Chi non rispetta lo stop al semaforo va incontro a sanzioni non solo di tipo pecuniario. Oltre che con la multa, quest’infrazione viene punita anche con la decurtazione dei punti sulla patente e la sospensione o la revoca della stessa.

Passare col semaforo rosso: le sanzioni

Passare con il semaforo rosso è una delle infrazioni al Codice della Strada più comuni commesse dagli automobilisti, che comporta conseguenze serie e sanzioni significative. Quando un guidatore viene sorpreso da un’auto della polizia o dalle telecamere del semaforo (photored), nell’atto di commettere tale trasgressione, va incontro a determinate conseguenze. Queste telecamere utilizzano la targa del veicolo per identificare il proprietario dell’auto e inviare il verbale direttamente a casa. Le sanzioni per chi passa col rosso vanno da un minimo di 167 euro ad un massimo di 655 euro e possono subire delle variazioni nelle ore notturne. Infatti, se l’infrazione viene commessa dopo le 22:00 e prima delle 7:00, l’importo va da 200 euro a 646 euro.

In più, è prevista la decurtazione di 6 punti dalla patente. I punti in meno diventano il doppio se chi commette l’infrazione è un neopatentato. Tuttavia, è possibile beneficiare di uno sconto del 30% se la multa viene pagata entro i primi cinque giorni successivi alla notifica della violazione. Questa riduzione non si applica nel caso della sospensione della patente (da uno a tre mesi), prevista per i conducenti recidivi, ossia coloro che commettono l’infrazione più volte nel giro di due anni.

L’aumento delle sanzioni dal gennaio 2023

Le sanzioni per il passaggio col semaforo rosso sono state aumentate a partire dal 1° gennaio 2023, in conformità all’articolo 195 del Codice della Strada. Questo adeguamento, che riguarda tutte le sanzioni previste dal Codice, è stato introdotto per tenere conto dell’aumento dell’inflazione. La sanzione per il passaggio col semaforo rosso potrebbe oscillare da un minimo di 184 euro a un massimo di 720,5 euro.

Il ricorso contro la multa per semaforo rosso

I principali motivi per presentare ricorso contro la multa per il passaggio col semaforo rosso sono:

  • Lo stato di necessità (ad esempio, se l’infrazione riguarda un’urgenza sanitaria);
  • L’accertamento illegittimo;
  • Un errore nel verbale;

Il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni dalla notifica del verbale, se la contestazione avviene tramite il Giudice di Pace, o entro sessanta giorni, se si sceglie di impugnarla presso il Prefetto.

La regolamentazione dei semafori: quanto dura il giallo

Nel contesto delle multe per il passaggio col rosso, è utile sapere se esiste una durata minima del semaforo giallo. Quest’ultima deve essere sufficiente per garantire agli automobilisti il tempo necessario per effettuare una frenata sicura, rispettando le regole del Codice della Strada. Se, infatti, il giallo durasse troppo poco, chi transita potrebbe trovarsi nella sgradevole situazione di veder scattare il rosso durante il passaggio, situazione che verrebbe considerata contravvenzione.

In Italia, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha stabilito delle linee guida che indicano una durata minima del giallo in base alla velocità di percorrenza dell’intersezione. Ad esempio, in relazione ai tempi di frenata di un veicolo che procede ad una velocità massima di 50 km/h o inferiore, il giallo del semaforo non può durare meno di 3 secondi. Tuttavia, è importante sottolineare che la durata effettiva del giallo può variare a seconda delle caratteristiche specifiche di ciascun incrocio e delle regolamentazioni locali. In ogni caso, passare con il semaforo giallo è una violazione del Codice della Strada, che equivale a transitare con il semaforo rosso.

Infine, va ricordato che passare con il rosso può causare collisioni, anche gravi, con altri veicoli. Meglio, dunque, stipulare un’assicurazione “ad hoc” per cautelarsi in caso di tali evenienze.