebbe a indicare la capacità dei bolognesi di risolvere i conflitti in maniera pacifica;
  7. Panum Resis: presso la sede dell’Università d Bologna, a Palazzo Poggi, in Via Zamboni 33, in una delle cattedre è incisa la frase latina Panum Resis che significa “La conoscenza è il fondamento di ogni decisione”. Il mistero di questo segreto non è nascosto tanto nel senso dell’aforisma quanto nella sua ubicazione: ad oggi, infatti, nessuno è ancora riuscito a individuare la scritta.

Visitare le città italiane in monopattino:
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