Vivere in modo più green senza rinunciare all’automobile? Si può se scegli un’auto ibrida che riduce i consumi e l’emissione di gas inquinanti grazie al motore elettrico supportato dal propulsore a combustione interna.
Breve guida all’elettrificazione: quali sono le differenze tra auto ibrida ed elettrica?
È ormai chiaro a tutti che la mobilità del futuro sarà elettrica. Basti pensare che entro il 2030, secondo il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), le e-car in Italia dovrebbero rappresentare, con sei milioni di unità vendute, il 13% del parco circolante. Nel processo di transizione ecologica in atto nel mondo delle quattro ruote non possiamo però sottovalutare il ruolo delle auto ibride che beneficiano degli incentivi stanziati dal Governo nel Fondo automotive.
Quando senti parlare di mobilità sostenibile probabilmente la prima cosa che ti viene in mente sono le auto elettriche e magari pensi che le parole elettrico, ibrido e plugin servano a indicare lo stesso tipo di veicolo, ma in realtà esistono delle sostanziali differenze tra i diversi modelli. Per intenderci, spaghetti, linguine e bucatini sono tre formati di pasta lunga, ma anche se si somigliano non diresti mai che si tratta della stessa cosa, vero? Il medesimo principio vale per le auto BEV, MHEV, FHEV e PHEV. Se questa serie di acronimi ti ha confuso ancora di più le idee ti aiutiamo a dipanare la matassa e a fare chiarezza, approfondendo brevemente le caratteristiche dei diversi veicoli:
- BEV: acronimo di Battery Electric Vehicles, ossia i veicoli alimentati esclusivamente dall’elettricità immagazzinata all’interno della batteria che possono essere ricaricati attraverso una colonnina di ricarica pubblica o tramite una wallbox domestica;
- MHEV: è la sigla dei veicoli Mild Hybrid, cioè quelli dotati di un sistema ibrido leggero in cui il motore elettrico, alimentato da una piccola batteria, supporta il motore a combustione, migliorando le prestazioni del mezzo e riducendo i consumi. Questa tecnologia è disponibile sia su motorizzazioni a benzina che a gasolio, inoltre nelle auto Mild Hybrid la ricarica avviene tramite la frenata rigenerativa e durante la marcia;
- FHEV: dietro queste quattro lettere si nascondono le auto Full Hybrid equipaggiate sia di un motore alimentato esclusivamente a benzina, sia di una o più unità elettriche che, associate a un pacco batterie dedicato, consentono di percorrere alcuni chilometri in modalità 100% elettrica. La batteria delle macchine FHEV si ricarica sfruttando l’energia prodotta dal motore termico e dalle decelerazioni;
- PHEV: sono i modelli Plug-in Electric Vehicles dotati di un di un doppio motore benzina/elettrico oppure diesel/elettrico. Questi veicoli sono quindi simili ai FHEV, ma hanno lo stesso potenziale di un’auto elettrica, senza però essere vincolati esclusivamente alla stazione di ricarica. Inoltre, le vetture PHEV presentano un pacco batteria più capiente rispetto alle FHEV e possono arriva a percorrere fino a 50 chilometri in modalità 100% elettrica.
Una volta chiarito quali sono i principali sistemi di propulsione ibrida e in che cosa si differenziano dai veicoli elettrici, cerchiamo di capire perché i veicoli MHEV, FHEV e PHEV sono alleati della transizione ecologica, vale a dire quel processo di innovazione tecnologica volto a trasformare l’attuale sistema di produzione intensivo, non sostenibile dal punto di vista dell’impiego delle risorse, in un modello basato sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Mobilità elettrica e transizione ecologica: un futuro sempre più green con le auto ibride
Negli ultimi anni, complice la crescente attenzione verso le tematiche relative al riscaldamento globale, le case automobilistiche hanno iniziato a produrre sempre più modelli di auto ibride per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori.
Probabilmente sai già che se scegli di acquistare un veicolo ibrido puoi avere accesso a una serie di agevolazioni – che vanno dagli incentivi statali, previsti dal Decreto-Legge n. 17/22 (cosiddetto Decreto Bollette), alla riduzione dei costi di rifornimento, passando per l’accesso gratuito alle zone ZTL e fino all’esenzione dal pagamento del bollo auto – ma nonostante i vantaggi forse ti stai facendo la stessa domanda che accomuna molti automobilisti: le vetture ibride sono davvero più ecologiche rispetto alle auto con motore a combustione interna?
Quello che non tutti sanno è che prima di essere messi in commercio sui veicoli ibridi vengono effettuati due diversi tipi di test per garantire che le prestazioni ambientali della vettura rispettino i requisiti previsti dalla normativa Euro: la procedura di prova standard a livello internazionale per i veicoli leggeri (ciclo WTP – Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure) e la valutazione delle emissioni reali di guida (RDE – Real Driving Emission).
Nel primo caso si tratta di un test che consente di effettuare un’analisi realistica del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 di un veicolo, mentre l’acronimo RDE indica la procedura che permette di misurare le emissioni di inquinanti, come gli ossidi di azoto NOx) e il particolato (PM). Una volta concluse le verifiche, i dati sono pubblicati sui siti web delle case costruttrici e nelle brochure ufficiali relative ai propri veicoli.
Detto questo è importante specificare che i consumi di carburante di un’auto ibrida sono più bassi ma non azzerati, come nel caso di un veicolo elettrico, grazie alla combinazione dei due motori che ottimizza le prestazioni del mezzo e riduce le emissioni di C02. In altre parole, la presenza del motore elettrico limita il consumo di carburante necessario per quello termico, rendendo l’auto ibrida la scelta migliore per chi cerca un veicolo affidabile, conveniente e rispettoso dell’ambiente.
Un ulteriore approfondimento sul tema lo offre il rapporto Clearing the air, elaborato dall’Ontario Public Health Association insieme all’ente Enviromental Defence, che mostra come il passaggio ai veicoli elettrici potrebbe ridurre di circa il 70% le emissioni di gas serra, ovvero più o meno 8 tonnellate. Nel dettaglio, calcolando una stima media di 15.000 km all’anno, il CO2 emesso da un’auto a benzina o diesel è pari a circa 120 g/km, che diventano 80 g/km nel caso di un’auto ibrida per poi azzerarsi completamente quando si parla di auto elettriche. Se alla riduzione delle emissioni nocive aggiungiamo il fatto che la tecnologia ibrida rende le auto più silenziose, rispetto alle vetture tradizionali, con un conseguente impatto positivo sull’inquinamento acustico.
Il mercato delle auto ibride in Italia: quali sono le più vendute nel 2021?
Se stai valutando l’acquisto di un’auto ibrida e sei alla ricerca di idee e consigli per scegliere quella giusta, dai un’occhiata ai modelli più venduti nel 2021 in Italia secondo la classifica stilata dalla sezione motori del quotidiano italiano la Repubblica;
- Fiat Panda;
- Lancia Ypsilon;
- Fiat 500;
- Toyota Yaris;
- Ford Puma;
- Suzuki Ignis;
- Suzuki Swift;
- Toyota C-HR;
- Hyundai Tucson;
- Toyota Rav4
Il mercato delle auto ibride in Europa: le più vendute
Se vuoi allargare lo sguardo al mercato dell’auto europeo, ecco quali sono le auto ibride che si aggiudicano il podio della classifica vendite 2021 secondo la rivista l’Automobile:
- Volkswagen Golf;
- Peugeot 208;
- Dacia Sandero.