Le startup green si stanno sempre più diffondendo anche nel nostro Paese. In questa guida vediamo cosa sono e il loro ruolo cruciale per un futuro più sostenibile.
L’attuale panorama delle startup sta vedendo un aumento di quelle che, oltre alla mera finalità di lucro, si pongono l’obiettivo di sviluppare innovazioni in grado di portare benefici all’ambiente e alla comunità. In particolare, le cosiddette startup green si distinguono per l’impegno a introdurre sul mercato soluzioni innovative a favore dell’ambiente e/o della società. Vediamo nel dettaglio innanzitutto cosa sono.
Cosa sono le startup green
Come dicevamo, le startup green sono imprese che hanno come obiettivo non solo il mero profitto, ma anche e soprattutto seguire finalità a beneficio dell’ambiente (e, di conseguenza, della società e dell’uomo). Queste organizzazioni possono essere considerate come società ibride e in alcuni casi vengono riconosciute come tali con certificazioni come “società benefit”, “B Corp” o “Società innovativa a vocazione sociale”.
In generale, le startup green perseguono uno o più SDG (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) e combinano un approccio ibrido che bilancia la generazione di impatti positivi e i ritorni economici. Le innovazioni ambientali che propongono sono volte a trovare soluzioni più efficaci, efficienti, sostenibili o eque.
In questo modello di impresa le dimensioni ambientale e sociale si fondono, poiché un’innovazione che genera vantaggi per l’ambiente avrà un impatto positivo anche sulla società.
Le startup green rientrano nel concetto di “finanza etica”
Negli ultimi anni, grazie all’attenzione crescente verso tematiche come la sostenibilità, la mobilità verde, il cambiamento climatico e la giustizia sociale, il dibattito e l’interesse verso un settore finanziario più responsabile, che operi in maniera più trasparente ed etica, è cresciuto. Questo ha fatto emergere sempre di più il concetto di finanza etica, in cui le startup green rientrano pienamente.
La finanza etica rappresenta un’alternativa a quella speculativa, poiché si propone di generare profitti economici massimizzando anche i benefici sociali e ambientali. Viene data cioè maggiore importanza a questioni come la protezione del clima, la salvaguardia degli ecosistemi e la promozione della giustizia sociale.
In particolare, il termine “finanza etica” si riferisce alla finanza che considera i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG – Ambientale, Sociale e di Governance) come cruciali per il nostro futuro.
Esempi virtuosi di startup green
Sono tanti i progetti green che meritano di essere presi ad esempio. Una delle realtà più interessanti a livello green è sicuramente Tredom. Si tratta di una piattaforma che consente di piantare un albero a distanza e di seguirne l’intero processo di crescita e sviluppo. Nonostante possa sembrare un gesto insignificante, il potenziale impatto ambientale degli alberi piantati è enorme, in quanto contrastano efficacemente la desertificazione e l’erosione del suolo.
Da menzionare anche Bacapo Market, startup che consegna direttamente a domicilio la frutta e la verdura considerata non conforme agli standard, ma perfettamente commestibile e sicura. Un gesto che evita lo scarto per via di difetti superficiali: ogni giorno infatti, tonnellate di frutta e verdura vengono buttate prima ancora di arrivare alla distribuzione nei canali commerciali.
Infine, un altro progetto molto interessante è quello di Glass Power, che, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, si occupa di architettura sostenibile. In particolare, il suo obiettivo è quello di costruire case energeticamente efficienti per contrastare l’inquinamento. Grazie a questa tecnologia innovativa, le abitazioni possono essere autosufficienti dal punto di vista energetico, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo la sostenibilità.