Lontano dalla frenesia delle ferie d’agosto, il turismo slow a pelo d’acqua, consente di assaporare un viaggio immersi nella natura, attraverso i fiumi e i canali che toccano alcune delle più belle località europee, coniugando sport, cultura, svago e un pizzico di avventura alla scoperta della terraferma. Ecco 3 itinerari di grande fascino in Francia, Irlanda e Germania e alcuni consigli utili per percorrerli al meglio
Il re di Francia Francesco I lo definiva “Il fiume più bello del regno”. Lui, che di quelle parti era originario, nutriva una grande passione per lo Charente, dalle cui rive prende il nome anche il dipartimento che si estende da Angoulême all’Oceano Atlantico lungo i suoi argini. Si tratta di un percorso navigabile che tocca il cuore della Francia più autentica e attraversa la regione della Nuova Aquitania, seguendo un itinerario naturale che intreccia storia e tradizione a sport e avventura.
Ideale da fare a settembre, il turismo a pelo d’acqua in houseboat lungo fiumi e canali è un viaggiare lento scandito dai ritmi tranquilli delle chiuse, assaporando luoghi e situazioni, che non manca però di regalare intense emozioni. Agli incontri con la fauna autoctona, infatti, unisce la scoperta dei luoghi e l’immersione totale nell’atmosfera circostante. Il tutto, per chi lo desidera, condito da un’intensa attività fisica che va dalle escursioni in bicicletta, alle passeggiate a cavallo, agli sport acquatici come il kayak e il paddle. Si tratta di un tipo di girovagare che si plasma sulle disponibilità di tempo del viaggiatore, libero di decidere soste, distanze e tragitti a suo piacimento.

In viaggio con l’houseboat, serve la patente?
Esplorare paesaggi nuovi lungo canali artificiali e fiumi naturali non è difficile: si può decidere di affittare un cabinato senza equipaggio a bordo, affidarsi a skipper esperti e lasciarsi trasportare da loro oppure imbarcarsi in una crociera fluviale organizzata.
Nel primo caso l’importante è pianificare il percorso, verificando la situazione della rete dei canali, le condizioni di navigazione e il numero e gli orari delle chiuse, se automatiche o manuali, da superare.

Per affrontare il viaggio in completa autonomia non è necessario aver conseguito la patente nautica: generalmente le barche sono ben organizzate ed equipaggiate, e le istruzioni impartite sono sufficienti per navigare in sicurezza. Ciononostante per alcune tratte più complesse o trafficate il possesso del documento è obbligatorio ed è consigliabile controllare l’eventualità prima della partenza.
Ecco quindi tre itinerari di grande fascino in Francia, Irlanda e Germania, da navigare in tutto, in parte o anche da ampliare di più, che non richiedono la patente.

Lo Charente, il fiume del re
Nel centro-ovest della Francia, precisamente a Cheronnac, un minuscolo comune di poco più di 300 abitanti nell’Alta Vienne, nasce lo Charente.
Protagonista di secoli di storia sin dall’antichità, a una natura esplosiva, che ad oggi conta 24 aree “Natura 2000” ricche di lontre, visoni, aironi, martin pescatore e cigni, il fiume unisce colline ricamate da antichi vigneti di epoca romana e un patrimonio culturale e gastronomico d’eccezione, tra chiese romaniche, castelli medievali e pregiate cantine e distillerie di Cognac e Pineau des Charentes.

Porta d’accesso privilegiata alla scoperta di luoghi unici, lo Charente è aperto alla navigazione da diporto dalla metà del suo corso fin quasi alla foce. La via d’acqua è dunque navigabile per 171 km senza patente nautica fino a Rochefort, limite oltre cui è interdetto proseguire a causa della forte influenza delle maree oceaniche sulle manovre.
L’intero percorso è regolato da 21 chiuse in gran parte manuali. Ciò significa che i due cancelli di ogni chiusa devono essere aperti e poi richiusi dopo il passaggio dell’imbarcazione dagli stessi naviganti.
Il sito ufficiale (solo in francese!) delle Voies navigables de France fornisce tutte le informazioni aggiornate sulle vie navigabili e il calcolo delle distanze del percorso.

Dai murales di Angoulême alle cantine del Grand Marnier
Ideale punto di partenza del viaggio è Angoulême. Già nota per la cattedrale romanica di Saint-Pierre del XII secolo, l’antica cittadina è considerata una delle capitali europee del fumetto, cui è dedicato un museo e un festival internazionale.

Ormeggiato l’houseboat nel porticciolo cittadino di Port-l’Houmeau, si può dunque partire a piedi, in bus o in tuk tuk alla scoperta de La Cité internationale de la bande dessinée et de l’image, dei 25 muri dipinti e della statua dedicata a Corto Maltese, magari degustando la Taupinette, un formaggio tipico locale.

Superati una serie di villaggi tra cui Châteauneuf-sur-Charente, Graves e Saint-Simon, che pure valgono una sosta, la prossima tappa per gli appassionati di liquori è Jarnac. Qui è possibile visitare la Maison Courvoisier, produttore dello spirito definito il “Cognac di Napoleone”, e anche scoprire le intricate vicende della casata de Rohan-Chabot, che dominò il piccolo comune per tre secoli.
Ancora una visita al medievale Château Marnier-Lapostolle (dove si fa il Grand Marnier) di Bourg-Charente, un piccolo gioiello lungo il fiume, e rotta verso la prossima meta: la rinomata Cognac.

Fino a Rochefort e ritorno
Patria dell’omonimo spirito famoso in tutto il mondo, lungo le strade tortuose di Cognac si erge massiccio il Castello Reale dei Valois. All’interno delle sue stanze nacque Francesco I (1494-1547), il re mecenate del Rinascimento francese, presso il quale trovò amicizia e protezione anche Leonardo da Vinci.

Il sovrano concesse molti privilegi alla sua città natale, dando inizio a un fiorente commercio di sale lungo il fiume dal “sangue blu”. La rinomata acquavite di vino non era ancora stata distillata e il sovrano non poté mai assaggiarla. Per il commercio degli alcolici e le banchine pullulanti di barche e via vai di casse di bottiglie occorrerà infatti aspettare l’epoca successiva.
Oggi l’antico castello, distrutto nel XII secolo e ricostruito nel XV secolo, appartiene alla Maison de Cognac Otard.

Infine da Saint-Savinien, un affascinante villaggio risalente al tempo dei romani nel distretto dello Charente-Maritime, è possibile prendere un treno per visitare Rochefort.
Dopo una visita alla città fluviale voluta da Luigi XIV e al suo potente Arsenale Militare, si può decidere se terminare la navigazione o tornare al timone per esplorare a ritroso gli altri villaggi.

In Irlanda tra lo Shannon e l’Erne
Il bird watching è solo una delle molte attività che si possono fare lungo lo Shannon-Erne Waterways. Questo suggestivo canale immerso nella natura è una idrovia del 1860 che collega il fiume Shannon nella Repubblica d’Irlanda con il fiume Erne nell’Irlanda del Nord.
Puntellato di rovine del VI secolo, chiese medievali e luoghi misteriosi e magnetici come solo questo Paese sa offrire, il canale fa parte delle cosiddette Blueways, una rete di sentieri che si snoda tra bracci, fiumi e laghi in comunicazione tra loro.

Si tratta di un viaggio avvincente, che alterna la scoperta a ritmo lento a piedi, in bici o in canoa di un territorio dalla storia ancestrale e dall’ambiente indomito, al relax della pesca al colpo e alle distese verdi dei sei campi da golf che s’incrociano lungo il percorso, fino alla socializzazione con gli abitanti locali in uno dei numerosi pub che costeggiano il canale.
L’attraversamento delle chiuse, sia quelle dei fiumi che del canale artificiale, è a pagamento tramite una card. È bene quindi acquistarla prima della partenza onde evitare stop indesiderati.
Prua a nord: da Carrick-On-Shannon a Enniskillen

Adagiata in un’ansa del fiume Shannon, Carrick-On-Shannon, in irlandese Cora Droma Rúisc, è la città più importante della contea di Leitrim. Con le sue stradine strette, le rovine del castello, la chiesa di Saint-Mary e la Cripta Costello, la cappella più piccola d’Europa e la seconda più piccola al mondo, testimonianza di una struggente storia d’amore del 1800, la località è anche il punto ideale di partenza delle houseboat alla volta di Belleek a nord o di Portumna a sud.

Il borgo immediatamente successivo è Leitrim, che segna anche l’inizio dei 63 km del canale. Siamo nel pieno della contea storica di Fermanagh, nell’Irlanda del Nord.
Dopo una doverosa sosta a Ballinamore e una passeggiata rilassante a piedi o in bici alla chiesa di TomRegan a Ballyconnell, il percorso punta in direzione del dedalo di isolette lacustri che costellano il Lough Erne. Il lago, costituito in realtà da due bacini, l’Upper e il Lower Lough Erne, uniti dal tortuoso fiume Erne, prende il nome dall’antico popolo degli Érainn, che a loro volta lo avevano mutuato da una dea. Da lì il significato di Loch Éirne, “lago della (dea) Érann”. Al centro tra i due laghi, quasi a tenerli per mano, una piccola isola ospita la cittadina di Enniskillen.

Già terra dell’antica tribù celtica dei Menapi nel 150 d.C., la zona è ricca di misteri e leggende i cui frammenti sono ancora presenti in questi luoghi. E il severo Castello di Enniskillen e il suo museo, la cui storia s’intreccia alle vicende dei Maguire che dominarono la regione per 300 anni, ne sono i fedeli custodi.
Alla scoperta delle isole del Fermanagh
Salutata l’affascinante Enniskillen, dove ha sede anche la Portora Royal School, la più antica scuola pubblica irlandese frequentata da Oscar Wilde e Samuel Beckett, la prua si dirige verso un’altra isola, Devenish.

Circondata dalle acque del Lower Lough Erne, l’enigmatico e verdissimo lembo di terra, abitato dai muti resti del monastero di St. Molaise del VI secolo e da una nutrita fauna composta da folaghe, pavoncelle e oche selvatiche, apre alla miriade di isole, penisole e isolotti del Fermanagh Lakelands da esplorare a volontà.

Uno sbarco a Boa Island per visitare il cimitero paleocristiano di Caldragh (400-800 d.C.) e le misteriose statue antropomorfe dell’Età del Bronzo ed ecco l’ultima tappa del viaggio, Belleek. La località è una vivace market town. Oltre al Castello di Caldwell, ospita la più antica e rinomata produzione di porcellane irlandese, la Belleek Pottery, fondata nel XIX secolo, pub e numerosi ristoranti. La meta finale o solo una parentesi di riposo durante il viaggio.

I Grandi Laghi del Meclemburgo
Il terzo e ultimo itinerario ci porta nel Meclemburgo, in Germania, lungo le sponde del fiume Havel, nella tratta che da Fürstenberg conduce a Jabel, attraverso il lago di Müritz e un susseguirsi di fitti boschi e insenature naturali. Si tratta di un percorso navigabile in houseboat di oltre 120 km, che include il superamento di circa 9 chiuse automatiche e gratuite.
Via libera agli sport acquatici di ogni genere, queste acque limpide consentono di praticare anche lo sci d’acqua e il windsurf, come pure di dedicarsi a escursioni a piedi o in bici alla scoperta di bellezze storico-artistiche di notevole caratura.

La città d’acqua e gli Schloss
Il primo sbarco è a Fürstenberg. Il comune è una Wasserstadt, ossia una città d’acqua che affaccia direttamente sul fiume. Tramite ciclopiste è possibile visitare le rovine del monastero cistercense del 1200, la chiesa neogotica del 1845 e l’intenso Memoriale di Ravensbrück, che testimonia gli orrori del campo di concentramento che sorgeva sull’area.

All’altezza del villaggio di Priepert, si può decidere se imboccare il braccio d’acqua per la città di Neustrelitz e visitare la torre della chiesa e gli splendidi giardini dell’Orangerie, oppure proseguire per Marina-Wolfsbruch, un delizioso porto circondato dalla foresta, per poi scendere fino a Rheinsberg col suo magnifico schloss (castello) in stile “rococò federiciano” (da Federico II di Prussia).

Ripreso il viaggio verso nord, la prossima tappa è Mirow, con le tradizionali case a graticcio e lo Schloss Mirow, un castello con giardini molto ben conservato al centro di un’isoletta.
Attenzione al vento!
Per gli appassionati d’aviazione, Rechlin offre una sosta al Luftfahrttechnisches Museum, un museo dedicato al centro sperimentale della Luftwaffe che qui aveva sede, dove furono collaudati diversi modelli di aerei dell’Aeronautica tedesca.
La tappa successiva è Röbel. Siamo sulle sponde del grande lago Müritz e la caratteristica cittadina si estende lungo la riva occidentale. È possibile percorrere le sue stradine acciottolate a piedi o in bici e immergersi in pieno relax nelle sue atmosfere tipiche, tra case colorate e mulini a vento.

A questo punto del viaggio è necessaria una precisazione: nella zona del Grandi Laghi, se il vento supera i 4 Bft (20km/h) o se le condizioni meteo non sono buone, per navigare è obbligatorio disporre della patente tedesca. In caso contrario all’houseboat è interdetto l’accesso. È necessario quindi contattare sempre il responsabile della base e richiedere l’autorizzazione.

In cerca della cicogna nera, tra parchi e mulini antichi
Un’escursione pedalando attraverso la rigogliosa vegetazione del Parco Nazionale di Müritz per osservare i cervi, le gru, le aquile, le cicogne nere e le molte altre specie che popolano quest’habitat incontaminato, e poi via alla volta di Waren.

La città di 20.000 abitanti offre molte attrazioni, tra cui la chiesa di Saint-Mary, un’interessante torre dell’acqua, un acquario, un parco avventura, diversi centri windsurf, ristoranti e negozi caratteristici.

Ultima tappa del viaggio è Jabel. Qui, dopo una pausa relax a contatto con la natura, si può decidere di ormeggiare l’houseboat e concludere l’esperienza, o concedersi un ultimo assaggio di atmosfere meclemburghesi. Qualche miglio nautico più in là, infatti, e si viene soddisfatti dalla città-isola di Malchow, un caratteristico e antico centro medievale dove ammirare un mulino gigante e l’antica chiesa del XII secolo.
