Creare e condividere idee e competenze per le città del futuro. Verdi, inclusive, sostenibili, vivibili. Questo lo scopo dell’European Urban Initiative. Vediamo cos’è e come funziona.

Si è chiusa il 5 ottobre scorso la seconda call per la presentazione di progetti nell’ambito dell’European Urban Initiative. 3 i temi su cui si lavorerà: rinverdire le città, turismo sostenibile, e coltivazione del talento in città in restrizione demografica.

Cos’è l’European Urban Initiative

L’European Urban Initiative è un programma finanziato dall’Unione Europea per fornire supporto ad aree urbane di diversa estensione, nel contesto delle sfide poste dalla rapida urbanizzazione di questi anni: dalle crisi sanitarie globali all’aumento delle disuguaglianze sociali, dalla digitalizzazione ai cambiamenti demografici, dal cambiamento climatico al degrado ambientale.

3 gli obiettivi specifici:

  • Rafforzare la capacità delle città di progettare strategie di sviluppo urbano sostenibile;
  • Finanziare iniziative urbane innovative;
  • Fare rete e incoraggiare la condivisione di conoscenze e competenze sullo sviluppo urbano sostenibile.

Nelle intenzioni dell’Unione, le finalità e la loro realizzazione si intersecano tra di loro: le iniziative innovative creano buone pratiche, che a loro volta aumentano le competenze nel campo e possono essere messe in comune per creare soluzioni efficaci ma anche trasferibili e scalabili.

Ammonta a 450 milioni di euro il budget messo a disposizione dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per il periodo 2021-2027 per creare e offrire opportunità di perfezionamento di strategie urbane nel Vecchio Continente, offrendo supporto a decisori, professionisti e cittadini. Questi 7 anni infatti sono il periodo dedicato all’Obiettivo 5 della Politica di Coesione Europea (un’Europa più vicina ai cittadini), che ha lo scopo di organizzare iniziative di sostegno alle Strategie Territoriali, urbane e non.

L’European Urban Initiative dunque ha una duplice missione. Da un lato punta a rinforzare approcci partecipativi allo sviluppo urbano sostenibile e rinforzare il legame tra cittadini e politiche comunitarie. Dall’altro fornisce uno strumento unico e coerente per il sostegno a progetti, interagendo con altri programmi dell’Unione Europea, in particolare URBACT IV, che supporta lo sviluppo di buone pratiche integrate tra città.

I primi risultati, anche in Italia

I progetti proposti durante la prima call sono stati divisi in 4 aree tematiche:

  • Costruzione e rinnovamento delle città in uno spirito di economia circolare e carbon-free;
  • Preservazione e trasformazione del patrimonio culturale;
  • Adattamento degli edifici per soluzioni abitative sostenibili;
  • Rigenerazione degli spazi urbani.

14 ne sono stati approvati in tutta Europa, di cui 2 in Italia:

  • Il progetto We-Z, un modello di rigenerazione urbana per migliorare la salute mentale dei giovani promosso dal Municipio III di Roma. Si tratta di un sito sperimentale in un complesso di case degli anni ’70 nella zona Monte Sacro. Un esperimento di approccio innovativo alla rigenerazione urbana, grazie ad attività di creazione collettiva finalizzate a creare un vincolo tra il luogo e la persona;
  • S4T (Station for Transformation), un progetto di rigenerazione, proposto dalla città di Rovereto, volto a migliorare la qualità della vita rigenerando e trasformando l’eredità culturale del territorio. La proposta è quella di trasformare il vecchio edificio vuoto della stazione in un hub civico, un laboratorio dove formare competenze e creare iniziative per affrontare la crisi climatica e la perdita di biodiversità.

Un Portico per le competenze nello sviluppo urbano

Per ispirare gli enti e i soggetti interessati, l’European Urban Initiative ha messo a disposizione un portale online, Portico. Mission del portale è quella di costruire conoscenze su diversi temi e facilitare i contatti degli attori interessati con partner in grado di aiutarli a sviluppare i progetti.

Sono inoltre presenti risorse su diversi temi, come smart cities, ambiente e inclusività. Potremmo dire, per usare una metafora, che il Portico si regge su tre pilastri:

  • Il Knowledge Hub, che integra risorse e strumenti dell’European Urban Initiative della Politica di Coesione Europea e di altre iniziative dell’Unione, a sostegno dei professionisti dell’urbanistica;
  • L’Urban Panorama, una panoramica dei soggetti che contribuiscono all’implementazione di politiche di sviluppo urbano sostenibile;
  • La Community, una rete di professionisti, decisori ed esperti di urbanistica in tutto il territorio dell’Unione Europea, per creare uno spazio di collaborazione.

122 le domande presentate nella seconda call e l’Italia è la nazione che ha presentato più progetti (ben 20). L’annuncio delle domande accolte è previsto per il maggio 2024.