Lupi, rituali e superstizioni nella notte di Sant’Andrea: la Romania celebra il suo Halloween, mantenendo vive le tradizioni e le credenze che hanno plasmato la sua identità culturale nel corso dei secoli.
La notte di Sant’Andrea è un momento di particolare rilevanza in Romania, dove le tradizioni, le leggende e le celebrazioni si intrecciano in un fascino misterioso che ha radici profonde nella cultura del Paese. Questo evento, che si tiene ogni anno il 30 novembre, è caratterizzato da rituali antichi e festeggiamenti che coinvolgono l’intera comunità.
Sant’Andrea: la notte dei lupi, degli spiriti e dei sortilegi
La notte di Sant’Andrea, chiamata anche Notte del lupo che porta l’inverno, Notte degli spiriti oppure dei sortilegi, viene celebrata dai tempi in cui la Romania non era Romania, ma Dacia, la vecchia provincia romana abitata dai popoli dei Geti e dei Daci.
Fin dall’antichità, questa festa rappresenta il momento in cui l’autunno lascia spazio all’inverno rigido, ma non solo: secondo la credenza popolare è anche la notte in cui diventa labile il confine che separa il mondo dei vivi da quello dei morti, permettendo agli spiriti di tornare sulla terra sotto forma di lupi o di lemuri.
La notte tra il 29 e il 30 novembre è una notte senza sonno: in tempi più remoti, i vivi partecipavano alla Veglia dell’aglio, proteggendosi con musica e balli nella casa della più anziana del paese. Nel 2023, le persone si ritrovano nelle chiese a pregare e in casa si preparano rituali volti a scacciare gli spiriti maligni (ad esempio, appendendo alle porte o alle finestre una ghirlanda fatta d’aglio).
Una notte tra leggende, superstizioni e usanze
Sono tante le leggende e le superstizioni che accompagnano la notte romena di Sant’Andrea, dai lupi che parlano con un linguaggio umano, al rischio di trasformarsi in lupi mannari, se si viene attaccati o se si nasce settimini.
In questo articolo ne abbiamo raccolte alcune, tra le più caratteristiche:
- Il futuro marito: nella notte di Sant’Andrea si pregava il santo, primo apostolo e protettore della Romania, per conoscere il futuro marito. Per dar manforte alle preghiere, si infilavano simboli di fertilità (del grano o del basilico oppure 41 semi di mela) sotto il cuscino, affinché apparisse in sogno il ragazzo che avrebbe chiesto di seminarli;
- Le previsioni: secondo la leggenda popolare, se la notte di Sant’Andrea è piovosa, nevosa o plumbea e c’è la luna piena, l’inverno sarà rigido e difficile. Discorso simile per le cipolle lasciate appese in mansarda fino al Natale: se germinano, il raccolto sarà florido; se marciscono, si prospetta un inverno pieno di pioggia e grandine;
- Niente regali: a differenza dell’Halloween più “classico”, dove i bambini vanno casa per casa in cerca di dolciumi vari, nella notte di Sant’Andrea non si regala e non si presta niente, per far sì che l’anno successivo sia ricco e non porti troppi guai.
Celebrare Sant’Andrea a Bucarest
Se la nostalgia di Halloween è forte, volare in Romania per la notte di Sant’Andrea è il modo ideale per placarla. Sono molte, le città interessanti da visitare, ma sicuramente la capitale romena è una meta da segnare.
Qui, la notte di Sant’Andrea è caratterizzata da una serie di eventi speciali che catturano lo spirito unico della festa. Chi arriva in città può immergersi nell’atmosfera partecipando a processioni religiose, rituali antichi e assaggiando i piatti tradizionali della cucina romena.
Inoltre, è una città ricca di attrazioni ed è facilmente raggiungibile dai principali aeroporti italiani. Se invece si amano i lunghi viaggi in macchina, dopo aver fatto il pieno di carburante, ci si può avventurare attraversando il confine con la Slovenia, a Trieste.
Per quanto riguarda gli spostamenti all’interno della città, anche se si arriva in macchina, sarebbe preferibile optare per il trasporto pubblico elettrico o per i servizi di e-mobility (come il bike o il monopattino sharing), non solo perché la mobilità elettrica contribuisce a ridurre l’impronta carbonica, ma anche per evitare di rimanere imbottigliati nel traffico di Bucarest.