Sono in aumento gli appassionati delle discipline sportive sulla neve: quest’anno gli italiani impegnati negli sport stagionali saranno circa 4 milioni e 116 mila.

Arrivano i primi numeri e le previsioni relative agli italiani che praticano discipline sportive invernali: durante la stagione 22/23, saranno circa 4 milioni i cittadini del Bel Paese impegnati negli sport sulla neve. Ciò andrà di conseguenza ad incidere sulla crescita del numero delle presenze nelle località sciistiche e sui fatturati, con stime che raggiungono i 9 miliardi e 514 milioni di euro.

Rispetto allo scorso inverno, i praticanti delle attività sportive sulla neve sono aumentati dell’1,6% complessivo (+70.600 italiani). Interessante notare il dato relativo a coloro che praticano sci alpino, che rappresenterà il 60,3% sul totale complessivo. Ecco tutti i dati nel dettaglio.

Sport invernali 2023: i numeri dei praticanti

Come anticipato, lo sci alpino è la disciplina sportiva invernale più amata: i praticanti, rispetto all’inverno 2021/22, sono aumentati del 5,2%, per un totale di 122 mila unità. Anche lo sci di fondo registra buoni numeri: +0,8%, circa 2400 praticanti. Cresce anche lo sci alpinismo: a quelli dello scorso anno si aggiungono altri 4400 praticanti, ovvero un 4,3% di aumento.

Da considerare inoltre il leggero incremento delle ciaspole: +0,8% rispetto allo scorso anno, ovvero 3500 praticanti in più. Calano invece coloro che scelgono lo snowboard: dopo anni di continua crescita, quest’anno si assisterà ad una diminuizione del 3,8%. Tradotto: 21.500 praticanti in meno.

Decrescono anche gli appassionati del freestyle: -4%, ovvero 19.700 persone in meno. In forte riduzione la quota di coloro che si avvicinano ad altre discipline sulla neve: -14,4%, ovvero 25 mila italiani in meno.

Il fenomeno dei “quarantenni di ritorno”

L’aumento del numero di appassionati agli sport invernali che stiamo vedendo quest’anno dipende anche dai cosiddetti “quarantenni di ritorno”. Si tratta di italiani che negli ultimi due inverni non hanno potuto viaggiare all’estero a causa delle limitazioni dovute alla pandemia e hanno ripiegato sulla montagna. Anche se la fascia di età in cui rientrano va dai 25 ai 45 anni, sono persone che in passato avevano già praticato sci per poi abbandonarlo. Come dimostrano i dati di affluenza alle mete montane durante l’inverno scorso, il loro ritorno alla montagna non è limitato alle sole festività natalizie, ma continua anche dopo.

L’incremento dei praticanti incide sulla crescita complessiva delle località invernali

Come anticipato, la crescita del numero di appassionati di sport invernali sta influenzando la crescita delle presenze nelle località turistiche montane. Per alcune, come la SkiArea Campiglio Dolomiti di Brenta, la stagione sciistica 2023 è la migliore di sempre.

In generale, l’aumento dei visitatori in queste località sta contribuendo allo sviluppo del turismo montano e delle economie locali. E l’afflusso di appassionati di sport in montagna rappresenta per gli operatori turistici l’occasione per promuovere e sviluppare ulteriormente la propria attività.