Ti piace l’idea del viaggio itinerante? Ami la libertà e la vita attiva all’aria aperta? Stai pensando al van o al camper per le prossime vacanze? Allora qualche notizia in più sul caravan sharing può tornare utile. Ecco tutto quello c’è da sapere su questo sistema di condivisione, diventato un esempio di successo di sharing economy.
Prima di entrare nel merito, un breve cappello sul contesto della sharing economy, l’economia collaborativa che ha come obiettivo la realizzazione di un modello economico e culturale alternativo, basato sul concetto di accesso più che su quello di possesso.
La promozione di forme di consumo consapevole e dello scambio di beni e servizi è alla base di esempi di successo di sharing economy come BlaBlaCar, divenuta la principale piattaforma di car pooling, con 80 milioni di utenti nel mondo, e Airbnb che non ha bisogno di presentazioni dal momento che parliamo del numero 1 in ambito di ospitalità condivisa e affitti brevi.
Che cos’è il camper sharing?
Con il termine inglese caravan sharing si descrive la pratica di condividere una speciale categoria di veicoli, ovvero i veicoli ricreazionali privati. Attraverso piattaforme specializzate che fanno incontrare domanda e offerta, si può noleggiare il mezzo che meglio si adatta alla tipologia di viaggio e di viaggiatore: coppia, famiglia, camper o van.
Quali sono i vantaggi di condividere i mezzi di spostamento?
I vantaggi del caravan sharing sono sintetizzabili in due principali ordini di fattori:
- Vantaggi economici: chi possiede un van o un camper sa che i costi di mantenimento – tra bollo, assicurazione, revisione e rimessaggio – sono onerosi. Se pensiamo che un veicolo ricreazionale viene mediamente utilizzato 70 giorni l’anno (circa il 20% del suo ciclo di vita), ne consegue che condividere il veicolo nei periodi in cui sta fermo permette di ammortizzare i costi di mantenimento. Per chi affitta, invece, il sistema con intermediario digitale fa risparmiare sul prezzo del noleggio rispetto alle tariffe medie dei concessionari tradizionali.
- Benefici ambientali: la mobilità condivisa è una delle facce della mobilità sostenibile, dal momento che riducendo il numero di veicoli circolanti si punta a ridurre l’impatto ambientale. In particolare, i viaggi in camper o in van sposano anche i principi del turismo sostenibile, supportando l’idea di itinerari fuori dalle rotte di massa e dai classici circuiti ricettivi.
Sempre in ottica sostenibilità, lo sviluppo del camper sharing potrebbe portare un altro vantaggio sul medio termine: il rinnovo del parco mezzi circolante. Poter cedere temporaneamente il proprio veicolo, ricevendo un compenso, può dare impulso all’acquisto di un veicolo di nuova generazione, meno inquinante, sullo stile per esempio del Capsulebike.
Quali sono le piattaforme di caravan sharing?
Come è facile intuire per trovare gli intermediari di camper sharing bisogna cercare online. Del resto, le piattaforme digitali e le App forniscono ormai funzionalità essenziali per viaggiatori e automobilisti, basti pensare ai servizi carburante che con pochi clic permettono di trovare le stazioni di rifornimento più vicine e con un solo tap di fare il pieno al camper, all’auto o alla moto.
Quali sono quindi le piattaforme online di caravan sharing? Le più affidabili si chiamano Yescapa e Goboony. Il funzionamento è simile e, in entrambi i casi, molto intuitivo. Basta accedere ai siti per capire rapidamente come funziona, iscriversi e prenotare, oppure mettere a disposizione il proprio mezzo.
Yescapa, nata come startup nel 2012, grazie ai finanziamenti di Frédéric Mazzella (Blablacar) e Arnaud Lecherf (Smartbox), è arrivata in Italia nel 2018. Da allora ha fatto breccia nel cuore dei camperisti, tanto che il gruppo ha avuto una crescita esponenziale dei ricavi nel 2022: +91% in Italia rispetto all’anno precedente.
Anche Goboony ha una community solida. L’offerta varia dai camper di lusso a quelli più spartani e chi non sa resistere al richiamo vintage dei leggendari modelli Volkswagen troverà su Goboony una sezione interamente dedicata.