La tecnologia mesh è sempre più utilizzata nelle reti domestiche, ma rappresenta il futuro delle connessioni wireless anche in altri ambiti. Tra questi, c’è quello della mobilità.
Dopo aver guadagnato negli ultimi anni una notevole popolarità nel mondo dei router Wi-Fi domestici, la tecnologia mesh si sta recentemente diffondendo anche in altri campi di applicazione. Uno di questi è il settore della mobilità, in particolare con riferimento allo sviluppo dei caschi delle moto e dei sistemi di interfono. Dalle prime generazioni wireless, si è passati alle successive evoluzioni con connessione Bluetooth e infine al mesh, che ha ancor di più semplificato le cose, consentendo connessioni di gruppo avanzate. Entriamo più nel dettaglio.
Cos’è e come funziona la tecnologia mesh
La tecnologia mesh si riferisce a una rete locale (LAN) in cui gli Access Point (AP), ovvero i dispositivi che la compongono, sono collegati direttamente, dinamicamente e in modo non gerarchico, permettendo di coordinarsi tra loro per instradare i dati. In un sistema di questo tipo, ogni nodo è connesso ad uno o più altri nodi. Ciò significa che può trasmettere dati a qualsiasi altro nodo nella rete lungo il percorso più breve possibile e, se uno dovesse guastarsi, la rete può automaticamente inviare i dati attraverso percorsi alternativi per evitare il malfunzionamento.
Storicamente, è nata in applicativi di tipo militare: merito della sua alta efficienza e della possibilità di funzionare nonostante un’eventuale interruzione del segnale di uno o più nodi. Da un lato, la rete mesh seleziona automaticamente il percorso più veloce e meno congestionato per i dati. Ciò assicura che gli utenti ottengano sempre la connessione migliore possibile. Dall’altro, comunicando tra di loro, i nodi creano una rete robusta e interconnessa. Se anche uno solo perde la connessione, la rete può automaticamente ricalcolare i percorsi e instradare i dati attraverso quelli funzionanti.
Rispetto ad una rete Wi-Fi o Bluetooth tradizionale, in una di tipo mesh la copertura risulta maggiore, oltre che scalabile. Si possono cioè aggiungere nodi per coprire le cosiddette “dead zones”, ovvero le zone senza segnale.
In sintesi, i vantaggi della tecnologia mesh sono i seguenti:
- Copertura ottimizzata;
- Scalabilità;
- Autocorrezione;
- Facilità di configurazione e d’uso;
- Adattabilità al traffico di un gran numero di dispositivi connessi.
Sistema mesh e mobilità: ecco l’applicazione nel mondo delle due ruote
La tecnologia mesh sta iniziando a trovare applicazione anche nel settore delle moto, principalmente attraverso i sistemi di comunicazione intercom per i caschi. Permette cioè ai motociclisti di comunicare tra loro in modo più efficiente e stabile rispetto alle tecnologie precedenti. I sistemi intercom basati su mesh possono collegare un gran numero di utenti in un unico gruppo, garantendo conversazioni chiare e ininterrotte, anche quando uno o più motociclisti escono temporaneamente dalla portata di trasmissione.
A differenza delle comunicazioni Bluetooth tradizionali, che hanno una portata limitata, la rete mesh può coprire distanze maggiori grazie alla sua natura di rete “moltiplicativa”. Se ad esempio un motociclista è fuori portata da un altro, ma c’è un terzo motociclista tra di loro, il segnale può “rimbalzare” attraverso il terzo motociclista, mantenendo la comunicazione. E ancora, se un gruppo si divide in due, perdendo quindi il contatto, i due nuovi gruppi continuano a comunicare creando due reti indipendenti. Se in seguito si riuniranno, tornerà la comunicazione di gruppo per tutti.
Una nota importante a margine da considerare: ogni azienda utilizza il proprio sistema mesh. Se si vuole fare gruppo, occorre dunque acquistare caschi con la stessa tecnologia (a tal proposito, ecco una guida per scegliere il casco più adatto alle proprie esigenze).
Mesh network: una tecnologia adatta per le smart city?
Che il prossimo passo sia quello di creare una rete mesh open source, con lo scopo di standardizzare i livelli di applicazione a livello di smart city? L’obiettivo di aziende come uCIFI Alliance e Paradox Engineering è proprio questo: applicare le tecnologie presenti in una “città intelligente” in maniera più uniforme. E ciò potrà essere più semplice con i moduli mesh.