Lo smart parking, il parcheggio intelligente per la mobilità del futuro. I dati sulla mobilità urbana messi a servizio degli utenti. Cos’è, come funziona, cosa è stato fatto e quali sono gli scenari del futuro.

Immaginate di raggiungere una città per una serata in teatro. Immaginate ora di arrivare nei pressi del teatro sapendo già dove trovare un posto libero per parcheggiare e come pagarlo. Nelle città che diventano sempre più smart, il parcheggio si chiama smart parking. Niente più giri a vuoto alla ricerca del primo posto libero o di una macchina in uscita dal parcheggio che tanto bramavate: parcheggiate, pagate e…buon teatro!

Che cos’è lo smart parking

In sostanza lo smart parking è l’utilizzo di strumenti tecnologici (sensori, telecamere) interconnessi da intelligenza artificiale e Internet of Things per rendere più agevole trovare un parcheggio. La mobilità del futuro quindi permetterà anche di localizzare su un dispositivo, in tempo reale, un posto libero vicino (anche per disabili o per categorie specifiche), guidarvi verso di esso e assistervi nel pagamento. Con evidenti vantaggi per tutti: i guidatori risparmiano stress e carburante, l’ambiente evita di incamerare emissioni inutili e, in ultima analisi, anche le città diventano più pulite, più vivibili e quindi più prospere.

Il fulcro del sistema: i sensori di parcheggio

Perché tutto sia possibile, la base di partenza è quella di ogni smart city, il tesoro del terzo millennio: il dato. Per avere un dato in tempo reale sull’occupazione o meno di un posto auto, la tecnologia principale è quella del sensore, ossia un piccolo dispositivo che rileva la presenza di un veicolo in uno stallo. Il sensore preferibilmente è interrato, in modo da non creare intralcio e non essere danneggiabile da atti vandalici o da mezzi di pulizia delle strade.

Il sensore interrato serve solo a rilevare se ci sono o no auto e non raccoglie altri dati. Questo lo rende preferibile anche sotto il profilo del rispetto della privacy. Può essere integrato con telecamere per avere riscontri ulteriori, comunque l’evoluzione della tecnologia sta portando a lavorare su sensori ancora più efficaci che captano il profilo magnetico dell’auto, fornendo quindi dati più affidabili. Tutti i dati vengono inviati poi a una piattaforma specifica dedicata allo smart parking, che colleziona tutte le singole informazioni per avere una mappatura completa e organica in tempo reale.

Esempi di sperimentazioni dello smart parking

Anche in Italia alcune città stanno lavorando da anni per l’implementazione di servizi di smart parking.

Treviso

Pioneristica nell’ambito dello smart parking,  l’Amministrazione comunale di Treviso ha presentato TrevisoApp, applicazione per smartphone e tablet che guida gli utenti ai posti di parcheggio liberi, assistendo nel pagamento della sosta. Utilizza la stessa base dati del sistema IPark (attivo dal 2009) ed è quindi integrata al 100% con i servizi già esistenti. Tutti gli utenti registrati possono quindi visualizzare tramite Google Maps la disponibilità di posti liberi in tutte le vie del territorio comunale.

Milano

Con il progetto Parking, A2A Smart City e A2A Energy Solutions hanno integrato per il comune di Milano le soluzioni di mobilità elettrica con una soluzione operativa per la gestione della sosta di veicoli nelle aree di ricarica delle vetture elettriche, con l’installazione e configurazione dei sensori di parcheggio per un progetto di isola di ricarica del Comune di Milano. I dati così rilevati sono resi disponibili sul portale E-Moving.

Fornendo informazioni in tempo reale sull’occupazione o meno di uno stallo di parcheggio da parte di un veicolo in ricarica e favorendo la sosta solo ai veicoli abilitati, si permette loro di recarsi al posto libero più vicino solo quando risultano effettivamente in fase di ricarica, permettendo altrimenti un pronto intervento delle autorità per multare i trasgressori.

A livello di amministrazione comunale, nel 2017 l’AMAT (Agenzia Mobilità Ambiente Territorio) ha bandito una gara d’appalto per un progetto di installazione in prima fase di 100 sensori per poi passare, dopo superamento del collaudo tecnico, ad una successiva fase di installazione di oltre 1.000 sensori.

Mantova

Nel 2019 il Comune di Mantova ha presentato il suo progetto pilota di smart parking. Realizzato in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, il sistema funziona attraverso sensori di parcheggio Bosch installati in Corso Vittorio Emanuele II in corrispondenza delle aree di sosta. I sensori segnalano i posti disponibili, permettendo all’utente di conoscere, tramite app, il tempo necessario per raggiungerli e, successivamente, di pagare direttamente con lo smartphone per il solo tempo necessario alla sosta.

Prossimi sviluppi

Ovviamente perché ci sia smart parking occorrono infrastrutture IoT e wireless che al momento non sono comuni, ma il mercato mostra una forte crescita. Secondo i dati di Statista, si prevede che nel 2025 lo smart parking arriverà ad avere una dimensione globale di mercato di 43 miliardi di dollari.