Viaggiare fa parte della natura umana. Fin dall’antichità l’uomo viaggia per necessità, curiosità, e irrefrenabile desiderio di conoscenza. In anni recenti invece il viaggio è concepito sempre di più come solo svago e le località turistiche spesso sono alla stregua di parchi di divertimento. Ma qualcosa sta cambiando. Il viaggio del terzo millennio è all’insegna del turismo etico.
Viaggiare apre la mente, è un’esperienza fondamentale nella vita di ciascuno. Il viaggio può portare a destinazioni lontane o a località di vicine, di prossimità, riscoperte con la pandemia e raggiungibili in pochi chilometri di autostrada, dove arte, paesaggio, tradizione, cultura locale sono gli aspetti che arricchiscono l’esperienza. Spesso però il viaggio si trasforma in un turismo di rapina che sfrutta il territorio e le sue risorse senza lasciare benefici. Tuttavia dal terzo millennio arrivano segnali positivi, grazie a una sensibilità sempre maggiore verso un turismo etico che restituisce all’economia locale ciò che il viaggiatore prende in esperienza ed emozioni.
Viaggiare consapevoli con il turismo etico
Assieme al turismo sostenibile, che mette in evidenza tutte le pratiche green da adottare, il turismo etico è un concetto ancora più ampio che allarga l’idea di viaggio ai valori etici di convivenza, incontro, rispetto delle comunità locali che accolgono i viaggiatori. Possiamo dire così, in linea con l’Organizzazione Mondiale del Turismo, UNWTO, che la nuova frontiera del turismo è quella che soddisfa sia i bisogni dei viaggiatori, sia quelli delle comunità locali che li ospitano, ma anche dell’ambiente e delle aziende che ci operano. La salvaguardia si estende, oltre a quella ambientale, anche a quella sociale ed economica, e offre così la possibilità di mantenere e incrementare lo sviluppo dei territori anche per le generazioni future.
Il Turismo etico in sintesi
Gli aspetti principali di un viaggio etico si possono sintetizzare in 4 punti fondamentali che sono:
- Il rispetto e la salvaguardia della cultura delle popolazioni locali;
- La scelta di attività turistiche gestite con la partecipazione attiva delle comunità locali;
- Il rapporto diretto con le comunità locali e la condivisione con le stesse dei benefici socio-economici;
- Il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente, dell’ecosistema e della biodiversità.
Il turismo etico quindi è un modo di viaggiare che avvicina, include e sostiene le persone e le economie dei territori. Di conseguenza consente di fare un’esperienza più autentica della destinazione turistica. Imparare, condividere, scoprire tradizioni locali, dal cibo alle abitudini quotidiane alla cultura, sono aspetti che arricchiscono di emozioni e di esperienze, che sono poi le cose che si portano a casa dai viaggi, che restano nella mente e diventano il ricordo vivo e positivo. E, a proposito del ricordo da portare da un viaggio, del turismo etico fa parete anche lo shopping: acquistare souvenir da produttori locali fa parte di una pratica che aiuta a mantenere e incrementare le economie locali.
Il turismo etico nel mondo
Etico, sostenibile e solidale. Il viaggio del prossimo futuro si configura così, con un ruolo attivo nel migliorare le condizioni del Paese che accoglie i turisti. Le popolazioni ospitanti saranno infatti fondamentali per gestire in modo consapevole e strategico i viaggiatori e fare in modo che il turismo sia una risorsa che aiuta e non rapina. È un cambio di paradigma che da più di 20 anni sostiene l’organizzazione no-profit Ethical Traveler che ogni anno stila la classifica delle destinazioni più etiche al mondo. Nel 2023 i paesi ai vertici della classifica sono: Barbados, Mongolia, Seychelles, Cile e Botswana.