Oslo si vota definitivamente al full electric e conferma il proprio ruolo di città pioniera nello sperimentare soluzioni a impatto zero per quanto concerne le emissioni del trasporto pubblico. La rivoluzione elettrica coinvolge l’intero sistema di mobilità urbana ed extraurbana: autobus, traghetti, treni e tram.

La completa elettrificazione del trasporto pubblico evidenzia, se mai ce ne fosse bisogno, la fiducia che la capitale della Norvegia ripone nella mobilità elettrica, come strumento di attuazione di un piano a lungo termine che le permetta di conservare il primo posto tra le città più sostenibili al mondo.

Full electric e impatto zero: il maxi piano di Oslo

Oslo si appresta a diventare la prima città al livello globale con un sistema di trasporto pubblico totalmente a impatto zero.

La cosa non deve stupire dal momento che l’indagine “The EV Ready Index” di Zutovi sui Paesi più pronti alla transizione elettrica pone in testa la Norvegia (punteggio 8,14 su 10), secondo una serie di indicatori che tengono conto sia del numero di immatricolazioni di auto elettriche, sia della quantità e frequenza di colonnine elettriche presenti sul territorio.

Con il prossimo passo, ovvero l’epocale cambiamento nel settore del trasporto pubblico, il Paese scandinavo e la sua capitale Oslo, rafforzano l’immagine di laboratorio green a cielo aperto.

In particolare, l’amministrazione della capitale – che fa parte della CNCA (Carbon Neutral Cities Alliance) – sta da anni lavorando a un maxipiano con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 95% entro il 2030.

Per attuare un programma così ambizioso dal punto di vista climatico ed energetico grande attenzione è riservata al settore della mobilità sostenibile, motivo per cui dopo l’elettrificazione di numerosi traghetti, che navigano sui fiordi circostanti, adesso tocca ad autobus, treni e tram.

Quanto costa il passaggio al trasporto pubblico elettrico a Oslo?

Oslo dimostra, con il suo piano di transizione integrale alla mobilità elettrica, che compiere cambiamenti radicali, avendo come fine l’abbattimento delle emissioni e il miglioramento della qualità della vita, è possibile.

Ma per replicare l’esempio della capitale norvegese un piano di lungo respiro non basta, servono anche infrastrutture adeguate e capitali. La fase di lancio del programma che prevede la sostituzione integrale della flotta di bus a diesel con 450 autobus elettrici costerà mezzo miliardo di corone norvegesi (circa 48 milioni di euro), ai quali saranno da sommare i costi per le nuove flotte di traghetti e treni.

Quali sono i benefici del full electric?

Nonostante l’investimento economico sia ingente, la vicesindaco e responsabile dei Trasporti e dell’Ambiente di Oslo, Sirin Stav ha rimarcato che il risparmio nel medio-lungo termine andrà a compensare i costi.

Oltre ai benefici per la salute pubblica e ambientale, i bus a batteria elettrica comportano spese di manutenzione più basse e anche il costo dei singoli veicoli è inferiore del 5% rispetto a quelli alimentati a benzina o a diesel.

Alle dichiarazioni della Stav ha fatto seguito il plauso degli ambientalisti: Ingvild Roerholt, esperta di trasporti, ha sottolineato che quello di Oslo è un importante passo in avanti. L’attivista del gruppo ZERO ha aggiunto che: «In futuro sarà opportuno garantire trasparenza relativamente alla quantità di emissioni associate alla produzione dei mezzi elettrici, come traghetti e autobus».