In passato il turismo spaziale era considerato un’utopia e relegato ai campi del cinema e della letteratura. Oggi il mondo sta mostrando un sempre maggiore interesse per questa attività e, in generale, per il settore della space economy. L’economia spaziale offre molteplici opportunità e, se ben impiegata, può diventare un ottimo strumento per la sostenibilità.
La space economy è l’oro del prossimo futuro, e la corsa per guadagnarsi una fetta di questo ambito settore si sta facendo sempre più agguerrita. I numeri parlano chiaro; come riporta il saggio Europe in the Global Space Economy, nel 2022 il valore globale di questo campo è salito considerevolmente, raggiungendo i 469 miliardi di dollari, una cifra che copre lo 0,35% del PIL mondiale.
Negli ultimi anni le aziende private stanno ricoprendo un ruolo sempre più importante in quest’area, un tempo riservata solamente agli enti governativi.
Attualmente l’economia spaziale viene impiegata per scopi militari, di comunicazione e di ricerca di risorse e soluzioni per la vita futura della collettività.
Costi elevati e inquinamento, però, potrebbero rappresentare un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Space economy, un trend che sembra non fermarsi
Con la space economy si può parlare di vera rivoluzione, al pari di quella digitale avvenuta con l’introduzione di internet e degli strumenti web. La clientela di questo campo si sta allargando, coinvolgendo molti attori privati che desiderano ampliare il proprio business e innovarlo attraverso tecnologie spaziali.
Nello specifico, l’economia spaziale comprende aziende della Space Industry, che si dedicano alla ricerca e alla realizzazione di infrastrutture spaziali, imprese che offrono servizi digitali e tecnologie spaziali e, infine, enti governativi nazionali e internazionali.
Essa può coinvolgere qualsiasi settore, da quello turistico a quello assicurativo, ad esempio fornendo strumenti di perizia da remoto tramite immagini satellitari. Anche le smart city, che rappresentano i luoghi dell’abitare del futuro, sono strettamente collegate a tecnologie spaziali, che permettono la localizzazione dei veicoli e rendono più sicura la mobilità urbana.
Le opportunità che può offrire sono molteplici, alcune delle quali legate al campo della sostenibilità.
Quali sono i vantaggi della space economy?
Come accennato in precedenza, la space economy è molto utile a tutte quelle imprese che utilizzano dati ricavati dai satelliti per sviluppare il proprio business. Nel concreto, essa permette a molti ambiti di svilupparsi e completare molte operazioni prima impensabili.
Ad esempio, in agricoltura, grazie a immagini satellitari, è possibile effettuare delle simulazioni di impiego di pesticidi sulle colture e fare un’analisi della fertilità del terreno.
Le infrastrutture spaziali che raccolgono dati contribuiscono anche ad effettuare operazioni di monitoraggio in campo energetico e in svariati altri settori.
Non solo, l’economia spaziale rappresenta una spinta verso la digitalizzazione ed è utile allo sviluppo di robotica, dell’intelligenza artificiale, di analytics e di molte tecnologie fondamentali per il presente e il futuro della società.
Infine, non bisogna dimenticare il profondo legame con la sostenibilità. Infatti, secondo l’Osservatorio Space Economy del Politecnico di Milano, le tecnologie sviluppate grazie all’economia spaziale hanno un impatto diretto sul Green Deal e sugli obiettivi ecologici che il mondo si è prefissato.
Space economy e impatto ambientale: cosa bisogna sapere
Nonostante la spinta portata dalla space economy alla transizione ecologica e digitale, sono da analizzare delle evidenti criticità che devono essere risolte al più presto.
Il primo problema è rappresentato dal cosiddetto inquinamento spaziale, che viene prodotto dal periodo dei primi lanci spaziali, ovvero gli anni ’60.
Detriti, rifiuti, elementi difettosi e scarti non vengono smaltiti e il loro numero potrebbe aumentare drasticamente con il progressivo sviluppo dell’economia spaziale e l’entrata nei giochi di sempre più aziende e settori interessati a sfruttare al massimo i vantaggi dello spazio.
Secondo i dati raccolti dalla Nasa, vi sono in orbita intorno alla Terra circa 23.000 elementi causati dall’attività umana, con una dimensione simile a quella di una palla da baseball, o anche più grandi. Essi rappresentano un pericolo per i razzi e i satelliti poiché i frammenti più piccoli viaggiano a una velocità molto elevata, di circa 27.000 Km/h.
L’uso incontrollato dello spazio effettuato negli ultimi decenni sta causando preoccupazioni, specialmente per la Luna, che non possiede un’atmosfera che brucia i rifiuti spaziali, e solo recentemente diversi enti stanno cercando di proporre piani per controllare la situazione. L’Esa, ad esempio, nel 2009 ha avviato il programma Space Situational Awareness.
Non bisogna dimenticarsi, infine, dell’inquinamento prodotto dalle spedizioni spaziali che coinvolge direttamente l’atmosfera terrestre.
Secondo l’articolo scientifico “Impact of Rocket Launch and Space Debris Air Pollutant Emission on Stratospheric Ozone e Global Climate“, con il progressivo aumento del lancio di razzi nello spazio, nei prossimi 10 anni si annullerebbero tutti gli sforzi fatti per cicatrizzare il buco nell’ozono.
Le operazioni legate alla space economy hanno quindi anche un impatto negativo sull’ambiente ed è indispensabile correre ai ripari e definire soluzioni per risolvere queste criticità.