Nel prossimo futuro le grandi città costiere potrebbero trasferirsi su città galleggianti per arginare il problema dell’innalzamento del mare e contribuire al risanamento del clima. È solo un’utopia o una prospettiva realizzabile? 

Il progetto italiano di città galleggiante

Un progetto futuristico tutto italiano che trasferisce una città costiera su una città galleggiante per fronteggiare il cambiamento climatico e salvaguardare la salute di ambiente e cittadini. Sembra un’utopia, ma questa idea potrebbe realizzarsi nel prossimo futuro ed è stata messa su carta dall’architetto italiano Luca Curci in collaborazione con lo studio Tim Fu Design.

Secondo il progetto Floating City, che sarà presentato alla Biennale di Architettura di Venezia a novembre 2023, le città galleggianti potrebbero essere i nuovi spazi su cui trasferire le attuali città costiere. A causa del cambiamento climatico in atto negli ultimi anni, città come New York, Rio De Janeiro, l’arcipelago delle Maldive e molte altre stanno subendo sempre più frequentemente la furia devastatrice di uragani, tornadi e inondazioni. Inoltre, si vedono minacciate dall’innalzamento del livello del mare.

«Invece di combattere la forza della natura, vivremo in sintonia con essa»,  ha dichiarato l’architetto Curci, svelando l’obiettivo cardine del suo progetto. Le città costiere non dovranno più preoccuparsi del problema dell’innalzamento del mare e dei danni causati dalle calamità naturali: trasferendosi sulle isole galleggianti, le città saranno solidali al livello dell’acqua e non dovranno più affrontare allagamenti, inondazioni e devastazioni. Ma cosa sono esattamente le città galleggianti progettate da Luca Curci e che impatto migliorativo potrebbero avere sull’ambiente e sui cittadini?

Floating City: cos’è e quali vantaggi porta

La città galleggiante ideata da Curci prevede 10 ettari di isole intercollegate sul mare e un iniziale insediamento di 50.000 persone, con possibilità di espansione. 

Secondo l’architetto, i vantaggi di una città costruita su piattaforme galleggianti sono molti e spaziano da una migliore qualità di vita degli abitanti alla massima salvaguardia dell’ambiente:

  • Ogni isola sarà completamente indipendente dal punto di vista energetico. Il progetto infatti contempla l’installazione di pannelli fotovoltaici e pale eoliche per la produzione di elettricità, sistemi di accumulo di energia e dissalatori per depurare l’acqua;
  • La produzione alimentare sarà autonoma e circolare, a zero rifiuti;
  • Saranno presenti molte aree verdi, sia pensili che tradizionali, per mantenere le temperature stabili e limitare gli effetti del riscaldamento globale;
  • II sistema di mobilità e micromobilità urbana sarà elettrico e sostenibile come quello delle attuali Smart Cities, alla fine di contenere l’aumento dei gas serra;
  • La tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale verranno impiegate in ogni settore, dai trasporti all’istruzione, per ottimizzare al massimo la vita dei cittadini;
  • Lo stile di vita urbano sarà 100% green e, di conseguenza, più favorevole alla salute dei residenti.

Per quanto tutto ciò possa apparire ancora molto lontano dalla realtà, il progetto italiano non è l’unico al mondo a prospettare una vita sostenibile su piattaforme galleggianti.

La realizzazione di città galleggianti nel mondo

Si prevede che entro il 2100, agli attuali livelli di produzione di carbonio, il livello del mare si innalzerà da un minimo di 0,3 a un massimo di 2,4 metri. Questo significa che intere isole e città costiere rischiano, in breve tempo, di scomparire per sempre.

Per far fronte a questa malaugurata prospettiva, anche i governi esteri si stanno gradualmente attivando per garantire un futuro privo di problematiche alle proprie città marittime.

Mentre il progetto dell’architetto italiano Curci è ancora al vaglio, entro il 2025 sulle coste della Corea del Sud potremo vedere con i nostri occhi Oceanix, la prima città galleggiante del mondo. Allo stesso modo, il governo maldiviano sta mettendo a punto il progetto Maldives Floating City che vedrà, in un futuro vicino, la concreta costruzione di atolli galleggianti nelle acque dell’Oceano Indiano.