Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, una svolta inaspettata ha contrassegnato il cammino verso l’evento: la cancellazione del progetto per la nuova pista da bob a Cortina. Questa decisione, che porta con sé domande e controversie, segna un momento significativo per le competizioni olimpiche e per la comunità di Cortina. In questo articolo faremo chiarezza sulle dinamiche di una scelta complessa, che riflette la sfida di bilanciare sport, sostenibilità e spirito olimpico.
Perché la pista da bob a Cortina è stata cancellata?
L’ambizione di rinnovare la leggendaria pista Eugenio Monti per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 si è scontrata con una dura realtà, costringendo gli organizzatori ad una difficile rinuncia. La decisione di cancellare la pista da bob si è imposta a seguito di un insieme di sfide insormontabili. Innanzitutto, i costi sono lievitati ben oltre le previsioni iniziali, passando da una stima di 40 milioni a una cifra che si aggirava intorno ai 124 milioni di euro, sottolineando un futuro economicamente oneroso.
A questo si aggiungono gli impatti ambientali non trascurabili, con la potenziale distruzione di ettari di bosco e un’impronta ecologica problematica. Inoltre, i persistenti ritardi nel cronoprogramma hanno eroso la fattibilità temporale del progetto, rendendo l’opera una corsa contro il tempo impraticabile. Di fronte a tali ostacoli, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e il presidente del Coni, Giovanni Malagò, hanno concordato sulla necessità di trovare alternative sostenibili all’estero, evitando così un ulteriore spreco di risorse e preservando l’integrità ambientale.
Cosa significa questo per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026?
L’annullamento della pista da bob a Cortina porta con sé significative ripercussioni per le Olimpiadi invernali del 2026. La decisione implica un riorientamento strategico nell’organizzazione dei Giochi, con una riallocazione delle gare di bob, slittino e skeleton verso altre sedi.
La scelta di trasferire questi eventi all’estero, come a Saint-Moritz o Innsbruck, pur essendo una mossa pragmatica per mitigare i costi esorbitanti e ridurre l’impatto ambientale, potrebbe però influenzare l’immagine dell’Italia come paese ospitante. Questo cambio di rotta comporta non solo un risparmio in termini di investimenti infrastrutturali, ma anche una potenziale perdita di introiti e visibilità che le nuove strutture avrebbero potuto generare.
Inoltre, la fattibilità e l’accoglienza di queste alternative esterne dovranno essere attentamente valutate per garantire che soddisfino le aspettative del Comitato Olimpico Internazionale e offrano agli atleti condizioni di gara ottimali, preservando il prestigio e la continuità delle tradizioni olimpiche.
Quali sono state le reazioni della comunità e degli esperti?
La decisione di annullare il progetto della pista da bob a Cortina ha provocato un’onda di reazioni contrastanti. La comunità locale, già mobilitata in numerose manifestazioni, ha espresso un cauto sollievo, vedendo nella rinuncia un passo indietro dalla potenziale devastazione ambientale e dalla spesa eccessiva. Questo sentimento è condiviso da numerosi ambientalisti e cittadini che hanno criticato l’impatto ecologico del progetto.
D’altra parte, gli esperti del settore e gli atleti, in particolare l’atleta olimpico di bob Peter Utzschneider, hanno manifestato preoccupazioni: la cancellazione comporta la perdita di un’importante infrastruttura sportiva che avrebbe potuto favorire lo sviluppo futuro del bob e degli sport sul ghiaccio in Italia.
Flavio Roda, presidente della Federazione Italiana Sport Invernali, in particolare, ha espresso sgomento, sottolineando come l’assenza di una pista nazionale costringa gli atleti a prepararsi all’estero, con un aumento dei costi e una minore opportunità di allenamento. La decisione ha, quindi, suscitato un dibattito sul bilanciamento tra conservazione ambientale, responsabilità economica e promozione dello sport.
Dove si terranno le gare delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026
I Giochi olimpici invernali Milano-Cortina 2026 si disporranno in un mosaico di location pittoresche, estendendosi dai vibranti centri urbani di Milano e Cortina d’Ampezzo alle incantevoli vette delle Alpi. Gli appassionati potranno godere di eventi in città, mentre le competizioni di montagna si svolgeranno nelle naturali arene alpine.
Eventi spettacolari si terranno nei poli tecnologici come il PalaItalia Santa Giulia e l’Hockey Arena di Milano, mentre Cortina brillerà con gare nell’Olympia delle Tofane e lo storico Stadio Olimpico del Ghiaccio. La Valtellina vedrà le gare di Livigno e Bormio, e il cuore palpitante del biathlon risiederà ad Anterselva nella Provincia Autonoma di Bolzano. La Provincia Autonoma di Trento, con Predazzo e Tesero in Val di Fiemme, completerà la geografia delle competizioni. La cerimonia di apertura avrà luogo nello Stadio Giuseppe Meazza di Milano, mentre la cerimonia di chiusura si terrà presso l’Arena di Verona.
Per coloro che si sposteranno tra le sedi olimpiche, ci sono opzioni di trasporto pubblico disponibili e per chi sceglie alternative a zero emissioni come moto o auto elettriche sarà facilitato dalla presenza di stazioni di ricarica, comodamente indicate permettendo viaggi sostenibili e comodi.