La mobilità sostenibile è uno degli obiettivi più importanti per il futuro del nostro pianeta. I veicoli pesanti, in particolare, svolgono un ruolo fondamentale nel trasporto delle merci, ma sono anche responsabili di una quota significativa delle emissioni di gas serra.
Come per le automobili, anche nel settore dei trasporti commerciali il futuro è a emissioni zero, ma in questo momento, nell’ambito dei veicoli pesanti, la transizione ecologica è rallentata dal fatto che i costi di manutenzione e i costi delle batterie dei motori elettrici sono ancora troppo alti per essere competitivi rispetto ai motori diesel. Allo stesso tempo, le case di produzione devono realizzare mezzi più leggeri per ridurne i consumi e consentire tempi di ricarica più rapidi.
Qui entra in gioco l’idrogeno: per non sforzare un’accelerazione della transizione verso i motori elettrici per i mezzi pesanti, dal momento che comporta sfide evidenti e complesse da risolvere, l’idrogeno rappresenta una valida soluzione per alimentare i grandi veicoli commerciali, industriali e di trasporto. In questo modo l’uso dell’idrogeno interviene come una risorsa ausiliaria, offrendo un’alternativa sostenibile e promettente fino a quando le problematiche relative all’elettrificazione non saranno risolte in modo più economico e definitivo.
H2Accelerate per i veicoli pesanti: cos’è
H2Accelerate è un progetto che, proprio in questa prospettiva, mira a promuovere l’utilizzo dell’idrogeno come combustibile per i veicoli pesanti. L’iniziativa è stata lanciata dalla collaborazione di un gruppo di aziende leader nel settore dei trasporti: Daimler Truck AG, Iveco Group, Linde, Shell, Total Energies e Volvo Group.
La visione comune è quella di velocizzare lo sviluppo e la commercializzazione di veicoli pesanti a idrogeno, in linea con gli obiettivi europei di raggiungere la neutralità energetica entro il 2050, secondo l’accordo sul clima di Parigi.
Per raggiungere questo obiettivo, la collaborazione prevede una serie di attività in cui ogni azienda partecipa con le proprie competenze, tra cui:
- Lo sviluppo di nuovi veicoli pesanti a idrogeno, per la precisione di 150 camion a celle a combustibile;
- La costruzione di una rete di stazioni di rifornimento di idrogeno, che abbiano una capacità maggiore di quelle attualmente in uso;
- La promozione dell’utilizzo dell’idrogeno come combustibile per i veicoli pesanti.
A questo scopo, H2Accelerate si adopera per cercare i fondi pubblici per finanziare i progetti, comunicare la fattibilità tecnica e commerciale degli autotrasporti alimentati a idrogeno e per tenere accesa la discussione con le autorità al fine di incoraggiare politiche attive di supporto nel mercato.
L’idrogeno è la soluzione green anche per i mezzi pesanti
All’interno del più ampio discorso sulla green mobility, ma anche in un’ottica di finanza etica, sono al via molte iniziative sperimentali con il focus sull’alimentazione a idrogeno, come gli autobus a Roma, i treni in Germania e i taxi a Parigi.
L’idrogeno infatti è un combustibile pulito, che non produce emissioni dirette di gas serra e che può essere prodotto da fonti rinnovabili, come l’energia solare ed eolica.
Queste premesse rendono l’idrogeno una soluzione ideale anche per i veicoli pesanti. Questi, infatti, sono responsabili di una quota significativa delle emissioni di gas serra: l’idrogeno può contribuire a ridurre queste emissioni e rendere il trasporto più sostenibile.
H2Accelerate dialoga anche con le istituzioni per coordinare i progressi dei produttori di idrogeno con le normative del Consiglio Europeo, come nel caso della cosiddetta norma AFIR (Alternative Fuels Infrastructure Regulation), che regolamenta la rete infrastrutturale verso la transizione energetica e che stabilisce una distanza massima tra le stazioni di rifornimento di idrogeno di 200 km sulle reti centrali TEN-T. La norma AFIR inoltre ha stabilito negli scorsi mesi le fonti di energia elettrica utilizzabili per produrre idrogeno green, dando quindi ai produttori di idrogeno la chiarezza necessaria per progredire nei propri progetti.
Veicoli pesanti e green mobility: la situazione in Italia
L’Italia non sta certo a guardare e la Misura 3 del PNRR prevede la promozione della ricerca e dello sviluppo delle tecnologie a idrogeno. In particolare la Misura mira a sviluppare una rete nazionale di almeno 40 stazioni di rifornimento a idrogeno entro giugno 2026.
Oggi in Italia ci sono solo due stazioni di rifornimento a idrogeno, una a Bolzano e una a Mestre: il piano prevede di dare la precedenza alla costruzione dei nuovi impianti lungo le strade commerciali più trafficate dai veicoli pesanti, come l’asse stradale del Brennero, il corridoio est-ovest da Torino a Trieste e quelle che fanno capo ai corridoi europei TEN-T (reti di trasporto trans-europee), fino a Puglia e Calabria.