Nuove importanti informazioni da Bosch per il settore del riciclo delle batterie elettriche: il gruppo tedesco realizzerà in Europa il primo impianto automatizzato per la raccolta, lo scaricamento e lo smantellamento di queste componenti.

Il tema dello smaltimento delle batterie elettriche esauste delle automobili è un tema molto urgente e complesso per lo sviluppo dell’economia circolare e il recupero di materie prime.

Vediamo come Bosch ha sviluppato nuovi processi per questa delicata lavorazione.

L’importanza del riciclo delle batterie

Il problema della scarsità delle materie prime e del loro reperimento unito al tema della sostenibilità ambientale ha generato un interesse sempre maggiore nel campo del riciclo delle batterie e sono allo studio nuovi processi industriali.

L’Istituto di Fraunhofer per la Ricerca e l’Innovazione ha effettuato delle ricerche approfondite su questi argomenti calcolando che occorrerà un investimento di circa 6 miliardi di euro entro il 2040 solo in Europa per la costruzione di impianti tecnici dedicati al riciclo.

Riciclo che sarà molto conveniente anche dal punto di vista economico, oltre che ambientale, perché sembra che sarà possibile recuperare fino al 95% degli elementi chimici contenuti in una batteria e potranno essere riutilizzarli per la costruzione di nuovi elementi.

Minerali come litio, cobalto e nichel sono indispensabili per queste produzioni e la loro richiesta aumenterà nel tempo in maniera vertiginosa: sarà possibile reperirli e ce ne saranno a sufficienza per soddisfare la richiesta? La risposta è no, quindi si verificherà una carenza di approvvigionamento e la necessità di sviluppare una maggiore autosufficienza attraverso percorsi di recupero e riciclo di questi preziosi metalli.

Bosch ha stimato che in Europa circa il 70% delle nuove automobili immatricolate entro il 2030 sarà elettrico e la durata di ogni batteria è di circa 10-15 anni.

Occorre allora pianificare e sviluppare in tempi rapidi un sistema di raccolta e recupero delle vecchie batterie per soddisfare i bisogni di produzione e utilizzo da un lato e quelli di riciclo dall’altro.

Il primo impianto automatizzato Bosch in Europa

La consociata Bosch Rexroth ha annunciato una collaborazione con Battery Lifecycle Company, una joint venture tra TSR Recycling (consociata di Remondis) e Rhenus Automotive, per la costruzione del primo impianto automatizzato in Europa per il recupero e il riciclo delle batterie elettriche.

L’impianto sarà costruito entro l’estate 2023 nella sede di Magdeburgo, con tecnologia fornita da Bosch Rexroth e, secondo le stime effettuate, ogni anno questo impianto riciclerà fino a 15.000 tonnellate di materiali per le batterie.

Contando sulla sua lunga esperienza nel settore delle batterie automobilistiche, Bosch ha elaborato sia i componenti hardware sia la parte software per il riciclo delle batterie elettriche.

Nello stabilimento saranno presenti stazioni di lavorazione completamente automatizzate per effettuare la scarica dei moduli delle batterie.

Saranno inoltre realizzate delle postazioni di lavoro ergonomiche per effettuare procedure complesse come l’analisi tecnica e lo smantellamento delle batterie.

L’impianto sarà altamente digitalizzato con software evoluti che guideranno gli operatori nelle diverse fasi del processo.

Come funziona il sistema sviluppato da Bosch per il riciclo delle batterie

L’innovazione che ha apportato Bosch nel sistema di lavorazione nel riciclo delle batterie non solo lo rende più veloce ma anche più efficiente e sicuro.

Nel processo manuale per scaricare la batteria possono occorrere anche 24 ore prima di completare tutte le operazioni; con quello automatizzato invece il sistema di scarica durerà circa 15 minuti per disattivare chimicamente e scaricare otto batterie agli ioni di litio.

Inoltre, il sistema riconoscerà i diversi modelli di batteria e ridurrà al minimo i rischi di cortocircuiti e di incendi, possibili quando si maneggiano costanze potenzialmente esplosive.

Nei vari passaggi del processo, i carrelli portapezzi provvederanno al trasporto di circa 150 kg di materiale per ciascun carrello, con una velocità di 18 metri al secondo.

Per ridurre ulteriormente la dispersione energetica, l’energia residua recuperata dai moduli sarà utilizzata per il funzionamento del sistema, realizzando una specie di autoalimentazione.

Un processo molto accurato dove Bosch offrirà anche soluzioni di tracciabilità e monitoraggio sulle condizioni della batteria, l’origine del materiale e lo stato di lavorazione degli accumulatori.

Sviluppi molto interessanti per una tecnologia ancora abbastanza recente che vede grandi sforzi e investimenti a favore della mobilità elettrica. Quest’ultima sta infatti prendendo sempre più piede, sia tra i privati che nel car sharing in città, e con la crescita delle nuove immatricolazioni di auto elettriche sarà sempre più importante trovare soluzioni efficaci in termini di batterie.