Sharing mobility: come funziona il nuovo modo di muoversi?

Nelle città sono sempre più diffusi i servizi di Sharing mobility, un fenomeno in ascesa che rientra nell’ambito della Sharing economy, ma che cos’è e come funziona questo nuovo approccio alla mobilità delle persone fondato su pratiche condivise e rispettose dell’ambiente?

Per capire meglio di che cosa si tratta partiamo dalla definizione: l’espressione inglese Sharing mobility significa “mobilità condivisa” e fa riferimento a un modo alternativo, efficiente e sostenibile di muoversi all’interno delle aree urbane basato sulla condivisione di mezzi, spazi e percorsi. Più nel dettaglio, la Sharing mobility comprende tutti quei servizi di mobilità che stanno cambiando il mondo dei trasporti tradizionali rendendolo più green e innovativo:

  • Car sharing: è una delle forme di sharing mobility più diffuse e permette di noleggiare un’auto pagando solo le spese relative al viaggio. Nessuna spesa di acquisto, di assicurazione o di manutenzione: con il car sharing l’auto si trasforma da bene di proprietà a bene di consumo e il veicolo viene noleggiato e utilizzato esclusivamente quando necessario. Esistono quattro sistemi di car sharing:
  1. Station based: i veicoli sono parcheggiati in apposite aree e possono essere prelevati e riconsegnati esclusivamente presso le stazioni del servizio di car sharing;
  1. Free floating: con i servizi a flusso libero non sono previste stazioni e le auto, dotate di GPS e localizzate dall’utente attraverso un’apposita applicazione, possono essere prelevate e rilasciate in qualsiasi luogo all’interno di un’area predefinita;
  1. Peer-to-peer: sono servizi di noleggio tra privati che permettono al proprietario di un veicolo di condividerlo con altri utenti attraverso una piattaforma di condivisione;
  1. Car sharing di nicchia: si tratta di servizi di car sharing a rete chiusa che servono specifiche comunità, come università, complessi residenziali o aziende.
  • Car pooling: è un servizio di mobilità basato sull’uso condiviso di veicoli privati tra due o più persone che devono percorrere lo stesso itinerario o parte di esso. Il conducente mette a disposizione il veicolo e i passeggeri contribuiscono economicamente alle spese di trasporto. Il modello di car pooling attualmente più utilizzato è quello di tipo istantaneo basato sull’uso di App che mettono in contatto il driver (conducente) e i passeggeri;
  • Bike sharing: con questo tipo di servizio è possibile spostarsi sulle due ruote noleggiando una delle biciclette a rete all’interno di un territorio. Tutti i servizi di bike sharing sono di tipo One-way e ciò significa che non è necessario restituire il veicolo nel punto di prelievo. In base alla rete di distribuzione delle biciclette si distinguono quattro diversi sistemi di bikesharing:
  1. Low-tech: le biciclette sono collocate in apposite rastrelliere e possono essere sbloccata solo attraverso un codice o una chiave meccanica;
  2. IT Dock-based: anche in questo caso le biciclette sono collocate in apposite rastrelliere, ma sono prelevabili da una colonnina di prelievo dotata di un sistema di blocco/sblocco che si aziona attraverso l’uso di una carta magnetica o con un microchip. Le stazioni IT Dock-based sono georeferenziate e individuabili attraverso un’apposita App;
  3. GPS-based/Dockless/Free floating: le biciclette sono georeferenziate e possono essere prelevate e rilasciate all’interno di un’area predefinita. Il sistema di blocco/sblocco è montato sul mezzo e può essere attivato con diversi sistemi (ad esempio: un qr code generato via App);
  4. Peer-to-peer: il sistema è lo stesso di quello GPS-based ma la differenza è che le biciclette vengono messe a disposizione da un privato a un altro privato attraverso una piattaforma di condivisione.
  • Scooter sharing: simile al bike sharing, il servizio di scooter sharing è di tipo free floating e si basa sul noleggio e l’utilizzo di scooter per spostarsi all’interno di un’area predefinita. In genere, questo tipo di servizio mette a disposizione dell’utente un casco, posto nel bauletto, e dei proteggi cuffia;
  • Servizi a domanda: sono caratterizzati da viaggi condivisi che avvengono su richiesta specifica di uno o più utenti. Appartengono a questa tipologia i servizi di taxi, ridesourcing (o ridehailing), ridesplitting (o taxi collettivo), microtransit e bus-sharing;
  • Servizi di supporto: sono servizi che facilitano l’accesso ai servizi di mobilità condivisa. Appartengono a questa tipologia i servizi di Journey Planner, le piattaforme MaaS e le piattaforme Mobility Hub.

Quali sono le principali caratteristiche dei servizi di mobilità condivisa?

L’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, inaugurato nel settembre 2015 e promosso dal Ministero della Transizione Ecologia, dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, descrive la Sharing mobility come un fenomeno socio-economico che investe il settore dei trasporti tanto dal lato della domanda quanto dall’offerta.

Che cosa significa? Vuol dire che la sharing mobility cambia il modo di pensare e di agire delle persone che al mezzo privato preferiscono l’accesso temporaneo ai servizi di mobilità per spostarsi da un luogo ad un altro delle città. Inoltre, grazie allo sviluppo delle tecnologie digitali, facilita la condivisione di veicoli e/o tragitti attraverso servizi scalabili, interattivi e più efficienti.

Per meglio comprendere le potenzialità della mobilità condivisa, vediamo insieme quali sono le cinque principali caratteristiche dei servizi di sharing mobility secondo il già citato Osservatorio Nazionale Sharing Mobility:

  1. Condivisione di un servizio di mobilità: la condivisione tra più utenti può avvenire in due diversi modi:
  • Contemporaneamente: ad esempio, quando si utilizza il mezzo nello stesso momento in cui viene utilizzato da altri utenti, come nel caso dei mezzi pubblici;
  • In successione: come accade quando si noleggia un’automobile di un qualunque servizio di car sharing oppure quando si chiama un taxi o un Uber.
  1. Uso delle piattaforme digitali: come abbiamo già detto, la tecnologia gioca un ruolo chiave nello sviluppo dei servizi di Sharing mobility. Infatti, le App per dispositivi mobili sono indispensabili per abilitare il modello di servizio condiviso e renderlo utile, scalabile e accessibile in modo semplice. Le piattaforme digitali, inoltre, permettono di creare di creare relazioni e realizzare scambi oltre i confini fisici, in modo più efficace e veloce: basti pensare alle applicazioni che mettono in contatto driver e passeggeri o a quelle che consento di noleggiare in pochi minuti auto, scooter o biciclette;
  1. Disponibilità secondo le necessità, flessibilità d’uso, scalabilità: a differenza dei tradizionali servizi di trasporto pubblico, i servizi di mobilità condivisa si adattano alle esigenze dell’utente e sono contraddistinti da una notevole flessibilità d’uso: non esistono, infatti, né orari né tragitti preimpostati;
  1. Interattività e collaborazione: le piattaforme digitali non solo permettono all’utente di utilizzare i servizi di Sharing mobility, ma gli consentono anche di crearli e modificarli sulla base delle proprie esigenze. L’interazione in tempo reale, infatti, favorisce una continua adattabilità del contenuto dei servizi, secondo le necessità degli utenti, e aiuta a instaurare rapporti di collaborazione tra gli individui attraverso le community e i feedback;
  1. Sfruttamento della capacità residua: un altro aspetto importante della mobilità condivisa è lo sfruttamento della capacità residua, un concetto impiegato soprattutto in campo industriale. Che cos’è la capacità residua? Con questo termine si intende che una macchina, ma anche un impianto o un sistema, sta producendo meno di quanto dovrebbe, con la conseguenza che i costi fissi tendono ad avere un peso maggiore di quanto accadrebbe se la macchina fosse utilizzata alle sue piene possibilità. Se pensiamo all’automobile di proprietà, ad esempio, vi è una grande capacità residua poiché il veicolo viaggia con solo uno o due passeggeri a bordo e per poche ore al giorno. I servizi di Sharing mobility, come il Car sharing e il Car pooling, permettono di condividere un veicolo con altri utenti, riducendo i costi legati ai trasporti e il traffico nelle aree urbane.

Spostamenti sostenibili: i servizi di Sharing mobility targati Telepass

Vuoi vivere e viaggiare in modo semplice, veloce e sostenibile? Con l’App Telepass muoversi in città non è mai stato così facile e comodo: infatti, basta usare lo smartphone per noleggiare in pochi tap gli scooter elettrici di Zig Zag, MiMoto e Reby e attraversare la città in modo rapido, sicuro ed ecologico.

Se invece preferisci il monopattino elettrico, il mezzo di trasporto perfetto per evitare il traffico e muoversi in modo eco-friendly, puoi provare il servizio di noleggio offerto in partnership con Helbiz, Voi e Reby.

Ami la bicicletta? Scopri il servizio di bike sharing offerto in partnership con Helbiz e noleggia la tua bici elettrica con l’App Telepass per girare tutta la città. Il servizio bike sharing al momento è disponibile solo a Cesena.

Vuoi muoverti in città in modo semplice e green? Scopri l’App Telepass e noleggia uno scooter elettrico, un monopattino elettrico o una bicicletta elettrica.