Riforestazione è sinonimo di piantare alberi, ma solo nell’accezione letterale. Affinché diventi una preziosa azione ecologica, al servizio della sostenibilità, ha bisogno dell’impegno economico da parte dei governi e di una pianificazione strategica in ambito locale.
Come detto, riforestazione vuole dire, alla lettera, piantare nuovi alberi in un’area che ne è stata privata, parzialmente o del tutto: pensiamo ad esempio ad una città dove, per fare spazio a infrastrutture, si abbattono alberi se non addirittura boschi. In questo senso è un sinonimo di rimboschimento. In realtà, a livello globale la riforestazione è un tema che coinvolge vari governi chiamati ad agire per fermare la perdita di foreste, il degrado del suolo e per garantire uno sviluppo sostenibile rurale ed urbano.
Approfondiamo meglio questi aspetti.
Perché è importante la riforestazione?
Gli alberi e la vegetazione in generale svolgono un ruolo basilare per gli equilibri climatici e per la biodiversità e lo fanno attraverso una serie di azioni a ricaduta benefica sull’ecosistema circostante:
- Producono ossigeno;
- Immagazzinano carbonio;
- Forniscono una riserva d’acqua.
I dati e le evidenze scientifiche forniscono un riscontro tangibile della misura di tali vantaggi: le foreste del Pianeta assorbono ogni anno circa 2,6 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, pari a un terzo della CO2 prodotta dalla combustione di combustibili fossili. Al contrario, la deforestazione è responsabile del 10%/15% delle emissioni causa del riscaldamento globale.
Facile capire come la forestazione e la riforestazione siano temi urgenti ai tavoli dei governi di vari Paesi, specialmente di quelli che hanno partecipato alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, nota anche come COP26, tenutasi a Glasgow nel 2021.
Tra le priorità emerse c’è anche quella di arrestare la perdita di foreste e il degrado del suolo entro il 2030, per garantire politiche di sviluppo eque e resilienti affinché le risorse naturali, come acqua, aria, suolo e foreste diventino strategiche per la salvaguardia della biodiversità e per il raggiungimento degli obiettivi climatici emersi dall’accordo di Parigi: mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C sforzandosi di limitarla a 1,5°C.
Cos’è la riforestazione urbana?
Ogni grande cambiamento globale richiede che i primi movimenti siano fatti a livello locale: non si può pensare di raggiungere gli obiettivi macro sopra descritti se ogni singola amministrazione e ogni individuo non contribuiscono facendo la propria parte.
Vanno interpretati in questa ottica, quindi, i piani di riforestazione urbana che mirano a riportare il verde in città sia per ridurre l’impatto ambientale, sia per garantire una miglior qualità della vita ai cittadini.
La forestazione urbana consiste nella progettazione e nello sviluppo di nuove aree verdi, nonché nella valorizzazione e nel recupero di quelle esistenti quali ad esempio:
- Parchi pubblici;
- Viali alberati;
- Orti cittadini;
- Boschi urbani;
- Tetti e facciate verdi.
Al di là dello specifico progetto attuato, la riforestazione ha un respiro più ampio in termini di sostenibilità quando è inserita all’interno di piani programmatici che considerano ogni territorio nella sua complessa totalità per integrare organicamente il verde nel contesto urbano e periurbano.
Qual è la situazione della forestazione urbana in Italia?
A riprova di quanto sia centrale il tema della forestazione urbana, ci sono i fondi stanziati per supportare economicamente i progetti di questo tipo.
In Italia, il testo di riferimento è il Piano di Forestazione Urbana ed Extraurbana pubblicato a novembre 2021 e finanziato con il fondo del PNRR da 330 milioni di euro.
Il programma italiano per le città metropolitane si inserisce all’interno della Strategia Forestale Europea e ha le seguenti finalità:
- Contrasto all’inquinamento atmosferico;
- Attenuazione delle ondate di calore;
- Abbassamento dei livelli di CO2;
- Salvaguardia della biodiversità.
Nelle intenzioni i fondi stanziati servono a piantare 6,6 milioni di alberi nelle 14 città metropolitane italiane entro il 2024. Già oggi il piano di rimboschimento in Italia sta dando qualche risultato tangibile, con progetti come KilometroVerdeParma (target 8.000 alberi messi a dimora nell’arco di 2 anni) e Forestami nella Città metropolitana di Milano (target 3 milioni di alberi piantati e sviluppo del ‘capitale naturale’ urbano entro il 2030).
La riforestazione è davvero sostenibile?
L’epocale transizione ecologica verso la carbon neutrality richiede uno sforzo organizzato e pianificato all’interno del quale la forestazione diventa una delle leve sulle quali agire per dare una risposta concreta alle urgenze del Pianeta.
Non basta istituire la Giornata Internazionale delle Foreste, né mettere a dimora nuove piante negli spazi urbani per rendere una città green o per ‘salvare’ il Pianeta. Servono azioni che tengano conto anche di tutti i grandi temi connessi all’urbanizzazione e alla mobilità.
In quale modo? Ad esempio, investendo su infrastrutture, come parcheggi scambiatori e piste ciclabili, e su servizi, come il bike sharing e il servizio di ricarica elettrica direttamente in app, che agevolano la mobilità condivisa e promuovono la transizione elettrica.
Così facendo i piani di forestazione possono dare un aiuto concreto nel raggiungere gli obiettivi di respiro globale. A patto che, come ribadito, non si limitino a diventare una mera piantumazione casuale di alberi e che agli sforzi di progettazione e di impianto faccia seguito una fase altrettanto accurata di monitoraggio e di cura.