Nell’era moderna, la classificazione Euro delle auto è diventata centrale nel mondo dei veicoli. Ti sei mai chiesto quali siano le reali differenze tra le varie classificazioni?
In questo articolo, delucidiamo ogni aspetto delle classificazioni Euro, mettendo in chiaro le distinzioni tra ciascuna categoria e sciogliendo tutti i dubbi che potresti avere a riguardo.
Cos’è la classificazione Euro?
La classificazione Euro delle vetture, conosciuta anche come classe ambientale auto, è un sistema che categorizza i veicoli in base alle loro emissioni di gas climalteranti, tra cui l’anidride carbonica (CO2) e gli ossidi di azoto (NOx), e alla produzione di particolato (PM). Queste sostanze contribuiscono al surriscaldamento globale, ai cambiamenti climatici e alla compromissione della qualità dell’aria. La classificazione Euro è dunque stata introdotta dall’Unione Europea per promuovere la produzione di veicoli più sostenibili e ridurre l’inquinamento atmosferico.
La conoscenza della classe del proprio veicolo è essenziale in molte situazioni, ad esempio quando si valuta l’acquisto di un’auto più ecologica, si è in dubbio se si possa circolare durante i blocchi del traffico, o anche nel calcolo di costi associati al veicolo, come il bollo auto.
Per determinare la classe Euro di un veicolo, le case automobilistiche devono sottoporre i loro modelli a test specifici, che sono stati armonizzati a livello mondiale con l’introduzione degli standard WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure) nel 2017. Questi test prevedono una serie di procedure di omologazione per verificare che le vetture rispettino i requisiti di legge in termini di emissioni e consumi.
Le diverse classi ambientali auto
Per migliorare la sostenibilità del parco auto europeo favorendo la produzione e la commercializzazione di auto più ecologiche, l’UE ha dunque introdotto un sistema che identifica e classifica i veicoli in base alle loro emissioni inquinanti. Il sistema prevede l’uso della sigla “Euro” seguita da un numero da 0 a 6, con il livello di sostenibilità che aumenta con il numero. Vediamoli nel dettaglio.
Classe Euro 0
Le auto Euro 0 sono quelle immatricolate prima del 31 dicembre 1992. Sono vetture molto inquinanti che utilizzano benzine al piombo e non hanno sistemi di filtraggio dei gas di scarico. La circolazione di queste vetture è limitata in molte città.
Classe Euro 1
Le vetture Euro 1 sono state immatricolate a partire dal 1° gennaio 1993. Si tratta di auto realizzate in conformità alla direttiva europea 91/441, che obbliga all’installazione delle marmitte catalitiche o, per i modelli diesel, all’alimentazione a iniezione.
Classe Euro 2
Le auto Euro 2 comprendono le vetture immatricolate dopo il 1° gennaio 1997. La direttiva 94/12 ha imposto una riduzione delle emissioni di CO2 rispetto alle vetture precedenti, ma non sono state introdotte nuove tecnologie.
Classe Euro 3
Le auto Euro 3 sono quelle immatricolate dopo il 1° gennaio 2001. La direttiva 98/69 ha introdotto il sistema EOBD (European On Board Diagnostic), che segnala il malfunzionamento degli apparecchi di filtraggio dei gas di scarico.
Classe Euro 4
Le auto Euro 4 appartengono alla classe ambientale in vigore dal 1° gennaio 2006. Anche in questo caso, non sono state introdotte nuove tecnologie, ma è stata richiesta una ulteriore riduzione delle emissioni rispetto alla classe Euro 3.
Classe Euro 5
Le vetture Euro 5 sono quelle omologate dopo il 1° settembre 2009. Chi possiede queste auto può circolare senza restrizioni, tranne nel caso delle auto diesel Euro 5, che possono essere soggette a limitazioni durante i blocchi del traffico.
Classe Euro 6
Le auto Euro 6, immatricolate a partire dal 1° settembre 2015, rappresentano il top in termini di standard ecologici e rispetto delle normative europee in fatto di emissioni. Le sottocategorie Euro 6A, 6B, 6C e 6D-Temp indicano livelli diversi di emissioni accertate durante la fase di omologazione.
Euro 6: benzina, diesel o elettriche
Mentre le auto endotermiche possono appartenere a qualsiasi categoria in base alle loro caratteristiche tecniche, le auto ibride e le auto elettriche rientrano nella classe ambientale Euro 6. Esse, infatti, rispettano tutti i limiti previsti dalla normativa europea. In particolare, le auto elettriche possono vantare zero emissioni di gas serra e per questo sono uno degli element su cui l’Europa punta di più per i suoi progetti di decarbonizzazione.
Per quanto riguarda le auto a benzina, le Euro 6 risultano meno inquinanti. Di conseguenza, questi veicoli mantengono un buon valore e possono circolare senza problemi anche in caso di blocchi del traffico, a differenza delle auto euro 6 diesel che, invece, stanno subendo un’inversione di tendenza: nonostante la loro bassa emissione di inquinanti, continuano a dover affrontare provvedimenti sempre più stringenti che hanno avuto inizio con il famoso Dieselgate.
Sono attivi e disponibili diversi incentivi governativi per l’acquisto di auto Euro 6, sia elettriche che endogene, con l’obiettivo di promuovere la transizione verso veicoli più ecologici.
Lo standard Euro 7 è già in programma per essere introdotto dall’Unione Europea, ma non si prevede una sua entrata in vigore prima del periodo 2025-27.
Conoscere la classificazione euro del proprio veicolo
Per conoscere la classe ambientale della propria vettura è possibile utilizzare il Portale dell’Automobilista, offerto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Attraverso i servizi online del portale, selezionando l’opzione “verifica classe ambientale” e inserendo il tipo di veicolo e il numero di targa, si può facilmente ottenere la classe di omologazione della propria auto.
In alternativa, è possibile consultare il libretto di circolazione, controllando il punto V.9 per le vetture più recenti, o il riquadro 2 per quelle più vecchie.
L’evoluzione del settore dei trasporti si sta orientando sempre più verso una mobilità sostenibile e pulita, in linea con le esigenze di un pianeta che necessita di pratiche più ecologiche per garantire un futuro sano e verde. Le normative europee e gli incentivi governativi sono chiari esempi di come si stia operando attivamente per promuovere una transizione verso veicoli meno inquinanti e più rispettosi dell’ambiente.
Le classificazioni Euro e le restrizioni al traffico per le vetture più inquinanti sono solo alcuni dei passi compiuti in questa direzione. Tuttavia, lo stop dell’UE ai motori endotermici a partire dal 2025 e la diffusione crescente delle infrastrutture di ricarica delinea un futuro dominato dalle vetture elettriche, dove la sostenibilità è al centro delle scelte di mobilità, garantendo un impatto ambientale sempre più ridotto.