Crisi climatica ed emergenza idrica viaggiano di pari passo e la società non può perdere tempo. L’acqua è il bene più prezioso e tale risorsa sta progressivamente diminuendo in tutti i paesi del mondo. Proprio per questo motivo, con gli obiettivi dell’Agenda 2030, le Nazioni Unite hanno deciso di impegnarsi per ridurre lo spreco e impiegare tecnologie innovative per una migliore gestione dell’acqua.

Sono diversi i governi che si sono già attivati in questo senso. Ad esempio, il Regno Unito sta sperimentando un’IA contro l’inquinamento di mari e fiumi.

Per quanto riguarda l’Italia, nonostante diverse iniziative interessanti, i dati del SII (Servizio Idrico Integrato) riportano che la rete degli acquedotti del paese è inadatta e il tasso di sostituzione è pari allo 0,42%. Le perdite degli impianti di distribuzione, invece, coinvolgono il 42% della rete. Per comprendere la gravità della situazione, basti pensare che la Germania riporta una percentuale dell’8%.

Nel complesso, l’Europa ha ancora molto lavoro da fare e, secondo un report di ABB, il mondo dovrebbe investire tutti gli anni in almeno 469 impianti di trattamento delle acque per raggiungere gli scopi posti dall’Agenda 2030.

Gestione dell’acqua e Agenda 2030: qual è l’obiettivo 6 delle Nazioni Unite?

Mancano pochi anni al limite di tempo previsto dalle Nazioni Unite. Il punto 6 dell’Agenda 2030 riguarda l’accessibilità a riserve di acqua pulita, una tematica fondamentale poiché, secondo le analisi, entro il 2050 probabilmente 1 persona su 4 potrebbe subire una carenza ricorrente o duratura di acqua potabile.

Il problema non è la mancanza d’acqua, ma sono le infrastrutture obsolete e le gestioni inadeguate che stanno alla base dello spreco.

Il 40% della popolazione mondiale è colpita da scarsità d’acqua e nei prossimi anni la richiesta potrebbe salire del 55%.

Proprio per questo motivo il punto 6 si è posto diversi traguardi. Eccone alcuni:

  • Ottenere un accesso universale ed equo all’acqua potabile entro il 2030;
  • Migliorare la qualità dell’acqua eliminando le discariche e riducendo il rilascio di sostanze contaminanti attraverso, ad esempio, il contrasto all’inquinamento da plastica;
  • Aumentare l’efficienza nell’utilizzo dell’acqua in ogni settore (anche con tecnologie innovative);
  • Proteggere e risanare gli ecosistemi legati all’acqua.

Trattamento delle acque reflue: una tecnologia sostenibile che riduce lo spreco

Una delle più classiche soluzioni messe in campo per risolvere il problema dell’accessibilità è il trattamento delle acque. Si tratta di un processo di depurazione delle acque reflue derivate dalla produzione industriale o domestica, con il fine di renderle riutilizzabili.

Il procedimento generalmente viene effettuato all’interno di impianti specifici e con strumenti avanzati e talvolta innovativi. A seconda dello scopo finale, possono essere fatte delle operazioni primarie e secondarie, oppure dei trattamenti biologici.

I vantaggi di questo strumento sono molteplici. Prima di tutto, esso consente di completare una decontaminazione e rendere l’acqua potabile per tutti. In secondo luogo, elimina le conseguenze nocive dello scarico delle acque reflue nell’ambiente.

Infine, le acque grigie depurate possono essere reimpiegate in tanti altri campi, dal lavaggio di ambienti allo scarico del WC, fino agli impianti di irrigazione.

Non solo trattamento delle acque grigie, ecco alcune tecnologie innovative per la gestione dell’acqua che contrastano la crisi idrica

Il solo trattamento delle acque grigie non basta a contrastare la crisi idrica. Per tale motivo, esperti di tutto il mondo si sono ingegnati per progettare soluzioni all’avanguardia e semplici da applicare, utili a combattere le criticità espresse dal punto 6 dell’Agenda 2030.

La Torre Warka, la tecnologia che ricava acqua potabile dall’aria

Per combattere la siccità in Etiopia, gli architetti italiani Arturo Vittori e Andreas Vogler, con il contributo del Centro Italiano di Cultura di Addis Abeba e la EIABC (Ethiopian Institute of Architecture, Building Construction and City Development), hanno ideato una torre capace di ricavare acqua potabile dall’umidità presente nell’aria.

Lo strumento è alto 10 m e pesa 60 Kg, ed è realizzato con materiali semplici e facilmente reperibili, come la bioplastica, i giunchi di bambù e il nylon, in un territorio conosciuto per la sua povertà.

La Torre Warka riesce a raccogliere circa 100 l al giorno; un numero contenuto ma capace di alleviare la sete dei villaggi.

The Pipe e i grandi impianti di dissalazione per una gestione dell’acqua sostenibile

Gli impianti di dissalazione sono delle tecnologie su larga scala che attualmente sono considerate le migliori per combattere la crisi idrica mondiale. Questi strumenti hanno lo scopo di rendere utilizzabili le acque salate del mare. Attualmente sono diversi i paesi che stanno impiegando tali tecnologie, in primis il Medio Oriente e il Nord Africa seguiti, in Europa, dalla Spagna.

I costi sfortunatamente sono molto elevati, ma diverse aziende stanno proponendo alcune soluzioni interessanti per abbattere la spesa. Ad esempio, in California è attivo il “The Pipe”, un impianto di dissalazione che per funzionare utilizza le proprietà dei campi elettromagnetici alimentati dall’energia solare.

L’azienda canadese Oneka Technologies, invece, ha progettato uno strumento che impiega l’energia prodotta dal moto delle onde.

Il progetto ambizioso di Agua de Sol, che ottiene acqua potabile grazie all’energia del sole

Tra le startup che si sono fatte notare per i loro progetti ambiziosi, vi è la francese Agua de Sol. Il suo progetto, denominato SunAir Fountain, prevede lo sfruttamento dell’energia del sole e dell’umidità per ottenere acqua potabile destinata alla collettività.

Il sistema è composto da un letto assorbente, un telaio, una ventola alimentata a energia solare e una finestra per la condensazione. Un pannello riesce a produrre circa 2 l di acqua al giorno. Durante la notte, cattura tramite il letto assorbente il vapore acqueo prodotto dall’abbassamento della temperatura. Durante il giorno, la ventola fa rilasciare al letto il vapore, che poi viene raffreddato e condensato.

Gestione dell’acqua: i progetti attivati in Italia

Nonostante i punti negativi che riguardano la rete di acquedotti, l’Italia non manca di progetti volti alla corretta gestione dell’acqua e al suo uso consapevole. Oltre alla promozione di campagne di sensibilizzazione, come la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, nel 2023 dedicata all’acqua, nel nostro paese sono in corso sperimentazioni interessanti, alcune che coinvolgono anche altri paesi.

Da menzionare, ad esempio, i progetti “Nature-Based Solutions” proposti da Acqua Campus all’interno dell’iniziativa comunitaria WATERAGRI,  oppure lo strumento brevettato dalla startup Hbi per ricavare materie prime strategiche e acqua attraverso la depurazione del fango.

La gestione dell’acqua è uno dei temi fondamentali che riguardano il presente e il futuro della società. Solo attraverso il suo uso sostenibile e corretto, questo bene prezioso potrà essere condiviso in maniera abbondante ed equa.