Con una superficie grande come 30 volte quella del Central Park di New York, l’Oasi Zegna in provincia di Biella è una vasta area naturalistica che si estende per 100 kmq. Le sue origini risalgono agli anni Trenta del XX secolo quando Ermenegildo Zegna, fondatore dell’omonima azienda, decise di investire sul territorio.

Il primo pensiero fu quello di rendere l’ambiente circostante su misura per collaboratori e dipendenti con la costruzione di abitazioni e di un centro dedicato alla salute e allo sport.

Con il tempo il progetto si è ampliato prevedendo la riforestazione delle montagne e la realizzazione della Panoramica Zegna, una strada che oggi consente di vivere a pieno l’ambiente naturale.

Che cos’è l’Oasi Zegna?

L’Oasi Zegna è un territorio ad accesso libero. Questo bene di proprietà della famiglia Zegna è divenuto nel 1993 l’Oasi Zegna, che ha al centro un progetto di conservazione delle tradizioni e di valorizzazione del paesaggio naturale.

Alla base di tutto sottende il ‘pensiero verde’ di Ermenegildo Zegna, lungimirante imprenditore, le cui buone pratiche, perpetuate dai successori, hanno permesso all’oasi di ottenere il patrocinio FAI: motivo per cui anche quest’anno è stata inserita nel calendario delle Giornate FAI di Primavera.

Cosa fare nella riserva naturale Zegna?

Il modo migliore per visitare l’Oasi Zegna è quello di seguire la Strada Panoramica Zegna, che attraversa la riserva e che affaccia da una parte sulla Pianura Padana e dall’altra verso la Valsessera.

Si sviluppa da Trivero, sede dello storico Lanificio Zegna, e funge da porta di accesso a sentieri e itinerari, offrendo lungo il percorso punti panoramici da cartolina.

Dopodiché è facile dedicarsi al proprio sport preferito. D’estate vanno per la maggiore: mountain bike, e-bike, itinerari trekking, arrampicate e ferrate. D’inverno: ciaspolate, sci alpino e sci di fondo.

Come farlo dipende da te: puoi pianificare l’attività in autonomia, oppure partecipare a uscite guidate (di giorno o di notte) con accompagnatori esperti e qualificati.

Gli alpeggi sulle ‘bocchette’

La ‘bocchetta’, o ‘bocchetto’, indica il passaggio montano usato durante il periodo della transumanza per entrare in Valsessera. Secondo tradizione, la salita all’alpeggio avviene agli inizi di giugno e il ritorno a valle a fine settembre.

Gli antichi mestieri legati alla montagna sono ancora vivi nell’Oasi Zegna grazie a 2 alpeggi (aperti da giugno a settembre), dove uomini e animali vivono secondo i ritmi scanditi dalla natura:

  • Alpeggio Margosio: si raggiunge da Bocchetta di Margosio (circa 1300 m di quota) che regala un panorama mozzafiato sulla Valsessera e sul Monte Rosa (seconda montagna più alta d’Europa);
  • Alpeggio Moncerchio: dalla località Bocchetto Sessera, con un’ora circa di facile cammino, si arriva a questo alpeggio dove pascolano le tipiche mucche pezzate rosse.

Entrambi gli alpeggi propongono prodotti a chilometri zero e danno la possibilità ai visitatori di assistere alle fasi di mungitura e di lavorazione del latte.

Forest Bathing

I ‘bagni di foresta’ hanno origine da un’antica pratica giapponese (Shinrin-yoku): una terapia naturale che riduce stress e ansia attraverso l’immersione nei boschi.

All’Oasi Zegna sono stati individuati 3 percorsi ad anello di forest bathing: itinerari tra gli alberi che permettono ‘immersioni’ anche di un solo giorno.

Per chi ha più tempo, il consiglio è quello di provare almeno 10-12 ore a contatto con faggi, abeti e betulle per ottenere i massimi benefici in termini di rigeneranti sensazioni fisiche e di benessere mentale.

Il giro del San Bernardo

Questo percorso di 6 km è una camminata alla portata di tutti, assolutamente da non perdere per lo spettacolare panorama che spazia a 360° dall’Appennino Ligure alle Alpi. Se ami la fotografia, le albe e i tramonti qui sono soggetti imperdibili per scatti spettacolari.

Si parte dalla Bocchetta di Margosio dove s’imbocca il sentiero 5 in direzione Bocchetta di Stavello. Una volta giunti al rifugio scout Stavello si seguono le indicazioni per il santuario di San Bernardo, in cima all’omonimo monte. Dal Santuario si torna indietro attraverso una breve scalinata verso il sentiero che attraverso la dorsale del Monte Rubello riconduce a Bocchetta di Margosio.

Parco avventura

I parchi avventura promettono divertimento per grandi e bambini e così è anche per il Parco Avventura Veglio, in Valle di Mosso, ai piedi dell’Oasi Zegna, dove i percorsi tra gli alberi mettono alla prova il sangue freddo e appagano il desiderio di emozioni forti.

10 percorsi dai più semplici per i bambini ai più impegnativi per gli audaci, con 80 piattaforme sospese a diverse altezze.

Informazioni per visitare l’Oasi Zegna

Non c’è un biglietto di ingresso, né orario per visitare l’Oasi Zegna. L’area montana è ad accesso libero e può essere esplorata in autonomia e in tutte le stagioni.

Le esperienze guidate sono curate da guide naturalistiche che fanno scoprire in tutta sicurezza i segreti dell’oasi con, ad esempio, il trekking, il nordic walking, le ciaspolate e le osservazioni del cielo notturno.

Per chi si sposta in camper l’area sosta Bielmonte dispone di piazzole attrezzate. E sempre a Bielmonte, e anche al Centro Zegna di Trivero Valdilana, sono disponibili alcune colonnine di ricarica per auto elettriche.

Come si arriva all’Oasi Zegna?

L’Oasi Zegna dista un’ora e mezzo da Milano e Torino: due dei principali snodi autostradali italiani. Il modo più diretto per raggiungere la destinazione è quindi con l’auto, meglio ancora se si dispone di un servizio di telepedaggio per evitare le comuni file ai caselli di ingresso nelle grandi città. A quel punto basterà seguire una delle due direttrici:

  • Da A8 Milano-Laghi: imbocco A26 direzione Genova (uscita Romagnano Sesia) e poi seguire per Coggiola Trivero e Bielmonte.
  • Da A4 Milano-Torino: uscita Carisio in direzione Cossato, Vallemosso, Trivero e quindi Bielmonte.