Viaggiare è senza dubbio uno dei piaceri della vita, ma al tempo stesso può anche avere un impatto negativo sull’ambiente e sulle comunità locali. Ci hai mai pensato? È importante essere consapevoli dei potenziali impatti dei nostri viaggi e adottare misure per ridurli al minimo. È qui che entra in gioco il turismo sostenibile: praticando abitudini di viaggio responsabili, possiamo assicurarci che i nostri viaggi non siano solo piacevoli, ma che contribuiscano positivamente al mondo che ci circonda. Quando si parla di turismo sostenibile gli esempi in Italia non mancano: scopriamo insieme come organizzare vacanze ecologiche e responsabili.

Cos’è il turismo sostenibile?

Alzi la mano chi non ama viaggiare e scoprire culture e ambienti diversi: probabilmente nessuno! Il viaggio è parte integrante della nostra vita, ci permette di acquisire esperienze e ampliare i nostri orizzonti. Ma ci fermiamo mai a pensare quanto i nostri viaggi possono danneggiare l’ambiente, le economie e le culture locali? Muoversi in giro per il mondo è un’avventura emozionante, ma quello che spesso non consideriamo è l’impatto negativo che può avere sul pianeta e sulle persone che lo abitano.

Il turismo e i cambiamenti climatici sono infatti strettamente collegati: basti pensare che, secondo una ricerca realizzata dall’Università di Sydney e pubblicata su Nature climate change, tra il 2009 e il 2013, l’impronta di carbonio globale legata al turismo è passata da 3,9 a 4,5 GtCO2e, 4 volte di più di quanto stimato in precedenza, rappresentando circa l’8% delle emissioni globali di gas serra.

A incidere maggiormente sul riscaldamento globale sono i trasporti, in particolare i viaggi aerei e più nel dettaglio i voli a corto raggio che emettono, in media, 200 grammi di CO2 a chilometro per ogni passeggero, mentre per quanto riguarda quelli a lungo raggio le emissioni pro capite toccano i 120 grammi/km.

Dopo i trasporti, a causare i danni maggiori sono lo shopping e il cibo, senza dimenticare che esiste anche un problema legato al sovraffollamento delle aree turistiche che produce una forte pressione sulle infrastrutture locali, con conseguente degrado di paesaggi ed ecosistemi.

L’European Environment Agency, inoltre, prevede che nei prossimi anni ci sarà una crescita della domanda a livello globale dei trasporti aerei e navali, per maggiore comodità e convenienza, ed evidenzia che tra il 1995 e il 2050 il trasporto di passeggeri nell’UE, incluso quello aereo, crescerà di circa il 70%. E come se non bastasse secondo il Consumption and Environment, il rapporto dell’Unione Europea che monitora i consumi in Europa e le loro conseguenze sull’ambiente, il turismo è il quarto fattore di impatto ambientale per i consumi legati all’alimentazione, alla costruzione di strutture ricettive e alla mobilità.

Insomma, la pressione che il turismo esercita sull’ambiente è notevole ed è urgente adottare misure per non aggravare la situazione. È qui che entra in gioco il turismo sostenibile, ovvero un modo di viaggiare che soddisfa i bisogni dei viaggiatori, del territorio ospitante e delle comunità che lo abitano, preservando l’ambiente e il rispetto delle culture locali. Il turismo sostenibile è anche un modo per aiutare a proteggere le zone vulnerabili e promuovere lo sviluppo economico, oltre a sostenere la conservazione del patrimonio culturale, della biodiversità e degli ecosistemi.

Secondo la definizione della United Nations World Tourism Organization (UNWTO): «Le attività turistiche sono sostenibili quando si sviluppano in modo tale da mantenersi vitali in un’area turistica per un tempo illimitato, non alterano l’ambiente (naturale, sociale ed artistico) e non ostacolano o inibiscono lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche».

I numeri del turismo sostenibile in Italia

A offrire un interessante approfondimento sul tema del turismo sostenibile è il Sustainable Travel Report, il rapporto annuale di Booking.com giunto ormai alla settima edizione, che evidenzia il crescente desiderio da parte delle persone di fare scelte più consapevoli e coscienti nell’intera esperienza di viaggio: dal trasporto all’alloggio, passando per il “come” e “dove” si spendono i soldi durante il viaggio.

Con l’aggravarsi della crisi climatica, si registra un aumento della consapevolezza tra i viaggiatori che vogliono contribuire attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico attraverso scelte più responsabili, ponderate e attente. Insomma, il viaggio sostenibile non è più l’ambizione di pochi, ma è diventata una priorità per molti.

Secondo il Sustainable Travel Report, il 71% degli intervistati afferma di voler viaggiare in modo più sostenibile nei prossimi anni, con un aumento del 10% rispetto al 2021. L’81% del campione ha confermato che il viaggio sostenibile è importante, mentre la metà dei viaggiatori ha dichiarato che le recenti notizie sul cambiamento climatico li hanno influenzati a fare scelte di viaggio più sostenibili.

E ancora, il 35% sostiene che gli sforzi sul piano della sostenibilità da parte delle strutture ricettive e dei fornitori di servizi di trasporto giochino un ruolo importante nelle loro decisioni, mentre il 70% dei viaggiatori assicura che sarebbe più propenso a scegliere una struttura ricettiva sostenibile, indipendentemente dal fatto che ne stia cercando una specifica o meno.

Tra coloro che hanno sperimentato un soggiorno più sostenibile, le ragioni della scelta variano: il 41% ha dichiarato di averlo scelto per contribuire a ridurre il proprio impatto sull’ambiente, il 33% ha voluto vivere un’esperienza più rilevante a livello locale e il 31% ritiene che le strutture sostenibili trattino meglio la comunità.

Certo non mancano le difficoltà e le sfide, ma i dati raccolti del report evidenziano che il desiderio di viaggiare non deve necessariamente scontrarsi con l’impegno per la sostenibilità e, al contrario, sottolinea che sempre più viaggiatori sono disposti a rivalutare le proprie scelte e a contribuire alla salvaguardia dell’ambiente.

Anche in Italia l’attenzione alla sostenibilità dell’offerta turistica è in costante aumento e, a questo proposito, i dati del rapporto Italiani, turismo sostenibile ed ecoturismo, di Fondazione UniVerde in collaborazione con Noto Sondaggi, evidenziano che nel nostro Paese il livello di conoscenza di turismo sostenibile, inteso come quel tipo di turismo che rispetta l’ambiente e cerca di ridurre il consumo di energia e di risorse del territorio, è pari all’86%. Inoltre, il 76% degli intervistati lo considera eticamente corretto e vicino alla natura. Dallo studio emerge anche che nei prossimi dieci anni, la sensibilità per il turismo sostenibile e l’ecoturismo crescerà per il 71% degli italiani (+2% rispetto al precedente report). 

Esempi di turismo sostenibile

Che cosa significa nella pratica turismo sostenibile? Tanto per cominciare vuol dire scegliere una sistemazione locale, come gli alberghi diffusi oppure i bio-agriturismi certificati dall’Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale (ICEA), per far fruttare l’economia del paese e rispettarne la cultura.

Ma non solo: vuol dire anche utilizzare i mezzi di trasporto pubblici o ecologici, come ad esempio le auto elettriche, sostenere le imprese locali che si prendono cura delle risorse naturali, promuovono la conservazione e la protezione della fauna selvatica o contribuiscono alla tutela del patrimonio culturale. E ancora, preferire attività che non danneggiano l’ambiente, tra cui il birdwatching, l’escursionismo, il trekking – alla scoperta dei percorsi più belli d’Italia – e la bicicletta, ad esempio lungo le imperdibili ciclovie recuperate sul tracciato delle antiche rotaie ferroviarie o per gite suggestive e visioni incantevoli come quelle riservate dal percorso ciclabile delle Gole del Nera.

Tutti questi sono modi per essere un viaggiatore responsabile che contribuisce attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico, preservando l’ambiente, godendo di un’esperienza unica e indimenticabile.

Vuoi organizzare un viaggio che risponde a questi criteri ma non sai da dove cominciare?

Puoi iniziare dando un’occhiata alla Mappa del Turismo Responsabile in Italia di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), dove trovi informazioni su destinazioni e attività sostenibili che possono aiutarti a creare il viaggio perfetto.

Sulla mappa sono indicati i piccoli e graziosi Comuni facenti parte della rete Borghi Autentici d’Italia, le Oasi naturalistiche gestite dal WWF, gli alberghi e i campeggi che hanno ottenuto la certificazione ambientale da Legambiente, le cooperative aderenti a Legacoop che offrono sia ricettività che servizi turistici, gli agriturismi certificati biologici da ICEA, le stazioni impresenziate, ottenute grazie ai rapporti di collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana, le Case Valdesi, e i tanti altre strutture, tra cui piccoli alberghi, ostelli e rifugi associati ad AITR.

Ti consigliamo, infine, di dare un’occhiata anche alle nostre guide dedicate ai borghi più belli d’Italia nelle Marche, in Piemonte, in Lombardia e in Emilia-Romagna per idee su quali sono i luoghi nel nostro Paese che ci permettono di vivere esperienze uniche, contribuendo al tempo stesso alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo delle comunità locali.