La Commissione Europea ha presentato una serie di proposte legislative, che prevedono l’istituzione di una patente digitale europea e la possibilità di fare pratica di guida a partire da 17 anni compiuti.
La commissaria ai Trasporti della Commissione Europea Adina Valean ha presentato il 1 marzo a Bruxelles una serie di proposte legislative in materia di trasporti e sicurezza stradale. Tra queste, c’è in primo luogo la patente digitale europea.
Cos’è e come funziona la patente digitale europea
La direttiva prevede per la prima volta l’implementazione della patente di guida digitale, consultabile attraverso uno smartphone o altro dispositivo. Avrà valore legale in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. L’obiettivo è quello di semplificare le pratiche burocratiche relative alla sostituzione, rinnovo o variazione della patente di guida, poiché sarà possibile gestire l’intero processo in modalità telematica (attualmente in Italia, per il rinnovo della patente, è necessario recarsi presso l’agenzia competente o l’ufficio della Motorizzazione Civile).
Una volta completato il periodo di transizione, il documento di guida sarà rilasciato in automatico, ma i conducenti avranno la possibilità di possedere sia una patente di guida fisica che una digitale. Ovviamente la patente digitale europea sarà valida anche per le auto elettriche.
La patente digitale europea non è però l’unica novità prevista dalle proposte legislative della Commissione. C’è anche un altro punto molto importante da rilevare.
Pratica di guida su dai 17 anni accompagnati: ecco il nuovo sistema
L’altra importante proposta della Commissione Europea è la possibilità di fare pratica su auto e camion dai 17 anni accompagnati. Ciò consentirebbe ai giovani europei di sostenere l’esame di guida a 17 anni. Tuttavia, è previsto che non possano guidare da soli prima del compimenti dei 18 anni di età. Questo nuovo sistema di formazione alla guida, simile a quello già in vigore per le patenti di categoria B in alcuni Stati come la Germania e l’Austria, ha dimostrato di avere un impatto positivo sulla sicurezza stradale.
Infatti, i giovani conducenti acquisiscono maggiore esperienza alla guida, sotto la supervisione di un adulto, nel primo anno di pratica. Questo periodo di formazione supervisionata potrebbe contribuire a ridurre il numero di incidenti stradali e migliorare la sicurezza dei giovani conducenti.
Il nuovo sistema si applicherà anche alle patenti di categoria C, ovvero quelle necessarie per guidare autocarri, al fine di facilitare l’accesso alla professione di autisti per i giovani. L’abbassamento della soglia di età per la formazione potrebbe anche rendere più attraente per i giovani una carriera nel settore dei trasporti, contribuendo così, nel tempo, ad alleviare la carenza di autisti professionisti.