Visioni incantevoli e tracce di un passato lontano. Il percorso ciclabile delle Gole del Nera offre a tutta la famiglia paesaggi di grande suggestione.

Mobilità sostenibile e turismo si incontrano in Umbria, dove quella di ricavare piste ciclabili da vecchie tratte ferroviarie pare essere una prassi ormai consolidata. Se l’itinerario della vecchia linea Spoleto-Norcia è il più famoso, forse meno conosciuto ma non per questo meno affascinante è il percorso ciclabile delle Gole del Nera, il principale affluente del Tevere.

Le vie di accesso alla pista passano vicino all’Autostrada E45. Potete quindi caricare la vostra bici sull’auto, a tutto il resto pensa Telepass.

Il percorso ciclabile delle Gole del Nera

Un percorso tutto da vivere, in bici o a piedi, per tutti, anche famiglie con bambini: la lunghezza è appena 12 km, non presenta dislivelli rilevanti, è sicuro e corre tutto sulle sponde del fiume, attraverso crepacci e gallerie. Collega, tramite il vecchio tracciato ferroviario, San Liberato a Narni Scalo, passando per il paesino di Nera Montoro. Tutto è opportunamente segnalato, visto anche il potenziale di attrazione del luogo.

Una vista magica

Il tratto di San Liberato ha un tocco fiabesco. La diga incanala l’acqua del Nera, che nel corso delle ere ha disegnato rocce a precipizio. Le acque si tingono di una particolare tonalità azzurra dovuta ai minerali presenti sul letto del fiume. Dall’altro lato dello stesso, collegato da un ponticello, il borgo di Stifone e i suoi edifici in pietra viva.

Addentrandosi nelle gole del Nera si incontra la vecchia galleria ferroviaria e si possono ammirare gli speroni di roccia che cadono a strapiombo verso il fiume. Proseguendo verso Narni il fondo ghiaioso del percorso delle Gole del Nera porta fino alle gallerie che un tempo ospitavano il passaggio dei treni. Lungo il breve percorso, ci sono anche dei punti ristoro segnalati lungo il corso del fiume.

Se la partenza per le gole è spettacolare, l’arrivo a Narni non è da meno. Le mura di tufo del paese diventano sempre più visibili con il passare dei chilometri, disegnando scenari fantastici.

Natura, arte e storia

Il percorso ciclabile delle Gole del Nera racconta anche tanto del passato di queste terre. Ai lati del fiume, quasi a fare da vedetta all’acqua e alle gole, la Rocca Albornoziana e l’antica Abbazia benedettina di San Cassiano, risalente al X secolo, epoca del papa narnese Giovanni XIII, e di Sant’Orso, primo abate della congregazione.

L’Abbazia sorse su un monastero già esistente, risalente al VI secolo e fortificato probabilmente per volontà del generale Belisario. In epoca bizantina divenne parte del sistema di difesa del Corridoio Bizantino, una sottile striscia di terra che si snodava tra i ducati longobardi per unire Ravenna e Roma.

La chiesa dell’Abbadia presenta elementi romanici (in particolare i capitelli) e bizantini (l’arco a ferro di cavallo).  A dominare il passaggio alle gole il Ponte di Augusto, voluto dall’omonimo imperatore romano nel 27 a.C. per permettere alla via Flaminia di scavalcare il fiume Nera. Della struttura restano oggi due archi ai lati del fiume e un pilone di sostegno costruito a supporto dell’arco originario più grande. Il pilone centrale è crollato nel 1885 e giace sul greto del fiume. Gli archi centrali crollarono nell’800 (forse per un terremoto o una piena eccezionale) ma, nel 1050, l’utilizzo di travi di legno tra i piloni permise di ripristinare il ponte, che si presume abbandonato intorno al 1200 con la costruzione di un altro ponte (detto Ponte Medioevale), distrutto nella II Guerra Mondiale.