L’Italia beneficerà di un finanziamento di 227 milioni di euro, proveniente dall’UE, per la realizzazione di nuove colonnine di ricarica elettrica.
In mesi contrassegnati da prezzi della benzina record, arrivano notizie molto interessanti direttamente da Bruxelles. L’Unione europea infatti ha concesso al nostro Paese un finanziamento che ammonta complessivamente a oltre 227 milioni di euro. Obiettivo: realizzare nuove infrastrutture per la mobilità elettrica, così da dare un ulteriore slancio al settore e stimolare l’adozione di auto elettriche. Ecco i dettagli.
Il finanziamento Ue per le colonnine di ricarica riguarda quattro progetti italiani
Il finanziamento in questione si inserisce in un contesto più ampio, ovvero quello dei pacchetti di sovvenzioni di 352 milioni di euro destinato a 26 soggetti in 12 Stati membri. La cifra da raggiungere è quella di 6458 punti di ricarica nuovi. I protagonisti coinvolti, che beneficeranno di questi fondi, sono quattro:
- Tesla Italy, che riceverà la quota più alta (133,8 milioni di euro);
- Atlante Srl (49,9 milioni di euro);
- Italiana Petroli (29,3 milioni di euro);
- Enel X Way (14,8 milioni di euro).
Per garantire una copertura più ampia ed efficace delle colonnine di ricarica elettrica in tutta l’Ue, si è optato per un approccio integrato: i finanziamenti fanno parte del meccanismo per le infrastrutture dei combustibili alternativi (Afif), con il coinvolgimento di istituzioni finanziare per aumentare l’impatto degli investimenti. La duplice finalità è quella da un lato di promuovere la mobilità sostenibile e dall’altro, di conseguenza, di ridurre l’inquinamento dei trasporti.
Nel frattempo, l’Ue si sta preoccupando anche di un altro tema importante e urgente: la diminuzione delle scorte di nichel per la produzione delle batterie, per via della guerra in Ucraina. Non a caso diversi produttori stanno virando i loro investimenti su altri tipi di batterie. In generale, il fabbisogno di questo materiale (e del litio nel prossimo futuro) potrebbe aumentare notevolmente e la nostra capacità produttiva non essere in grado di rispondere ad una tale domanda.
L’Italia rimane indietro rispetto agli altri paesi Europei
Nonostante la crescita del settore della mobilità elettrica in Italia sia un dato di fatto, il ritmo non è paragonabile rispetto a quello degli altri paesi europei. Il Bel Paese mette a disposizione circa 45mila colonnine su una superficie di 302.073 km2. Un buon risultato: il percorso intrapreso è quello giusto, ma al tempo stesso c’è ancora da lavorare.
Specialmente se si analizza la distribuzione delle infrastrutture, molto disomogenea tra Nord e Centro (con una decisa preponderanza delle colonnine nelle regioni settentrionali). La sfida è quantomeno quella di avvicinarsi ai cugini francesi, che offrono 83.317 punti di ricarica su una superficie di 675.417 km2. Quasi inarrivabile invece l’Olanda, con le sue 111.821 ricariche pubbliche diffuse su una superficie di appena 41.543 km2. Nel frattempo, anche la Germania sta adottando politiche per la diffusione e il potenziamento delle colonnine nel paese.