Chi già possiede un passaporto in corso di validità o è riuscito a ottenerlo da poco, e ha necessità o voglia di viaggiare, in questo momento può dirsi fortunato. Perché da tempo in Italia l’attesa per avere in tasca il “re dei documenti” è diventata lunghissima.
Altroconsumo ha diffuso i risultati di un’indagine condotta analizzando i sistemi di prenotazione in 12 questure di grandi città. Per tutta una serie di cause, in alcune è addirittura impossibile fissare l’appuntamento per presentare domanda. In altre, bisogna aspettare oltre sette mesi, a cui si aggiungono i tempi di consegna. Ma ci sono anche casi virtuosi.
Il ritardo nel rilascio del passaporto determina notevoli difficoltà per chi deve spostarsi nei paesi in cui è richiesto (quelli extra UE). Pertanto, la raccomandazione è prestare attenzione alla data di scadenza del proprio documento e muoversi con largo anticipo se c’è da rinnovarlo, o da richiederlo per la prima volta. A meno che non si rientri tra i casi d’urgenza riconosciuti.
Passaporto: come richiederlo e quanto costa
Il passaporto elettronico – oggi l’unico formato esistente – è rilasciato dallo Stato ai cittadini italiani attraverso la questura a cui afferisce la propria località di residenza. Lo si può richiedere anche nei commissariati. Per i maggiorenni è valido dieci anni.
Per inoltrare domanda, è necessario prenotare online un appuntamento in questura o commissariato sull’apposita piattaforma digitale della Polizia, accedendo con SPID o CIE. Ogni questura definisce le regole per i casi di urgenza, che esentano dalla coda online. Le priorità assolute sono per imminenti cure mediche all’estero, trasferta di lavoro di comprovata rilevanza e gravi motivi familiari.
Quanto costa fare il passaporto? 116 euro, di cui 73,50 di contrassegno amministrativo e 42,50 di importo. Quest’ultimo si può versare solo con bollettino di conto corrente intestato al Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro. Insomma, bisogna andare di persona in tabaccheria a comprarsi la marca da bollo e all’ufficio postale per il pagamento: non il massimo della sostenibilità.
Ritardo passaporti: l’indagine di Altroconsumo
L’organizzazione dei consumatori ha preso in esame le questure di Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma e Torino.
La città più lenta nel rilascio dei passaporti è Bolzano. Qui l’attesa può durare 230 giorni, quasi otto mesi, solo per prendere appuntamento online. Le più virtuose, invece, Firenze, Napoli e Roma, dove è possibile prenotarsi in meno di una settimana. I problemi maggiori a Bari, Bologna, Genova, Padova e Torino: zero disponibilità sul sistema di prenotazione.
Particolari le situazioni di Milano, Ancona e Palermo. Nel capoluogo lombardo sembra impossibile fissare una data, ma lo si può fare nel commissariato di Cinisello Balsamo, in un mese e mezzo. In quello marchigiano ci vogliono cinque mesi, ma al commissariato di Osimo basta un giorno. A Palermo, infine, i mesi sono due: però a Termini Imerese si prenota già per l’indomani.
Le cause e le possibili soluzioni
Le cause di queste lunghe attese per i passaporti sono molteplici: ritardi accumulati dal periodo di pandemia, la Brexit (per i viaggiatori UE non basta più la sola carta d’identità per recarsi nel Regno Unito), le nuove richieste di cittadinanza non più filtrate dai Comuni e, non ultime, la mancanza di personale e una piattaforma digitale non all’altezza.
Tra le soluzioni praticabili, l’organizzazione (già in atto) di open day in cui si può andare in questura senza appuntamento, l’estensione degli orari di apertura degli uffici (che si scontra tuttavia con i problemi di organico), il progetto Polis di Poste Italiane che punta a istituire sportelli unici nei piccoli centri.
Resta il fatto che dover aspettare così a lungo per ottenere quello che è considerato il principale documento di identità, viaggio e riconoscimento, mette a rischio i viaggi ed è in generale una situazione insostenibile e fortemente inefficiente per i cittadini, da risolvere al più presto con misure adeguate.