Lasciati conquistare da Vallo di Nera, il famoso borgo dal fascino medievale tutto da scoprire.
Nei nostri viaggi tra i borghi più belli d’Italia, oggi ti portiamo di nuovo in Umbria, in provincia di Perugia, dove tra i paesaggi collinari si staglia un borgo-monumento che affonda le sue radici nel IV secolo avanti Cristo: Vallo di Nera, in Valnerina, tra i Monti Sibillini.
Un po’ di storia di Vallo di Nera, il borgo medievale dalle radici romane
Sorta in un’area romanizzata tra il IV e il II secolo a.C., dal 1177 Vallo di Nera è stata feudo del duca di Spoleto Corrado di Ursligen, che fu costretto a cedere le proprie terre nel 1198 alla Chiesa. Fu nel 1217 che la città di Spoleto concesse finalmente agli abitanti del luogo il possesso del Colle di Flezano e la facoltà di costruire un castello difensivo. Con le sue mura e le torri che circondavano le case in pietra chiara addossate le une alle altre, Castrum Valli diventò un punto strategico di controllo della viabilità.
Solo dopo l’Unità d’Italia al comune di Vallo fu aggiunto il nome dell’attiguo fiume, trasformandolo così in Vallo di Nera.
Vallo di Nera: il borgo-monumento
Poggiato tra il Monte Coscerno e il Monte Maggiore, Vallo di Nera ha mantenuto intatto l’impianto del 1217. Il borgo è costruito attorno al castello a pianta circolare, con le case in pietra che seguono le curve della collina lambita dalle acque del Nera, gli archi rampanti, i vicoli e le scalinate, la possente torre e la cinta muraria (la Carbonaia). Restano anche i due unici accessi pedonali: la Porta Ranne e la porta doganale, Portella.
Una volta dentro, hai l’impressione di aver fatto un viaggio nel tempo, camminando tra i vicoli e i passaggi stretti e guardando le feritoie, i mensoloni e le chiese romaniche.
Cosa vedere a Vallo di Nera
I tesori artistici di Vallo di Nera sono molti, ti segnaliamo in particolare le tre chiese romaniche che formano idealmente i vertici di un triangolo all’interno del territorio castellare e che sono ricche di affreschi preziosissimi.
San Giovanni Battista
Questa chiesa domina il borgo dal punto più in alto del castello. Edificata nel XIII secolo nella piazzetta con il pozzo, è stata poi restaurata nel 1575 con l’aggiunta della facciata a cortina in pietra levigata, del campanile in stile romanico, del rosone e del portale.
Al suo interno sono molte le opere degne di nota, come l’affresco della Dormitio Virginis di Jacopo Siculo, splendido esempio di pittura italiana cinquecentesca della Scuola di Raffaello.
Il Fonte Battesimale è stato realizzato nel XVI secolo utilizzando pietra locale.
Santa Maria Assunta
Santa Maria Assunta è adiacente alle mura di cinta del borgo e accoglie i visitatori con la sua imponenza. Edificata nel 1176, agli inizi del Trecento passò ai Minori Conventuali, che fecero costruire l’adiacente convento. Furono poi i francescani ad ampliarne la planimetria trasformando una delle possenti torri di difesa in campanile. Nel Seicento la chiesa, sotto Papa Innocenzo X, venne dedicata a Maria Assunta.
Anche qui ci sono notevoli gruppi di affreschi che arricchiscono le pareti, tra cui le opere degli artisti della Scuola di Giotto.
Santa Caterina
Questa chiesa, nata come fabbricato monastico delle suore agostiniane e poi lasciato in rovina dopo la soppressione del monastero, è stata recentemente restaurata e trasformata in auditorium. Oggi conserva alcune opere di pregio, come la tela di scuola romana posta sopra l’altare che risale al XVII secolo e che raffigura lo Sposalizio Mistico di Santa Caterina con i SS. Pietro, Paolo, Giovanni Battista e Nicola da Tolentino.
Non solo chiese: il centro del borgo
La vera anima di Vallo di Nera si respira camminando tra le viuzze del borgo e immergendoti in questo luogo fuori dal tempo, oggi abitato da 347 persone.
Muovendoti nel centro storico puoi vedere la casa-torre di Petrone da Vallo, che agli inizi del Cinquecento fu a capo della rivolta dei castelli valnerini contro Spoleto e che nei pressi del ponte sul Nera uccise Alfonso Di Cadorna, il governatore pontificio. Fu per questo condannato a morte e la sua torre data alle fiamme.
Inoltre, ci sono due affreschi di alto valore storico e artistico.
Il primo si trova sulla facciata di un’abitazione in via Santa Caterina: risale al XV secolo e raffigura una Madonna con Bambino e angeli reggicortina. L’altro si trova nell’ex palazzo comunale a Portella, una delle due porte di accesso: è del 1653 e raffigura la Vergine tra San Giovanni Battista e San Francesco.
La Casa dei Racconti
La Valnerina ha un ricchissimo patrimonio di cultura orale: le vallenate sono racconti fantastici di carattere popolare, molto diffusi in queste zone.
Per non perdere questo patrimonio immateriale è nata la Casa dei Racconti, che oggi raccoglie e conserva la cultura popolare attraverso i racconti degli abitanti stessi di Vallo di Nera.
È un vero e proprio eco-museo del sapere e dei valori della Valnerina, luogo molto attivo e partecipato da studiosi e appassionati.
Fior di Cacio, la mostra mercato della produzione casearia umbra
Sabato 10 e domenica 11 giugno ritorna Fior di Cacio, un evento che rappresenta un punto di riferimento per i produttori caseari umbri e per i turisti.
Qui tutti hanno la possibilità di assaggiare i migliori formaggi e i prodotti locali, come il pecorino ai ferri e i prosciutti. Non mancano le passeggiate con gli asinelli, i concerti e le escursioni a tema, fino alla grande ricotta calda finale, servita in piazza e scortata dai Cavalieri della Tavola accompagnati dalla musica folkloristica.
Le escursioni in Valnerina
La Valnerina è una terra che si presta a molti tipi di attività all’aria aperta, spesso combinate a itinerari culturali e gastronomici.
Da Vallo di Nera partono diversi cammini da percorrere a piedi o in bicicletta che regalano panorami mozzafiato e vedute panoramiche sul borgo: puoi scegliere quello più adatto alle tue esigenze anche attraverso una delle numerose app di escursioni.
Strada 27, un’escursione impegnativa
I Monti Sibillini offrono tantissimi sentieri per le escursioni a piedi e la Valnerina non è da meno: per godere appieno dei panorami, ti suggeriamo questo percorso che attraversa la valle e che parte da Spoleto. Richiede un notevole livello di preparazione per le quattro salite impegnative verso la cima dei colli della Valnerina, ma lo spettacolo che ti viene offerto vale la fatica.
Ciclovia Ex Ferrovia Spoleto-Norcia
Queste sono terre ricchissime di percorsi ciclabili: dalla Spoleto-Norcia, vincitrice nel 2015 del premio IGRAW, alle piste che passano nelle gole del Nera, qui gli appassionati di cicloturismo trovano pane per i loro denti.
Vallo di Nera offre un tratto della ciclovia Spoleto-Norcia, uno dei tanti percorsi ciclistici ricavati da ex ferrovie. Questo tratto costeggia le rive del Nera, da Sant’Anatolia di Narco fino alla Cascata delle Marmore.
È un itinerario facile e adatto a tutti, senza salite troppo impegnative, estremamente suggestivo perché è sempre immerso nel verde, lambito dai boschi che vestono la valle. Percorre i tanti borghi della Valnerina, piccoli gioielli che meritano una sosta, per arrivare allo spettacolo naturale della Cascata delle Marmore, per una lunghezza totale di circa 28 chilometri.
Sport acquatici sul Nera
Il fiume Nera e il suo affluente, il Corno, offrono diversi punti da cui partire per praticare il rafting, uno sport avventuroso adatto a tutti. Non solo rafting, ma anche canoa pneumatica, hydrospeed e torrentismo sono tra gli sport più praticati in queste acque e ci sono anche dei trampolini naturali da cui tuffarsi per fare un bagno tra le acque spumeggianti del fiume.
Il Nera si incontra con il fiume Velino nella Cascata delle Marmore, una delle più alte d’Europa: qui il corso della Nera è particolarmente movimentato e alla base della cascata c’è un centro attrezzato per il rafting destinato ai più coraggiosi: per stare senza pensieri c’è l’assicurazione pensata per chi si vuole bene, una sicurezza in più per cavalcare le onde del Nera.