I sistemi di trasporto intelligenti – Intelligent Transportation Systems (ITS) – rappresentano un elemento centrale per l’innovazione della mobilità urbana, sia presente che futura. In particolare, giocano un ruolo chiave in rapporto allo sviluppo delle smart city e alle sempre più urgenti questioni di sostenibilità ambientale ed energetica che le città sono chiamate ad affrontare.
Grazie a tali sistemi, che mettono in relazione le tecnologie digitali con veicoli, infrastrutture stradali e non solo, è possibile monitorare, organizzare e gestire in modo integrato i trasporti pubblici e privati. Il tutto facilitando e ottimizzando i flussi di circolazione, aumentando la sicurezza per i conducenti e i pedoni, rispondendo alle emergenze in maniera efficace. In generale: rendendo complessivamente l’ecosistema urbano più sostenibile dal punto di vista dell’energia, dei costi e della vivibilità.
Le città e i veicoli sempre più dotati di elementi connessi generano infatti un’eccezionale quantità di dati e informazioni raccolti attraverso una rete di sensori, telecamere, dispositivi IoT (Internet of Things), intelligenza artificiale. Tutto ciò può essere profondamente d’aiuto a rendere la mobilità e il sistema dei trasporti più efficiente, sia per gli utenti che per gli amministratori locali.
Sistemi di trasporto intelligenti: che cosa sono?
Come ogni sistema tecnologico digitale, anche nei sistemi di trasporto intelligenti si distingue una componente hardware e una software. Nella prima rientrano tutti i dispositivi e le strutture fisiche dotate di sensori di rilevamento, telecamere, pannelli output in grado di processare i dati sulla mobilità. Della seconda fanno parte le piattaforme digitali per la gestione del traffico, la connettività dei veicoli, modelli di simulazione come i gemelli digitali urbani e molte altre ancora.
Al centro del discorso c’è quindi il dialogo tra tutto ciò che è in movimento oggi sulle strade – dalle auto ai device mobili di conducenti e pedoni, dai mezzi del trasporto pubblico alla micromobilità, e così via – e i dispositivi che li rilevano e li regolano, collegati ai centri di controllo remoto. Attraverso la raccolta e l’elaborazione di questa mole di data si realizzano nuovi modelli di gestione della mobilità urbana in ottica sostenibile, per favorire il risparmio energetico e ridurre le emissioni inquinanti.
Alcuni esempi comuni di ITS
Non è necessario andare troppo lontano per trovarsi di fronte a esempi di Intelligent Transportation Systems, sempre più al centro di studi e progetti internazionali. In molti casi sono familiari a gran parte delle persone che si sposta in auto o con i mezzi pubblici, mentre altri non sono immediatamente visibili ma trasmettono informazioni alle centrali operativa e di raccolta. Tra essi figurano:
- Semafori intelligenti con sensori e videocamere con cui si attivano soltanto in prossimità del veicolo, oppure creano le “onde verdi”;
- Sistemi di pagamento automatico dei caselli autostradali e dei parcheggi;
- Insegne e pannelli elettronici che segnalano parcheggi liberi o completi, evitando al conducente di girare a vuoto;
- Tabelloni luminosi che informano i guidatori in tempo reale su condizioni del traffico, incidenti, tempi d’attesa e di percorrenza;
- Ogni sistema di rilevamento di veicoli e pedoni, in sosta o in movimento;
- Sistemi di monitoraggio dell’integrità di ponti, cavalcavia e ogni infrastruttura;
- Infomobilità sui monitor presenti all’interno di treni, bus, tram, metropolitana;
- Sistemi di geolocalizzazione e navigazione sui dispositivi mobili per individuare i percorsi più agevoli.
Oltre alla smart mobility in ambito urbano, dagli ITS possono trarre vantaggio le imprese che utilizzano flotte di trasporto merci. Ad esempio, rendendo più rapide e precise le loro consegne ai clienti, con minori consumi di carburante.