Il quartiere Coppedè a Roma è un piccolo e insolito angolo urbano pieno di aneddoti e inaspettate architetture. La capitale non è solo Pantheon, San Pietro o Colosseo: andiamo in bicicletta alla scoperta di questo luogo ancora poco conosciuto, che per le sue peculiarità merita di essere annoverato tra le aree più caratteristiche di Roma.
All’interno del quartiere Trieste di Roma, tra via Tagliamento e Piazza Buenos Aires, sorge quello che i romani conoscono come quartiere Coppedè, dal nome dell’architetto che lo ha ideato tra il 1915 e il 1927. Attorno a Piazza Mincio si erge un delizioso complesso di edifici e palazzi dagli stili più disparati, ispirati alle giocose composizioni dell’architetto spagnolo Antoni Gaudì, che vanno dal Liberty all’Art Déco senza farsi mancare influenze greche, gotiche, barocche e anche medievali.
Noleggiando una bicicletta in uno dei tanti punti sharing presenti a Roma centro, non si impiega molto tempo per raggiungere questo quartiere, eccentrico tanto quanto un altra zona di Roma, la Piccola Londra. Una volta varcato l’imponente arco situato in via Dora, che è il punto di ingresso, si viene subito catapultati in un’atmosfera intrisa di estrosità e fascino.
L’ingresso al quartiere Coppedè
L’arco di ingresso si staglia maestoso sopra chiunque voglia varcare l’ingresso al quartiere, congiungendo fieramente due palazzi conosciuti come palazzi degli ambasciatori. A destra dell’arco, prima di oltrepassarlo, si trova una raffigurazione della Madonna con bambino, vicino a una fontana in cui un tempo nuotavano pesci rossi. Se si alzano gli occhi al cielo, impossibile non notare la grande maschera in pietra posta sulla volta centrale dell’arco e l’elegante lampadario in ferro battuto installato sotto la volta, incastonato in un soffitto intarsiato con deliziosi elementi architettonici. All’interno dell’arco si possono anche ammirare pregevoli pitture raffiguranti la Vittoria Alata e mosaici rappresentanti aquile.
La fontana delle Rane
Superato l’arco si entra a Piazza Mincio, dove è possibile ammirare la fontana delle Rane costruita nel 1924 in stile neobarocco. Otto piccole rane sulla vasca superiore della fontana sono le protagoniste di quest’opera di Coppedè che, stando a quanto si dice, si ispirò alla fontana delle Tartarughe di Gian Lorenzo Bernini, situata in Piazza Mattei. La fontana delle Rane è conosciuta dai romani anche per essere stata il luogo in cui i Beatles fecero il bagno nel giugno del 1965 a causa del gran caldo, completamente vestiti, dopo aver tenuto un concerto al famoso Piper.
Il Palazzo del Ragno
Oltrepassata la fontana delle Rane si svolta a destra per raggiungere Palazzo del Ragno, il cui nome è dovuto al grande ragno raffigurato sopra l’entrata come simbolo di operosità. Il palazzo si estende su quattro piani ed è ricoperto da curiosi affreschi e architetture a cui si affiancano un balcone e una torretta. Sopra il balcone si trova un grande dipinto di color ocra e nero che raffigura un cavallo tra due grifoni e la scritta “Labor”.
Le ville
Il complesso dei villini più caratteristici del quartiere è chiamato Villino delle Fate e consiste in tre ville con muri in comune realizzate con marmi, terrecotte, legno e ferro battuto. In bicicletta si raggiungono in pochi minuti: si trovano precisamente in piazza Mincio 3, via Aterno 4 e via Brenta 7-11. I villini delle Fate omaggiano, ognuno nelle proprie facciate, una principale città italiana:
- Nei muri esterni del villino di Via Brenta si possono visionare affreschi raffiguranti la città di Venezia, che mostrano il Leone di San Marco e un veliero, e dall’altra parte un affresco della lupa con Romolo e Remo per omaggiare la capitale. Il resto della villa è un tripudio di sculture e decorazioni di putti, fiori e scene ecclesiastiche;
- Il villino di Via Alterno è invece dedicato a Firenze, rappresentata da magnifiche facciate che illustrano la chiesa di Santa Maria del Fiore e Palazzo della Signoria e la scritta “Fiorenza bella” che incornicia due finestre.
Cosa sapere in più sul quartiere Coppedè?
Oltre ai magnifici edifici che abbiamo menzionato, ci sono tante curiosità che danno ancor più colore alla fama di questo eclettico quartiere. Ad esempio, si vocifera che l’architetto Gino Coppedè appartenesse alla massoneria e che abbia inserito in ogni architettura dei riferimenti alla simbologia massone ed esoterica. È interessante anche sapere che il quartiere Coppedè, per la sua particolarità, è stato scelto da diversi registi per le ambientazioni di film famosi: Dario Argento girò proprio qui alcune scene de L’inferno e L’uccello dalle piume di cristallo, mentre Richard Donner lo scelse per la parte iniziale de Il presagio.
Un’ultima curiosità, senz’altro da citare, è che all’inizio del quartiere si trova il Piper, il locale icona della movida romana degli anni ‘60, ‘70 e ‘80 che fece esibire sul proprio palco le allora nascenti stelle della musica italiana e straniera, tra cui Patty Pravo, i Beatles, Mia Martini, Ricchi e Poveri, Genesis, Pink Floyd e tanti altri.