I tratturi del Molise sono antichi percorsi di transumanza utilizzati fin dall’epoca romana per il pascolo del bestiame. Questi sentieri si estendono per chilometri, attraversando le zone rurali del Molise. Oggi, i tratturi rappresentano un patrimonio culturale e storico della Regione e sono meta di escursioni e percorsi naturalistici.
Cosa sono i tratturi del Molise
I tratturi sono sentieri formatisi grazie al passaggio della transumanza del bestiame, durante le migrazioni stagionali. Ve ne sono tanti tra Abruzzo, Puglia e soprattutto Molise, regione nella quale si contano ben 77 comuni su 136 che possiedono queste antiche strade. I tre più importanti sono il tratturo Celano-Foggia, che attraversa il Parco Nazionale della Majella, il tratturo Castel di Sangro-Lucera e quello Pescasseroli-Candela.
Di tratturi ve ne erano già al tempo dei Sunniti, anche se poi queste vie vissero il loro massimo splendore in epoca romana. I Romani, infatti, crearono un vasto reticolo di tratturi per collegare meglio tra loro i centri dell’Impero. Oggi, sono percorsi naturalistici grazie ai quali si attraversano borghi suggestivi, campi coltivati e luoghi di interesse culturale di prim’ordine.
I tratturi coprono la maggior parte del territorio molisano, ed è per tale motivo che questa regione è ormai definita, per legge, “Parco Nazionale dei Tratturi”. Queste antiche vie di transumanza, inoltre, collegano il Molise all’Abruzzo, al Lazio, alla Puglia e alla Campania.
I tratturi sono stati battuti fino ad un paio di secoli fa dal passaggio delle greggi, che seguivano dei percorsi ben definiti. Ogni autunno, infatti, gli animali si spostavano dai pascoli montani dell’Abruzzo verso quelli miti del Tavoliere delle Puglie, mentre in estate risalivano in montagna.
Il tratturo come percorso da trekking
I tratturi sono percorsi storici noti, ultrasecolari, che poi sono stati abbandonati, col passare del tempo, a causa della scomparsa del fenomeno della transumanza. I tratturi, svanirono, così, dalle carte geografiche, caddero nell’oblio, prima di diventare una risorsa escursionistica di enorme valore.
Strade solitarie, lontane dai centri abitati, dalle città d’arte, dal caos; vie erbose, che attraversano piccoli paesini che stanno scomparendo anch’essi, perché lontani dalle rotte più visitate dai turisti. L’escursionista che fa trekking lungo i tratturi, può ammirare la Storia attraverso antiche strutture che parlano di tempi ormai andati, come, ad esempio, i “muretti a secco” che difendevano i campi dall’assalto degli animali, oppure i “riposi”, cioè luoghi di sosta per le greggi, e ancora le vasche dei fontanili per l’abbeveraggio, le capanne di pietra, le chiese, le cappelle dedicate ai santi locali, le taverne per il ristoro dei pastori e tanto altro.
Il tratturo è via che ben si amalgama con l’urbanistica del territorio, perché è parte integrante di quel tessuto archeologico fatto di fortificazioni, necropoli, santuari italici.
Gli escursionisti del tratturo non necessitano di particolari abbigliamenti o attrezzature. I percorsi sono facili e adatti a tutti, consigliabili in ogni stagione. I terreni sono aperti e quasi mai impervi. Chi intraprende questo tipo di cammino, può scegliere tra il trekking da fare in più giorni, durante il quale sostare anche in strutture ricettive sparse lungo il tragitto, o la passeggiata breve. Si può percorrere il tratturo anche a cavallo, oppure optare per la bicicletta, anche in versione mountain bike. Un’esperienza unica, insomma, esempio di quel turismo sostenibile a cui bisognerebbe sempre tendere. In ogni caso, qualunque sia il viaggio o il percorso intrapreso, è sempre meglio attivare un’assicurazione infortuni per una vacanza all’insegna della spensieratezza.
I tratturi più importanti
I tratturi sono disseminati su tutto il territorio molisano e offrono ai visitatori la possibilità di intraprendere degli itinerari davvero unici, come quello che unisce il Parco Nazionale del Gargano a quello di Abruzzo, Lazio e Molise. Tra i tratturi più importanti, possiamo citare:
- Il Tratturo Celano-Foggia, che attraversa il Parco Nazionale della Majella e le zone archeologiche di Vastogirardi e Pietrabbondante;
- Il Tratturo Castel di Sangro-Lucera, grazie al quale è possibile visitare il bellissimo e notissimo Castello;
- Il Tratturo Pescasseroli-Candela, lungo circa 200 km, il cui tracciato parte da Pescasseroli, tocca il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, passa per la Campania e, infine, raggiunge il Tavoliere delle Puglie. Questo tratturo tocca anche Isernia, città dal bellissimo centro storico. In Campania, dopo un breve tratto che interessa il Sannio, il tratturo attraversa i comuni irpini di Ariano Irpino, Casalbore, Montecalvo, Villanova e Zungoli.
- Il Tratturo Magno, che risale all’epoca aragonese ed è uno dei più famosi. Collegava L’Aquila a Foggia. Questo tratturo passa per diverse località, tra le quali spicca Termoli, dove si può visitare il Castello Svevo.