I robotaxi di San Francisco hanno un “nemico”: i coni stradali. O meglio, i residenti e gli attivisti per la sicurezza dei pedoni che stanno posizionando i classici “birilli” bianchi e rossi sulle auto a guida autonoma. Per quale motivo? Cerchiamo di scoprire qualcosa di più.

È il movimento Safe Streets Rebel il protagonista di quella che sui social si è diffusa come Week of Cone. Una protesta singolare, ma a quanto pare efficace nel creare disagi. Collocando infatti un cono sul cofano di un robotaxi, il suo software reagisce segnalando la presenza di un ostacolo e quindi non fa muovere il veicolo.

Alle radici della protesta vari incidenti che hanno visto coinvolti i taxi senza conducente. Ad esempio, uno di essi ha travolto un cane, altri sono finiti addosso agli idranti, un altro ancora si è schiantato contro un autobus. Robotaxi, inoltre, sono rimasti fermi lungo le corsie di emergenza, ostacolando il movimento di ambulanze e mezzi di polizia.

Robotaxi a San Francisco: la sperimentazione

I taxi a guida autonoma sono una delle nuove frontiere delle smart city e della mobilità sostenibile. In varie città i progressi nel campo di Internet of Things, intelligenza artificiale e veicoli connessi stanno convergendo in progetti di questo tipo, come a Londra, finalizzati ad agevolare gli spostamenti nei grandi centri urbani.

A San Francisco, punto di riferimento della Silicon Valley, sono stati introdotti in questo 2023 i robotaxi di due aziende, Waymo e Cruise, rispettivamente finanziate da Alphabet (la società proprietaria di Google) e General Motors.

La situazione e gli scenari possibili

Finora il servizio, seppur limitato solo ad alcune zone, è gratuito e attivo 24 ore. La definitiva estensione in tutta la città sarà eventualmente decisa il prossimo 10 agosto dalla Commissione dei servizi pubblici della California (CPUC).

Vista la situazione, l’organo ha infatti rimandato di un mese la seduta in cui stabilire se espandere definitivamente i robotaxi a San Francisco o addirittura ritirare il servizio, anche se quest’ultima e clamorosa ipotesi non sembra percorribile. Il Congresso degli Stati Uniti è in forte ritardo con la legislazione in materia e così gran parte dei regolamenti viene stabilita dalle autorità dei trasporti locali e statali.

La guerriglia dei coni: robotaxi al bivio?

La “guerriglia dei coni” si sta dunque scagliando contro i robotaxi di San Francisco. Gli attivisti del Safe Street Rebel danno voce e corpo alla preoccupazione e di residenti e membri delle forze dell’ordine. L’obiettivo della contestazione è rendere consapevole il governo della California che i robotaxi costituirebbero un pericolo per le persone e non un aiuto negli spostamenti. Gli oppositori chiedono inoltre maggior gradualità nella loro introduzione e che non circolino in centro e nelle ore di punta.

Alla protesta si sono uniti anche altri gruppi di interesse, tra cui i San Francisco Taxi Workers Alliance and the Alliance for Independent Workers. Tuttavia, i taxi senza conducente riscontrano il generale favore delle istituzioni, delle organizzazioni imprenditoriali e dei grandi gruppi hi-tech della Bay Area. Del resto, San Francisco è sempre una città all’avanguardia nella mobilità.

Waymo e Cruise si difendono sostenendo la maggior sicurezza dei robotaxi rispetto alle auto a guida umana. Infatti rispetterebbero sempre i limiti velocità e l’assenza di un guidatore in carne e ossa scongiurerebbe la road rage, i gesti rabbiosi al volante che possono determinare comportamenti imprudenti in strada. Infine, le due aziende considerano il gesto di impedire il movimento dei robotaxi deleterio per la sicurezza e causa di intralcio alla circolazione.