Arriva il tram che collega Milano a Limbiate, cambiando la mobilità dei cittadini e rendendo più connessi centro città e hinterland. Si tratta del progetto di conversione in metrotranvia della storica linea tranviaria interurbana 179, che dovrebbe iniziare nel 2024 e durare cinque anni. Il ministro Salvini ha confermato la copertura dei costi extra necessari per la sua realizzazione, che si aggirano intorno agli 88 milioni di euro. 

Vediamo insieme la storia, le opportunità e le sfide di questo progetto, che potrebbe migliorare la qualità della vita di migliaia di passeggeri.

Il tram Milano-Limbiate: una storia lunga oltre un secolo

La linea Milano-Limbiate ha una storia lunga e travagliata, che ha visto diverse fasi di sviluppo, trasformazione e crisi. Inizialmente, la linea era a trazione equina e collegava Milano, presso Porta Volta, ad Affori, allora comune autonomo. La Edison, nel 1900, elettrificò la linea ferroviaria e la estese fino a Varedo e Mombello.

Poi nel 1920, la linea raggiunse Limbiate, il suo capolinea attuale. Nel 1932, fu aperta una diramazione da Affori a Bruzzano, che fu chiusa nel 1961. Nel 1939, la linea passò sotto il controllo dell’ATM, che ne migliorò il servizio e il materiale rotabile. Negli anni ’70 e ’80, la linea subì la concorrenza dell’autostrada dei Laghi e della ferrovia Milano-Asso, che ne ridussero il traffico e la redditività.

Negli anni ’90 e 2000, la linea fu oggetto di diversi progetti di potenziamento e trasformazione, che però non si concretizzarono mai. La Porta Volta a Comasina, nel 1999, subì un taglio, con la realizzazione di un interscambio con la linea 3 della metropolitana.

Poi a causa dei lavori per il passante ferroviario, nel 2011, la linea si accorciò ulteriormente da Affori a Comasina. Infine nel 2022, la soppressione della linea fu definitiva, e al suo posto furono introdotte auto-corse, in attesa di una possibile conversione in metrotranvia.

Il tram Milano-Limbiate: un’opportunità per la mobilità sostenibile

La riattivazione della tranvia Milano-Limbiate rappresenterebbe un’opportunità per la mobilità sostenibile tra il centro e l’hinterland di Milano. Infatti, questo mezzo di trasporto ha diversi vantaggi rispetto ad altri, sia pubblici che privati. 

Innanzitutto, il tram è un mezzo ecologico, che non produce emissioni inquinanti e che contribuisce a ridurre il traffico e il consumo di suolo. Inoltre, il tram è un mezzo economico, che richiede costi di gestione e manutenzione inferiori rispetto ad altri mezzi, e che offre tariffe accessibili agli utenti. Infine, il tram è un mezzo sociale, che favorisce la coesione territoriale e la qualità della vita dei cittadini, offrendo un servizio rapido, confortevole e sicuro.

Per questi motivi, molti soggetti, tra cui associazioni, comitati, amministrazioni locali e cittadini, si sono battuti negli anni per la salvaguardia e il rilancio della linea Milano-Limbiate, proponendo diversi scenari di riqualificazione e innovazione. Tra questi, il più concreto e realistico è quello della conversione in metrotranvia, ovvero di una linea tranviaria moderna, dotata di mezzi più capienti e performanti, di una sede propria protetta e di una maggiore integrazione con il sistema di trasporto pubblico metropolitano. 

Il tram Milano-Limbiate: una conferma dal ministro

Il progetto di conversione in metrotranvia della linea Milano-Limbiate ha ricevuto una conferma dal ministro Salvini, che ha assicurato la copertura dei costi extra necessari per la sua realizzazione. 

Si tratta di 88 milioni di euro, che si aggiungono ai 179 milioni di euro già stanziati, e che il ministro ha promesso di reperire con il bilancio dello Stato. La dichiarazione di Salvini è avvenuta in occasione del momento inaugurale di Eicma, la fiera internazionale del motociclismo, che si è tenuta a Fiera Milano pochi giorni fa.