Nel nuovo Codice della Strada, i monopattini elettrici dovranno avere codice identificativo e assicurazione, più il casco obbligatorio per i conducenti. Sanzioni più aspre per chi li lascia in divieto di sosta.
Sono alcune delle proposte contenute nel disegno di legge del Governo italiano, che contiene una serie di provvedimenti finalizzati a incrementare la sicurezza stradale. Annunciato dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, dovrebbe arrivare a breve in Parlamento per una rapida approvazione.
Tra le altre novità spiccano il cosiddetto “ergastolo della patente” per le infrazioni più gravi, soprattutto per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, e la “safety car” nei tratti di strada interessati da incidenti.
Nuovo codice della strada: stretta sulla micromobilità
La micromobilità elettrica è presente in maniera significativa nel pacchetto di norme proposte. In caso di approvazione, chi guida un monopattino sarà tenuto a indossare obbligatoriamente il casco. Il veicolo, inoltre, dovrà essere assicurato e dotato di codice identificativo.
Quindi, arriveranno sanzioni più dure per chi parcheggia i monopattini laddove non consentito, come i marciapiedi o gli spazi destinati alla sosta per disabili. Oppure per chi non rispetta il senso di marcia. La stretta sulla sosta selvaggia sarà generale e riguarderà anche auto e ciclomotori.
Per quanto riguarda i monopattini in sharing, dovranno essere dotati di un dispositivo di blocco se sconfinano in strade extraurbane. Anche in Italia, quindi, si va verso maggiori restrizioni, nonostante il loro importante ruolo per la mobilità sostenibile: recentemente il comune di Roma ha ridotto a tre le licenze degli operatori, mentre Parigi dopo il referendum popolare si prepara allo stop al servizio dal 1° settembre 2023.
Sicurezza stradale: multe e dispositivi
In tema di multe, il disegno di legge del Governo punta a un inasprimento complessivo. La sanzione più estrema sarà il ritiro a vita della patente – “ergastolo” – per i conducenti responsabili di gravi e ripetute violazioni, come aver causato più incidenti in seguito ad abuso di alcol o droghe.
Anche l’Italia, al pari di altri paesi europei, vuole introdurre l’alcolock. Si tratta di un congegno che impedisce l’avvio dell’auto se il tasso alcolemico del guidatore risulta superiore a zero. Sarà obbligatorio per chi ha già ricevuto condanne e sanzioni per guida in stato di ebbrezza. Inoltre, perdere i punti della patente risulterà più facile.
Infine, le multe saranno inviate al nuovo domicilio digitale, insieme alle altre comunicazioni della PA come cartelle esattoriali e avvisi. Dal 6 luglio 2023 sarà disponibile il registro INAD a cui si può collegare un indirizzo PEC.
Dalla “safety car” alla formazione
In caso di incidente, per mettere in sicurezza il tratto stradale interessato, le polizie locali avranno a disposizione una sorta di “safety car” – termine che richiama l’automobilismo sportivo – per rallentare e disciplinare la circolazione.
Novità nel nuovo Codice della Strada anche per autovelox e relativi segnali: saranno uniformi su tutto il territorio nazionale e dovranno indicare in maniera evidente sia la presenza del punto di rilevamento che il limite di velocità vigente.
Il disegno di legge punta molto anche sulla formazione. L’intenzione è aumentare a 12 le ore minime di guida necessarie per conseguire la patente e di aggiornare i quiz per l’esame. Questi ultimi dovranno contenere anche domande sui sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance System), cioè quelli per la guida assistita, tra l’altro obbligatori dal 2024 su tutte le vetture. Scuole superiori e università (nel primo anno) potranno promuovere corsi sulla sicurezza stradale che erogheranno crediti formativi per gli studenti.