Sarà prodotta a Berlino la Tesla Model 2, auto elettrica che costerà intorno ai 25mila euro. Lo ha dichiarato Elon Musk.

Alle promesse non sempre immediatamente fattibili di Elon Musk (vedi il progetto Dojo sulla guida autonoma totale) siamo ormai abituati. Ma quanto è trapelato in queste ore dallo stabilimento di Grünheide, alle porte di Berlino, potrebbe essere qualcosa di molto concreto. Stando alle indiscrezioni raccolte da alcuni organi di stampa tedeschi, l’imprenditore sudafricano – durante una visita alla fabbrica – avrebbe annunciato l’intenzione di avviare la produzione di una nuova auto elettrica. Si tratterebbe di Tesla Model 2. Ecco tutti i dettagli.

Ecco Tesla Model 2, l’auto elettrica da 25mila euro

Posizionato nel segmento al di sotto di Tesla Model 3, il modello di cui stanno emergendo dettagli in queste ore sarebbe una vettura elettrica low cost, dal prezzo intorno ai 25mila euro. L’intenzione di avviare la produzione dovrebbe essere stata comunicata dall’amministratore delegato agli stessi dipendenti dello stabilimento. Utilizzare il condizionale è d’obbligo, ma il progetto era nella testa di Musk ormai da un po’ di anni.

Più precisamente era il 2020 quando il numero uno di Tesla aveva iniziato a ragionare su una nuova auto che potesse raggiungere un target di persone più ampio. Poi però è stato prima cancellato, poi ridimensionato e infine ora tornato in auge grazie all’avvento di un nuovo processo industriale, capace di ridurre drasticamente le spese e le complessità produttive.

Al momento comunque non sono state fornite indicazioni sulle tempistiche. In un primo momento, Tesla Model 2 doveva essere prodotta in una nuova gigafactory da realizzare in Messico, ma sembra che non sarà così. L’entry level dovrebbe essere costruita prima ad Austin, in Texas, per poi arrivare a Grünheide, all’interno delle nuove strutture per le quali la Casa americana ha chiesto alle autorità tedesche uno specifico permesso di costruzione.

1 milione di elettriche all’anno: l’obiettivo di Elon Musk

La domanda presentata al ministero dell’Ambiente del Brandeburgo richiede il permesso per la “modifica sostanziale” della gigafactory. In sintesi, l’istanza propone l’ampliamento dell’impianto esistente per la costruzione e l’assemblaggio di veicoli elettrici, aumentando la produzione annuale da 500mila a 1 milione.

Insomma, l’obiettivo è chiaro: raddoppiare la capacità produttiva dello stabilimento tedesco. Anche se non sono stati forniti aggiornamenti sul numero di auto prodotte da marzo, mese in cui lo stabilimento ha dichiarato di aver prodotto 5mila veicoli in una settimana.

Sempre in questi giorni, Tesla ha anche concluso un accordo molto strano, tenendo conto delle strategie dell’azienda. Il colosso ha venduto a BP la tecnologia hardware delle proprie colonnine di ricarica superfast. BP ha versato nelle casse di Tesla 100 milioni di dollari. È la prima volta in cui Tesla mette a disposizione la propria tecnologia ad altre aziende.

Intanto Tesla aumenta i salari

Durante il suo soggiorno a Grünheide, Elon Musk ha comunicato un’ulteriore novità: i lavoratori beneficeranno di un incremento salariale del 4% oltre a un bonus di 1.500 euro per contrastare l’inflazione. Queste gratifiche arrivano in seguito alle proteste promosse da IG Metall, il sindacato che ha espresso la necessità di condizioni lavorative migliori e retribuzioni più alte.

Nonostante queste coincidenze temporali, i vertici di Tesla sottolineano che tali aggiustamenti salariali sono meramente il risultato di una valutazione interna periodica, attuata per riconoscere gli sforzi e i successi dei propri dipendenti. A partire dal prossimo febbraio, vi sarà un ulteriore rialzo salariale di 2.500 euro all’anno per il personale di produzione. Il che si tradurrà in un incremento complessivo del 18% nelle retribuzioni, se si considera anche l’aumento del 6% avvenuto nella metà dell’anno precedente. Ciò comunque non è ancora sufficiente per allinearsi completamente con i livelli retributivi standard del settore automobilistico tedesco.