Il Portogallo ha dato un taglio all’Iva sulle biciclette, e-bike comprese. È il primo paese in Europa a farlo. Dall’inizio del 2023 l’imposta sulla vendita è stata ridotta dal 23 al 6 per cento. Il provvedimento, con cui si vuole incentivare la mobilità attiva e ridurre le emissioni di CO2, consente un notevole risparmio per i consumatori.

La scelta da parte del governo lusitano aderisce alla nuova Cycling Strategy dell’Unione Europea, di recente approvazione da parte del Parlamento. Un piano che riconosce la bicicletta come mezzo di trasporto a tutti gli effetti, puntando a promuovere l’intero settore con l’obiettivo di raddoppiare, a livello continentale, il numero di chilometri percorsi entro il 2030.

Tra le azioni incoraggiate dalla UE, la possibilità di applicare riduzioni di aliquote Iva sulla vendita, il noleggio e la riparazione di mezzi a due ruote. Sia tradizionali che elettrici. Un invito agli stati e, per esteso, ai cittadini a privilegiare i mezzi non inquinanti per dare un forte impulso alla mobilità sostenibile e all’attività fisica. Insomma, per pedalare di più si spenderà di meno.

Stop Iva sulle biciclette: la strategia portoghese

La misura che riduce l’Iva sulle biciclette è inclusa in un emendamento al bilancio statale del Portogallo per il 2023. Rientra all’interno della strategia nazionale per la mobilità ciclistica, con cui Lisbona mira a una crescita dell’uso della bici del 4 per cento entro il 2025 e del 10 per cento entro il 2030. Si tratta del primo paese dell’Unione ad accogliere la direttiva.

Tale orientamento va in una precisa direzione: la tutela dell’ambiente, attraverso un minore consumo dei combustibili fossili, con ricadute positive sulla vita nelle città e non solo. Infatti il cambio di abitudini – dal motore ai pedali – porta benefici, oltre che alla qualità dell’aria, anche all’economia e alla salute delle persone.

Sia la bike industry, già in netta crescita in tutta Europa, sia le organizzazioni impegnate nella promozione della mobilità attiva hanno accolto con favore la diminuzione dell’Iva sulle biciclette. Tale provvedimento rende più accessibile l’acquisto di bici a pedalata assistita e cargo bike, mezzi dotati di un elevato potenziale come alternativa all’automobile per i movimenti quotidiani.

Biciclette e mobilità sostenibile

Ovviamente, per incrementare l’uso della bicicletta non è sufficiente tagliare l’Iva sulle vendite. Si tratta di un obiettivo molto più ambizioso che si raggiunge aumentando gli investimenti sulle piste ciclabili (interne alle aree urbane e di collegamento tra centri abitati), sul bike sharing e con adeguate politiche industriali a sostegno del comparto ciclistico.

Il tutto in un’ottica di smart city e intermodalità. Per esempio, adeguando sempre più le carrozze di treni, tram e metropolitane con spazi adeguati per consentire il trasporto di biciclette e predisponendo aree di sosta bici nei parcheggi di scambio.

Intanto, in attesa che altri paesi lo seguano, il Portogallo ha dato un segnale preciso in questa direzione. Tanto che dalla confinante Spagna non mancano le preoccupazioni, dal momento che molti potrebbero andare ad acquistare biciclette o e-bike in territorio portoghese: si stima che il risparmio, su un’e-bike da 2000 euro, sia di circa 300. L’effetto domino potrebbe essere davvero dietro l’angolo.