Privacy e auto connesse, per l’industria automotive la questione è urgente. Lo sostengono dieci associazioni di settore, che chiedono all’Unione Europea una legislazione specifica per regolare l’accesso ai dati prodotti dai veicoli, da adottare entro la scadenza parlamentare del maggio 2024.

Il gruppo, composto da varie realtà del continente, si rivolge in una lettera alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e al collegio dei Commissari, evidenziando la disattenzione dell’impegno preso a dicembre 2020, quando la Commissione stessa aveva assicurato una proposta legislativa entro un anno.

Tra i firmatari anche ACI (Automobile Club d’Italia), ANIASA (Associazione nazionale industria autonoleggio, sharing mobility e automotive digital) e FIA (Federazione internazionale dell’automobile). In particolare, la FIA è da tempo già promotrice della campagna My car, my data. Obiettivo: garantire la tutela di libertà di scelta, protezione e sicurezza dei dati nei confronti dei consumatori.

Privacy e auto connesse: un quadro in evoluzione

I veicoli connessi a internet sono sempre di più. Secondo il report McKinsey, si stima che entro il 2030 saranno il 95%. Oggi un’automobile non è più soltanto un mezzo di trasporto, ma un hub digitale. Un sistema in grado di generare, processare e scambiare un’elevata e diversificata quantità di dati, sia operativi che personali.

Si va dai dispositivi di assistenza alla guida a tutta una serie di rilevatori e app per incrementare il comfort e garantire elevati standard di sicurezza. Senza dimenticare l’entertainment, con le app di streaming musicale. La possibilità, inoltre, di connettere il proprio smartphone all’auto amplia ulteriormente la possibilità di scambio dati, anche sensibili.

Il dibattito in tema di privacy e auto connesse è quindi sempre più centrale. In un quadro generale in cui ogni ambito della vita quotidiana è rivoluzionato dalla transizione digitale, anche progettare e utilizzare un’automobile sono attività che hanno conosciuto una profonda trasformazione, ponendo il problema della riservatezza e della sicurezza delle informazioni.

Norme per accesso ai dati nelle auto: fare presto

I dati generati e condivisi dai veicoli, infatti, non non riguardano solo la sfera tecnica (velocità, chilometri percorsi, gestione del carburante, pressione degli pneumatici ecc.), ma si estendono a quelli personali del conducente: geolocalizzazione, percorsi, stile di guida, informazioni di natura finanziaria e sanitaria.

Tutte informazioni che, attraverso i sistemi di connettività, possono essere scambiate con il fornitore dei servizi digitali, la casa produttrice della vettura e le infrastrutture esterne di mobilità sostenibile. Da qui la necessità urgente di una legislazione in materia.

Le associazioni nazionali firmatarie dell’appello alla UE – oltre ad ACI e ANIASA, presenti Assogomma, ADIRA (Associazione distributori indipendenti ricambi auto), AICA (costruttori autoattrezzature) e Federpneus (rivenditori pneumatici) – si rivolgono anche ai rappresentanti istituzionali italiani affinché intervengano sulla Commissione per definire al più presto la proposta normativa.