Esistono diverse tipologie di auto elettriche e ibride sul mercato: ad ognuna di queste è associata una sigla. In questo articolo ne approfondiamo il significato ed il funzionamento.

Presenti nei listini di quasi tutti i marchi sul mercato, le auto elettriche e ibride non sono però tutte uguali. Ce ne sono di diversi tipi e con differenti livelli di elettrificazione. Per riconoscerle, vengono utilizzare delle sigle: ciascuna di esse ha un significato ed è riferita ad un funzionamento peculiare.
Prima di partire con la guida vera e propria è necessario fare un premessa a proposito delle auto ibride, che si dividono in due categorie: ibrido in parallelo e ibrido in serie.
Le prime sono le più diffuse e funzionano utilizzando sia un motore termico che quello elettrico, mentre nelle seconde la trazione alle ruote è fornita esclusivamente dal motore elettrico (con il motore termico che serve solo come generatore di elettricità per l’elettromotore e/o la batteria).
Possiamo ora entrare nel dettaglio della nostra guida alle sigle delle auto elettriche e ibride.

Tutte le sigle delle auto elettriche e ibride

Ecco le principali sigle associate alle auto elettriche e ibride:

  • MHEV;
  • HEV;
  • PHEV;
  • FCEV;
  • BEV.

Di seguito analizziamo in primo luogo il significato di ogni sigla, per poi addentrarci nel funzionamento delle varie tipologie di veicoli.

MHEV

La sigla MHEV sta per “Mild Hybrid Electric Vehicle“, che si traduce in italiano letteralmente come “veicolo ibrido leggero“.
Si tratta di una tecnologia ibrida che combina un motore a combustione interna con un sistema elettrico per migliorare l’efficienza del carburante, ridurre le emissioni e fornire prestazioni aggiuntive. In un sistema MHEV, il motore a combustione interna è affiancato da un piccolo motore/generatore elettrico e da una batteria di piccole dimensioni, nell’ordine dei Wh.
Il motore/generatore elettrico assiste quello a combustione interna durante le fasi di accelerazione, fornendo una spinta aggiuntiva e riducendo il carico sul motore a combustione. Questo può aiutare a migliorare l’efficienza del carburante e ridurre le emissioni.
Tuttavia, nei veicoli MHEV il motore/generatore elettrico non è abbastanza potente da alimentare il veicolo da solo; pertanto, il veicolo non può viaggiare in modalità elettrica pura come un veicolo ibrido completo o un veicolo elettrico.

HEV

La sigla HEV indica i “Hybrid Electric Vehicles“, ovvero veicoli ibridi elettrici che integrano un motore a combustione interna con uno o più motori elettrici e batterie ricaricabili. Si tratta della tipologia più longeva (ha esordito in Giappone nel 1997) e usata quando si parla di mobilità elettrica, anche per via del fatto che si è dimostrata la più efficiente e bilanciata in assoluto.
Quando un veicolo HEV rallenta o frena, il motore elettrico funziona come generatore, trasformando l’energia cinetica in energia elettrica che viene poi immagazzinata nelle batterie. Questa è una differenza sostanziale rispetto alle auto mild hybrid. Nelle auto HEV il motore termico può rimanere spento, demandando alla o alle unità elettriche il compito di muovere l’auto. Una volta che la carica delle batterie scende sotto una determina soglia, il motore termico torna in funzione, con l’aiuto di quello elettrico nelle fasi di accelerazione.
Grazie a questo i consumi sono molto contenuti. Non a caso questa tipologia di auto può beneficiare di agevolazioni fiscali in alcune regioni, come ad esempio l’esenzione del bollo.

PHEV

Proseguiamo con la sigla PHEV, ovvero “Plug-in Hybrid Electric Vehicle“, in italiano “veicolo elettrico ibrido ricaricabile”. Descrive un tipo di veicolo ibrido elettrico dotato di una batteria ricaricabile tramite collegamento alla rete elettrica esterna (in casa con un wallbox domestico oppure utilizzando una colonnina di ricarica pubblica), oltre alla ricarica attraverso il recupero di energia in frenata. Si tratta del tipo di elettrificazione ibrida più evoluta in assoluto, subito sotto alle auto 100% elettriche.
Combina un motore a combustione interna con uno o più motori elettrici, proprio come i veicoli HEV, ma si distingue per la capacità di percorrere distanze significative usando solo energia elettrica accumulata nella batteria. In sostanza, un veicolo PHEV opera come un veicolo elettrico per le prime miglia dopo la carica completa, fino a che la batteria ha sufficiente carica.
Quando la batteria si esaurisce, il veicolo funziona come un HEV tradizionale, sfruttando il motore a combustione che può lavorare in tandem con il motore elettrico o da solo per fornire la propulsione. Questo permette ai PHEV di offrire una maggiore flessibilità rispetto agli HEV, garantendo agli utenti la possibilità di guidare per diversi km in modalità completamente elettrica. Il che è ideale per i tragitti brevi (per esempio per recarsi a lavoro) e per chi può ricaricare frequentemente il veicolo, ma senza preoccuparsi dell’autonomia per viaggi più lunghi.

FCEV

La sigla FCEV si riferisce ai “Fuel Cell Electric Vehicles“, ovvero veicoli elettrici a celle a combustibile. Utilizzano una cella a combustibile e un batteria tampone per produrre elettricità attraverso una reazione chimica che combina idrogeno e ossigeno. Tecnicamente sono ancora considerate auto ibride (ibrido in serie), ma sono quanto di più vicino alle auto elettriche.
Il cuore di un veicolo FCEV è la cella a combustibile che converte l’idrogeno e l’ossigeno dell’aria in elettricità, alimentando così il motore elettrico del veicolo. Questo processo è molto efficiente e ambientalmente pulito, in quanto l’unico prodotto di scarico è l’acqua.
Le FCEV offrono diversi vantaggi, come tempi di rifornimento rapidi e lunghe autonomie, simili ai veicoli a combustione interna, pur non producendo emissioni dirette di gas serra o inquinanti atmosferici. Tuttavia, la loro diffusione è ancora limitata da diversi fattori, tra cui il costo delle celle a combustibile, la scarsa disponibilità di stazioni di rifornimento di idrogeno e la sostenibilità della produzione di idrogeno stesso.

BEV

Infine, ecco la sigla BEV, cioè il “Battery Electric Vehicle” (veicolo elettrico a batteria). Indica un tipo di veicolo elettrico alimentato esclusivamente da una o più batterie a bordo. Dunque, stiamo parlando di auto 100% elettriche. Questi veicoli non hanno un motore a combustione interna, ma si affidano interamente a un motore elettrico per la propulsione. La batteria dei BEV viene ricaricata collegando il veicolo a una fonte di energia elettrica esterna, come una presa domestica o una stazione di ricarica pubblica.
Un veicolo BEV funziona convertendo l’energia elettrica immagazzinata nella batteria (di grande capienza) in energia meccanica attraverso il motore elettrico. L’assenza di un motore a combustione e di un sistema di scarico significa che i BEV non producono emissioni dirette di gas di scarico, rendendoli un’opzione più ecologica rispetto ai veicoli tradizionali. Inoltre, sono noti per la loro guida silenziosa e per l’accelerazione immediata dovuta alla risposta rapida del motore elettrico.
La principale sfida per questa tipologia di vetture (e in generale nell’ottica dell’acquisto delle auto elettriche) è l’autonomia, che è limitata dalla capacità della batteria. Tuttavia, con l’avanzamento della tecnologia delle batterie (si parla ad esempio di batterie quantiche) e l’espansione delle infrastrutture di ricarica, l’autonomia dei BEV sta aumentando e i tempi di ricarica si stanno riducendo, rendendoli sempre più pratici per un ampio range di utenti.